Anemia nel gatto: come riconoscerla e trattarla

Il termine anemia si riferisce a una diminuzione del numero di globuli rossi in circolazione. Il volume cellulare compresso (PCV, spesso chiamato anche ematocrito) è il modo più comune per misurare l’anemia e si riferisce alla percentuale di volume del sangue che viene assorbita dai globuli rossi. Il normale PCV per un gatto è del 25%-45% e qualsiasi PCV inferiore al 25% è considerato indicativo di anemia.

I globuli rossi trasportano ossigeno e sostanze nutritive ai tessuti del corpo. Queste cellule circolano per circa 70-80 giorni prima di essere rimosse dalla circolazione e sostituite con nuovi globuli rossi provenienti dal midollo osseo. In assenza di una quantità sufficiente di globuli rossi in circolazione, le cellule non ricevono abbastanza ossigeno o nutrienti per sopravvivere. Quindi, l’anemia può divenire una situazione critica o addirittura fatale molto rapidamente.

Sintomi dell’anemia nel gatto

  • Poiché l’anemia priva l’organismo di ossigeno (il carburante del corpo), il primo segno osservabile è spesso l’insorgenza di letargia. Un gatto anemico può avere poca energia per giocare o può dormire più del solito.
  • Le gengive dell’animale possono apparire quasi bianche o addirittura gialle (una condizione chiamata ittero) a causa della distruzione dei globuli rossi.
  • In casi estremi, il gatto potrebbe sperimentare difficoltà respiratorie e un aumento della frequenza respiratoria e cardiaca mentre l’organismo tenta di compensare il ridotto apporto di ossigeno da parte dei globuli rossi.
  • A seconda della causa dell’anemia, possono verificarsi febbre e perdita di appetito a seguito di un’infezione o di una risposta infiammatoria.
  • È possibile osservare la comparsa di feci nere (melena) in caso di sanguinamento a carico di stomaco o tratto intestinale.
  • La presenza di alterazioni del colore delle urine può essere un segno di distruzione dei globuli rossi.

Tuttavia, i segni dell’anemia possono essere molto vaghi. Se un gatto è stato anemico per molto tempo, è probabile che il suo organismo abbia avuto il tempo di compensare e l’animale potrebbe non manifestare sintomi.

Cause dell’anemia nel gatto

Esistono molte cause di anemia nel gatto, ma possono essere suddivise in tre categorie principali:

  • Perdita di globuli rossi
  • Distruzione dei globuli rossi
  • Mancata produzione di nuovi globuli rossi

Di seguito, tratteremo alcune, ma non tutte, le cause comuni di anemia di ciascuna delle suddette categorie. L’anemia felina è comune e può essere secondaria a molte condizioni di salute.

Perdita di globuli rossi

La perdita di globuli rossi (emorragia) può essere dovuta a una causa ovvia, come una ferita o un trauma, o a cause più insidiose. Le infestazioni da pulci e zecche sono una delle cause principali di anemia, in particolare nei gattini, poiché i parassiti succhiano il sangue dal corpo più velocemente di quanto possa essere sostituito. In caso di grave infestazione, il parassita anchilostoma (Ancylostoma tubaeforme), che si nutre di sangue nell’intestino, può causare l’insorgenza di anemia

L’emorragia può verificarsi anche nello stomaco o nell’intestino a causa di ulcere o infiammazioni del tratto gastrointestinale. I gatti con perdita di sangue in queste aree possono sperimentare vomito cronico, diarrea o melena (feci nere).

I reticolociti sono un tipo specifico di globuli rossi prodotti e rilasciati dal midollo osseo quando rileva la presenza di anemia nel tentativo di compensare il basso numero di globuli rossi. In caso di perdita di sangue cronica attraverso il tratto intestinale o dovuta a parassiti, ci si aspetta che la conta dei reticolociti sia elevata. Quando un gatto presenta un basso numero di globuli rossi e un alto numero di reticolociti, si parla di anemia “rigenerativa”, poiché l’organismo reagisce in modo appropriato alla perdita di sangue. Tuttavia, se i globuli rossi vengono persi più velocemente di quanto i reticolociti vengano rilasciati dal midollo osseo, il gatto rimarrà anemico.

Distruzione dei globuli rossi

I globuli rossi che hanno raggiunto la fine del loro ciclo vitale (70-80 giorni circa) vengono regolarmente rimossi dalla circolazione dall’organismo del gatto e sostituiti da nuovi globuli rossi prodotti nel midollo osseo. Tuttavia, alcune malattie possono causare una più rapida scomposizione o distruzione dei globuli rossi del normale, portando all’insorgenza di anemia proprio perché vengono rimossi più rapidamente di quanto possano essere sostituiti.

Alcune malattie infettive possono causare danni e distruzione dei globuli rossi. Queste includono le infezioni da Mycoplasma haemofelis, Candidatus, Mycoplasma haemominutum, Cytauxzoon felis e Babesia. Queste malattie vengono trasmesse ai gatti da pulci e zecche. Si attaccano, quindi, ai globuli rossi causandone la distruzione.

I globuli rossi possono anche essere danneggiati da alcune tossine. Il danno ossidativo a carico dei globuli rossi secondario all’ingestione di paracetamolo, zinco, rame, cipolle e alcune altre tossine o farmaci possono portare all’insorgenza di anemia nel gatto.

