Ipercalcemia nel gatto: sintomi, cause, diagnosi e cura

Il termine ipercalcemia si riferisce a una concentrazione anormalmente alta di calcio nel sangue del gatto. Le concentrazioni ematiche di calcio vengono misurate in milligrammi (mg) per decilitro (dl). Cento millilitri equivalgono a un decilitro. I valori normali relativi alla concentrazione di calcio nel sangue variano leggermente da un laboratorio all’altro, ma 9,0 – 11,6 mg/dl circa sono considerati normali nel gatto adulto. I valori superiori a 13,0 mg/dl sono anomali e richiedono valutazione diagnostica e trattamento.

Alcune situazioni relativamente comuni (e benigne) possono causare la segnalazione da parte del laboratorio di concentrazioni ematiche di calcio erroneamente alte a seconda dell’analizzatore utilizzato. Gli esempi includono campioni di sangue con elevato contenuto di grassi (lipemia) dovuto, ad esempio, alla raccolta del campione ematico subito dopo un pasto o al rilascio di emoglobina dai globuli rossi durante l’elaborazione del sangue (emolisi). Anche alcuni anticoagulanti e detergenti per pulire la vetreria di laboratorio possono causare la segnalazione di concentrazioni erroneamente alte di calcio nel sangue. In questi casi, è necessario procedere di nuovo alla misurazione delle concentrazioni utilizzando un campione di sangue opportunamente prelevato e privo di lipemia ed emolisi.

La disidratazione è una situazione clinica comune che può causare un lieve aumento della concentrazione di calcio nel sangue. Tale concentrazione deve essere rivalutata dopo che il paziente è stato reidratato mediante la somministrazione di fluidi per via endovenosa o sottocutanea.

Sintomi dell’ipercalcemia nel gatto

I segni clinici variano in base alla gravità e alla durata dell’ipercalcemia e includono:

Cause dell’ipercalcemia nel gatto

Diverse gravi condizioni mediche possono causare l’insorgere di ipercalcemia. È importante identificare la causa sottostante in modo da poter istituire un piano di trattamento efficace.

I disturbi che possono causare ipercalcemia includono:

  • Linfosarcoma, tumore maligno del tessuto linfatico.
  • Insufficienza renale cronica talvolta causata da malattie renali ereditarie.
  • Iperparatiroidismo primario, ovvero iperattività della ghiandola paratiroidea solitamente dovuta a un tumore benigno chiamato adenoma.
  • Ipoadrenocorticismo, noto anche come morbo di Addison. Si tratta di un disturbo ormonale causato da una produzione insufficiente di ormoni steroidei da parte delle ghiandole surrenali.
  • Adenocarcinoma delle ghiandole apocrine del sacco anale o tumore delle ghiandole del sacco anale.
  • Intossicazione da vitamina D causata dall’ingestione di veleno per topi contenente vitamina D o di piante contenenti vitamina D come la Jessamine a fioritura diurna (Cestrum diurnum).
  • Intossicazione da vitamina D causata dall’ingestione di unguenti topici contenenti calcipotriolo utilizzati per trattare la psoriasi nell’essere umano.
  • Mieloma multiplo. Si tratta di un tumore delle plasmacellule che producono anticorpi.
  • Altri tumori tra cui carcinoma a cellule squamose, adenocarcinoma nasale, adenocarcinoma della ghiandola mammaria e altri.
  • Insufficienza renale acuta.
  • Malattie granulomatose che si riferiscono a una tipologia specifica di processo infiammatorio, come la blastomicosi (infezione fungina). In queste patologie, si ritiene che le cellule infiammatorie (chiamate macrofagi) producano sostanze chimiche simili alla vitamina D.
  • Osteomielite, infezione batterica dell’osso.
  • Iperattività delle ghiandole paratiroidi a causa di disturbi della nutrizione.
  • Disidratazione con aumento delle concentrazioni ematiche di albumina, una delle principali proteine del sangue.
  • L’ipercalcemia può insorgere normalmente nei gatti giovani in fase di crescita.
ipercalcemia gatto

Diagnosi

Per confermare la causa dell’ipercalcemia ed escludere la presenza di altre patologie, è necessario eseguire esami diagnostici, tra cui:

  • Anamnesi completa ed esame fisico. La raccolta dell’anamnesi includerà domande sui cambiamenti relativi a consumo di acqua, minzione, appetito e peso nonché domande sullo stato riproduttivo del gatto (integro, castrato o sterilizzato). Il veterinario inoltre chiederà informazioni su eventuali malattie pregresse, pregressa assunzione di farmaci, esposizione al veleno per topi o a piante tossiche. L’esame fisico includerà la palpazione dell’addome per valutare un eventuale ingrossamento di fegato o milza, auscultazione toracica per la valutazione di cuore e polmoni.
  • Esame emocromocitometrico completo, profilo biochimico e analisi delle urine. Può anche essere utile un esame ematico del calcio ionizzato poiché il calcio libero (o ionizzato) nel sangue ha importanti effetti biologici che contribuiscono agli effetti dannosi dell’ipercalcemia nel corpo.

