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Collasso acuto nel gatto: cause e trattamento

Il collasso acuto è una perdita improvvisa di forze che porta il gatto a cadere al suolo e a non essere in grado di rialzarsi. L’animale può cadere a terra sia in posizione seduta (cedimento degli arti posteriori) o in posizione sdraiata (collasso totale).

In alcuni casi, specie se il collasso si verifica improvvisamente, il gatto può perdere effettivamente conoscenza (svenimento o sincope). Alcuni gatti si riprendono spontaneamente e appaiono essenzialmente normali dopo pochi secondi o minuti, mentre altri permangono nello stato collassiale rendendo quindi necessario un intervento immediato.

In genere, il collasso acuto è causato da disturbi a carico di:

  • Sistema nervoso (cervello, midollo spinale, nervi)
  • Apparato muscolo-scheletrico (ossa, articolazioni, muscoli)
  • Apparato circolatorio (cuore, vasi sanguigni e sangue)
  • Sistema respiratorio (bocca, naso, gola, polmoni)

Il collasso può comportare estrema debolezza a carico degli arti anteriori o posteriori, caduta a terra dell’animale o stato di incoscienza (il gatto non risponde a stimoli uditivi o tattili). La gravità dell’episodio collassiale e i sintomi spesso sono correlati alla causa del collasso.

Spesso non vi è perdita di coscienza, ma il gatto tende comunque a manifestare uno stato confusionale o ansioso. Gli occhi dell’animale possono assumere un aspetto cosiddetto “vitreo”.

Vi sono molte malattie che possono causare l’insorgere di collasso acuto. Tuttavia, quando quest’ultimo si manifesta, la malattia è ad uno stadio piuttosto avanzato, anche in assenza di una precedente manifestazione sintomatologica.

Possibili cause

  • Patologie cardiache, tra cui cardiopatie congenite (difetti congeniti del cuore), malattia acquisita delle valvole cardiache (le valvole non chiudono più bene), filariosi cardiopolmonare, neoplasie cardiache, malattie del pericardio (sottile membrana che riveste il cuore) e aritmie cardiache primarie (battito cardiaco irregolare). Quando il sangue non viene pompato propriamente attraverso il corpo, il cervello diviene più vulnerabile e può sperimentare una momentanea carenza di ossigeno, causa di collasso o svenimento.
  • Svenimento (sincope). Può verificarsi a causa di alterazioni dei meccanismi di controllo della pressione sanguigna (sincope neurocardiogena). In assenza di una valutazione completa, la diagnosi può essere di difficile formulazione.
  • Malattie del sangue. Queste includono emorragia interna (dovuta alla rottura di un tumore o di un organo), grave anemia, leucemia e policitemia (aumento del numero dei globuli rossi nel sangue). Il cervello e i muscoli necessitano di una appropriata quantità di sangue per funzionare (e dell’ossigeno trasportato dai globuli rossi). Se quest’ultima viene a mancare, è possibile l’insorgere di un episodio collassiale.
  • Patologie respiratorie, tra cui ostruzione della gola dovuta alla presenza di un corpo estraneo o di una paralisi laringea (incapacità della laringe di aprirsi per consentire all’aria di entrare nei polmoni). Altre cause includono malattie respiratorie, quali bronchite, collasso tracheale, polmonite o edema polmonare (liquido nei polmoni).
  • Patologie del sistema nervoso. Sono cause comuni di collasso. Queste includono embolia fibrocartilaginea (quando la formazione di coaguli nel flusso sanguigno danneggia il midollo spinale), patologie del disco intervertebrale (protrusioni discali), mielopatia degenerativa (degenerazione del midollo spinale) e miastenia gravis (malattia caratterizzata da debolezza muscolare). Nelle patologie muscolari e del midollo spinale, lo stato di coscienza e le capacità mentali dell’animale rimangono in genere invariate durante un episodio collassiale. Diversamente, in presenza di patologie cerebrali è possibile l’insorgere di disturbi della coscienza come crisi convulsive.
  • Patologie muscolo-scheletriche, tra cui displasia dell’anca, malattia lombosacrale e altre. In genere, in presenza di cause muscolo-scheletriche, sintomi quali zoppia, difficoltà ad alzarsi o incapacità del gatto di sedersi o saltare, tendono a manifestarsi e ad aggravarsi (nel giro di giorni, settimane, mesi) prima dell’episodio collassiale.
  • Tossicità. Avvelenamenti di varia natura possono causare debolezza e collasso improvvisi. Qualsiasi esposizione a sostanze velenose (ad esempio veleno per topi) deve essere segnalata al veterinario, anche se l’avvelenamento può aver avuto luogo nei giorni precedenti il collasso.
  • Farmaci. Un semplice esempio potrebbe essere la somministrazione di un dosaggio eccessivo di insulina, che causa una drammatica riduzione dei livelli di zuccheri nel sangue. Molti farmaci ad uso umano, che potrebbero essere stati ingoiati per sbaglio dal gatto (o somministrati intenzionalmente da qualcuno), possono causare un abbassamento della pressione sanguigna. Anche alcuni farmaci ad uso veterinario possono causare bassa pressione sanguigna e collasso.