Esami diagnostici selezionati su base individuale

Il veterinario può raccomandare ulteriori esami diagnostici per escludere o diagnosticare altre condizioni o per comprendere meglio l’impatto dell’ipercalcemia. Questi test assicurano un’assistenza medica ottimale e vengono selezionati su base individuale. Gli esempi includono:

  • Esame al microscopio di campioni linfonodali raccolti mediante agoaspirato o biopsia.
  • Esame microscopico di un campione di midollo osseo.
  • Misurazione del calcio ionizzato per valutare la forma biologicamente attiva del calcio.
  • Radiografie addominali per valutare l’ingrossamento di fegato o milza.
  • Radiografie toraciche per valutare l’eventuale presenza di tumori o ingrossamento dei linfonodi.
  • Biopsia di eventuali masse tumorali rilevate durante l’esame fisico.
  • Esame ecografico del collo per la valutazione delle ghiandole paratiroidi e dei linfonodi.
  • Esame ecografico del torace per valutare la presenza di tumori o linfonodi ingrossati.
  • Ecografia addominale per la valutazione di un eventuale ingrossamento di linfonodi, fegato o milza.
  • Radiografie dello scheletro per valutare l’eventuale presenza di tumori.
  • Misurazione della concentrazione dell’ormone paratiroideo nel sangue per valutare l’iperattività delle ghiandole paratiroidi.
  • Test di stimolazione con ormone adrenocorticotropo (ACTH) per valutare la funzionalità delle ghiandole surrenali ed escludere la possibilità di ipoadrenocorticismo o morbo di Addison.
  • Misurazione della concentrazione ematica di una sostanza chiamata peptide correlata all’ormone paratiroideo (PTHrP) che funge da marker di ipercalcemia causata da neoplasia.
  • Misurazione della concentrazione ematica di vitamina D per valutare una eventuale intossicazione da vitamina D.

La decisione di eseguire alcuni esami diagnostici sarà presa in base alla probabilità di processi patologici specifici. Il veterinario prenderà questa decisione sulla base dell’anamnesi e degli esiti dell’esame fisico.

Trattamento dell’ipercalcemia nel gatto

La terapia iniziale dovrebbe mirare alla diagnosi e alla rimozione della causa sottostante dell’ipercalcemia. Il trattamento dell’ipercalcemia deve essere individualizzato in base alla gravità della condizione e alla causa sottostante.

L’ipercalcemia da moderata a grave è un’emergenza medica in quanto l’ipercalcemia ha effetti avversi su diversi sistemi di organi, in particolare reni, cuore, sistema nervoso e tratto gastroenterico. La decisione di iniziare una terapia medica si basa su sintomi clinici, anomalie della funzionalità renale, anomalie dell’elettrocardiogramma (ECG) e anomalie del sistema nervoso.

I gatti sintomatici, ovvero quelli con aumentato consumo di acqua e numero di minzioni, perdita di appetito e letargia, che presentano concentrazioni ematiche di calcio superiori a 15 milligrammi per decilitro (mg/dl) richiedono un trattamento immediato. Questi gatti sono a rischio di mineralizzazione dei tessuti molli, reni inclusi.

Trattamento di emergenza

  • Somministrazione di fluidi per via endovenosa, solitamente soluzione salina fisiologica. Facilita l’escrezione del calcio nelle urine.
  • Somministrazione del farmaco diuretico furosemide (Lasix®). Facilita l’escrezione di sodio e calcio nelle urine. La furosemide non dovrebbe mai essere somministrata ai pazienti disidratati o prima dei fluidi EV.
  • I farmaci simili al cortisone (prednisone) possono limitare il rilascio osseo di calcio, diminuire l’assorbimento intestinale di calcio e aumentare l’escrezione di calcio nelle urine. Questi farmaci possono avere un effetto tossico diretto su alcune cellule tumorali, in particolare sui linfociti maligni e, qualora possibile, non dovrebbero essere somministrati fino alla formulazione di una diagnosi definitiva.
  • Una classe di farmaci chiamati difosfonati può essere somministrata per ridurre il rilascio di calcio da parte delle ossa.
  • Molti altri farmaci (alcuni con effetti avversi potenzialmente gravi) possono essere necessari per trattare i gatti con ipercalcemia refrattaria. Gli esempi includono mitramicina, calcitonina e acido etilendiamminotetraacetico (EDTA).
  • È soprattutto cruciale trattare il processo patologico causa dell’ipercalcemia.

Cosa fare a casa e prevenzione

Il trattamento ottimale richiede la formulazione di una diagnosi definitiva e una combinazione di cure domestiche e professionali. Il follow-up è essenziale e include:

  • Somministrare al gatto i farmaci prescritti dal veterinario secondo le modalità indicate.
  • Il gatto deve avere sempre libero accesso ad acqua fresca e pulita.
  • Evitare l’esposizione del gatto a tossine note per causare ipercalcemia come veleni per topi contenenti vitamina D, unguenti topici contenenti composti simili alla vitamina D (come il calcipotriolo) e piante come Jessamine (Cestrum diurnum), Solanum malacoxylon e Trisetum flavescens.
  • Fissare visite di follow-up con il veterinario per esami e misurazioni della concentrazione di calcio nel sangue.
  • Ulteriori raccomandazioni saranno determinate dalla causa sottostante dell’ipercalcemia.
  • Contattare immediatamente il veterinario nel caso in cui si riscontrassero difficoltà nel seguire il piano di trattamento.
  • Se la causa sottostante dell’ipercalcemia non viene identificata durante la valutazione iniziale o nel caso in cui il gatto rispondesse in modo inadeguato al trattamento, saranno necessarie ulteriori valutazioni diagnostiche e trattamento.

Fonti

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