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Diagnosi

Una volta giunti dal veterinario, se il gatto è ancora in stato collassiale, verranno eseguiti immediatamente esami e potrà esserne raccomandato il ricovero con monitoraggio continuo, specie se la situazione è estremamente grave. Il veterinario provvederà a determinare il problema sottostante.

Se, invece, la condizione del gatto migliora spontaneamente e sembra essersi ripreso una volta giunti alla clinica veterinaria, verranno eseguiti degli esami allo scopo di determinare la causa del problema, valutare il rischio di collassi futuri e formulare un eventuale piano terapeutico farmacologico.

Poiché le cause del collasso acuto sono molto varie, il veterinario potrà eseguire uno o più dei seguenti esami:

  • Anamnesi completa ed esame fisico approfondito. Particolare attenzione dovrebbe essere rivolta alla auscultazione del cuore. Si dovrebbe inoltre provvedere alla misurazione della pressione arteriosa. Ulteriori esami dovrebbero includere la palpazione dell’addome e una valutazione dello stato neurologico del gatto.
  • Esami del sangue di routine. Qualora gli esiti rivelassero anomalie, queste ultime possono essere di utilità per identificare con maggior precisione le cause del collasso (come anemia o ipoglicemia). Questa tipologia di esami è di utilità per la valutazione dello stato di molti organi interni.
  • Esami del sangue specifici. Il veterinario, per esempio, può raccomandare esami specifici per verificare l’eventuale presenza di leucemia o virus immunosoppressivi.
  • Radiografie. Possono essere raccomandate radiografie toraciche e addominali. In genere, le radiografie evidenziano i contorni degli organi interni. Questo contribuisce a determinarne dimensione, forma e posizione. L’esame radiografico consente di osservare un eventuale accumulo di liquido o la presenza di sanguinamento (se di moderata/grave entità).
  • Radiografie della colonna vertebrale e degli arti. Se, a seguito dell’esame fisico, insorge il sospetto di un problema spinale o a carico di un arto, le radiografie rappresentano il modo migliore per procedere ad una valutazione delle ossa. Spesso questa tipologia di esame radiografico richiede anestesia generale o sedazione profonda dell’animale.
  • Elettrocardiogramma. Se, a seguito dell’esame fisico, si sospetta un problema cardiaco, si procederà all’analisi del ritmo del battito cardiaco mediante registrazione ECG.
  • Ecografia addominale o cardiaca. Mentre la radiografia mostra i contorni degli organi, l’ecografia consente di visualizzarne l’interno. Pertanto, radiografie ed ecografie sono spesso complementari.
  • Valutazione neurologica. Qualora si sospetti una patologia a carico di cervello, midollo spinale o nervi, può essere raccomandato il consulto di un neurologo veterinario.
  • Se si sospetta un problema a carico del cervello o del midollo spinale, possono essere raccomandate ulteriori procedure. Gli esempi includono: mielografia (esame radiologico del midollo spinale che utilizza un mezzo di contrasto per una migliore valutazione del midollo spinale), una TAC (tomografia assiale computerizzata) o una risonanza magnetica. Talvolta il neurologo veterinario potrà raccomandare esami specifici (per esempio una elettromiografia).

Ulteriori esami possono essere raccomandati a seconda degli esiti degli esami sopra citati. Per esempio, un gatto con linfoma del midollo spinale potrebbe presentare la medesima tipologia di cellule tumorali nel midollo osseo. L’agoaspirato del midollo osseo è molto più semplice e sicuro da eseguire rispetto ad una biopsia del tessuto del midollo spinale.

Trattamento

Nel momento in cui il proprietario nota il collasso, la cosa migliore da fare è recarsi immediatamente dal veterinario più vicino anziché tentare misure di primo soccorso.

Il trattamento più efficace in caso di collasso acuto è l’eliminazione della causa. Tuttavia, in considerazione delle molteplici possibili cause, identificare quella specifica può essere complicato e richiedere molto tempo. Quindi, inizialmente i trattamenti sono spesso generali (di supporto) per poi divenire più specifici e mirati una volte ottenute nuove informazioni dagli esiti degli esami condotti.

Quanto segue sono esempi di trattamenti che il veterinario può attuare:

  • Invertire immediatamente il problema (se possibile). Gli esempi includono la rimozione di un oggetto che ostruisce il flusso d’aria alla gola o la somministrazione di un antidoto in caso di avvelenamento accertato.
  • Somministrazioni di fluidi per via endovenosa (IV). Questi fluidi contribuiscono a reidratare, alimentare l’animale e a riportare la pressione sanguigna a valori normali (qualora il collasso sia associato a pressione bassa).
  • Intervento chirurgico. Molte delle cause del collasso acuto coinvolgono la presenza di tessuto anomalo che dovrebbe essere rimosso. Gli esempi includono tumori a carico dell’addome (causa di emorragie interne) e problemi a carico del disco intervertebrale (causa di rigidità o paralisi degli arti). Se e quando effettuare l’intervento richiede una decisione attenta basata sulla valutazione del rischio di una anestesia generale contro il rischio di ritardare l’intervento chirurgico.
  • Somministrazione di farmaci per via endovenosa. Possono essere somministrati farmaci di emergenza per via endovenosa, tra cui farmaci per controllare la pressione sanguigna (dopamina, fenilefrina), regolarizzare il battito cardiaco (antiaritmici), ridurre l’infiammazione (corticosteroidi), stimolare la respirazione in caso di emergenza (doxapram) e così via. Naturalmente, la scelta del farmaco dipende strettamente dal problema sottostante.
  • Trasfusione di sangue. Qualora la causa del collasso sia da ricondursi ad una grave anemia o ad una perdita di sangue (lesione, emorragia interna, ecc.), la somministrazione di sangue intero, componenti o sostituti del sangue può salvare la vita dell’animale.

Come comportarsi in caso di collasso acuto del gatto

  • Anzitutto, niente panico. Osservate il gatto attentamente. Notate se vi è una eventuale perdita di coscienza. Tentate di ricordare se qualcosa ha precipitato il collasso, per quanto tempo il gatto è rimasto in stato collassiale e come si è comportato subito dopo essersi ripreso. Se il gatto è incosciente, controllate se è possibile sentire il battito cardiaco sul lato sinistro del torace. Se l’animale sembra essere stordito o aggressivo, prestate attenzione a non essere morsi. Chiamate prontamente il veterinario e riportate l’accaduto.
  • Se il gatto non è in grado di alzarsi, preparatevi a trasportare l’animale collassato subito dopo aver avvisato il personale della clinica veterinaria. Attenzione! In caso di collasso, il gatto può essere disorientato, confuso o aggressivo sia durante il collasso che la fase di recupero. Di conseguenza, è possibile che morda e ferisca anche le persone ad esso più familiari.
  • I gatti che sperimentano un episodio di collasso acuto spesso si riprendono nel giro di pochi minuti. In questi casi, è comunque opportuno recarsi dal veterinario per identificare la causa e determinare l’eventuale possibilità di episodi futuri.
  • Se il gatto sembra essersi completamente ripreso, provate ad annotare alcune informazioni. Tentate di ricordare quanto è successo prima che l’animale collassasse. C’è stata una causa evidente (per esempio un soffocamento dovuto ad una pallina o a un giocattolo)? Il collasso è avvenuto mentre il gatto svolgeva una normale attività o a seguito di esercizio fisico intenso? Quanto è durato il collasso? C’è stata perdita di coscienza? Come si è comportato il gatto successivamente all’episodio? Queste informazioni possono essere di estrema utilità per il veterinario.
  • Se il collasso persiste, la cosa migliore da fare è recarsi presso il veterinario più vicino piuttosto che tentare misure di primo soccorso. Una rianimazione cardiopolmonare inappropriata, per esempio, può risultare inefficace e causare anche danni a carico degli organi interni.
Fonti

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Ultimo aggiornamento in data 12 Gennaio 2023