Occasionalmente, l’organismo del gatto considera i propri globuli rossi come estranei, provocandone la distruzione da parte del sistema immunitario. Questa viene chiamata anemia emolitica immunomediata (spesso abbreviata in IMHA). In alcuni casi, vi è un fattore scatenante che induce il sistema immunitario a distruggere erroneamente una quantità eccessiva di globuli rossi. Questo fattore scatenante può includere una reazione a un farmaco, cancro o malattie infettive come il virus della leucemia felina (FeLV) o la peritonite infettiva felina (FIP). Nel caso in cui non venga identificata alcuna causa sottostante all’attivazione inappropriata del sistema immunitario, questa malattia viene chiamata anemia emolitica immunomediata primaria. Non esistono prove che si tratti di una malattia felina ereditaria.

Mancata produzione di globuli rossi

Nel midollo osseo vengono prodotti nuovi globuli rossi per sostituire quelli che vengono regolarmente rimossi dalla circolazione. Un ormone prodotto nel rene, chiamato eritropoietina, è il segnale primario che comunica al midollo osseo che sono necessari più globuli rossi nell’organismo del gatto. Nel caso in cui il midollo osseo non sia in grado di produrre una quantità sufficiente di globuli rossi tale da sostituire quelli che sopravvivono al loro ciclo vitale, il gatto svilupperà un’anemia non rigenerativa, caratterizzata da un basso numero di reticolociti.

Una causa comune di anemia non rigenerativa nel gatto è l’insufficienza renale cronica. Questa patologia è comune e colpisce il 15%-30% circa dei gatti anziani. Quando le cellule renali degenerano, rilasciano una quantità inferiore di eritropoietina, portando a una ridotta produzione di globuli rossi da parte del midollo osseo. Con il progredire dell’insufficienza renale cronica, il 30%-65% dei gatti colpiti svilupperà un certo grado di anemia.

Anche i problemi all’interno del midollo osseo stesso possono causare una diminuzione della produzione di globuli rossi. Il cancro, le malattie immunomediate o l’infiammazione del midollo osseo possono ridurre la sua capacità di sostituire i globuli rossi. Anche l’infiammazione cronica a carico di altre regioni corporee può compromettere la capacità del midollo osseo di produrre efficacemente globuli rossi. Questo viene spesso indicato come “anemia da malattie croniche” e può essere osservata in concomitanza con molte altre patologie feline, tra cui le infezioni da FeLV e vari tipi di cancro.

anemia gatto
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Diagnosi dell’anemia nel gatto

Il primo passo nel processo diagnostico dell’anemia felina è determinare il volume cellulare compresso o PCV. Questo test prevede la centrifugazione di un piccolo campione di sangue per determinare quale percentuale del volume totale del sangue è costituita da globuli rossi. Possono essere eseguiti ulteriori esami del sangue per la ricerca di prove di rigenerazione nei globuli rossi, anomalie a carico di altri tipi di cellule del sangue (come globuli bianchi e piastrine), danni d’organo (insufficienza renale cronica) o presenza di malattie infettive.

Il veterinario può raccomandare anche altri test, come radiografie o un’ecografia (per la ricerca delle cause sottostanti l’emorragia) o una biopsia del midollo osseo.

Trattamento dell’anemia nel gatto

Il trattamento dell’anemia varia a seconda della causa sottostante. In alcuni casi, lo scopo primario del trattamento per parassiti o malattie infettive sarà quello di fermare la perdita o la distruzione dei globuli rossi. Possono essere utilizzati farmaci per favorire l’arresto dell’emorragia dal tratto gastrointestinale. Per il trattamento delle malattie immunomediate, sono essenziali steroidi e altri farmaci immunomodulatori.

Nei casi di grave anemia, può essere necessaria una trasfusione di sangue al fine di sostituire i globuli rossi che sono stati persi o distrutti durante il trattamento della condizione sottostante. I gatti hanno due gruppi sanguigni principali, quindi è importante che sia il sangue del donatore che quello del ricevente vengano testati per ridurre il rischio di eventuali reazioni alla trasfusione di sangue.

In caso di malattia renale cronica, è disponibile un farmaco chiamato darbepoetina per stimolare la produzione di nuovi globuli rossi nel midollo osseo sostituendo l’eritropoietina normalmente prodotta nei reni. Questo farmaco richiede iniezioni settimanali e un attento monitoraggio degli effetti collaterali, ma può portare alla risoluzione dell’anemia nel 60%-65% dei gatti con malattia renale cronica.

Prevenzione

L’anemia è un sintomo di molte malattie, quindi prevenirne l’insorgenza non è sempre possibile, ma esistono alcuni consigli che possono ridurre il rischio per il gatto.

  • Utilizzare un prodotto per la prevenzione dei parassiti su base mensile contro pulci, zecche, pidocchi e parassiti intestinali.
  • Tenere il gatto in casa o consentirgli di uscire all’aperto solo in caso di supervisione diretta.
  • Somministrare al gatto cibo per gatti nutrizionalmente bilanciato.
  • Testare il gatto per il virus della leucemia felina e il virus dell’immunodeficienza felina come raccomandato dal veterinario.
  • Impedire l’accesso a tossine.
  • Pianificare controlli annuali dal veterinario ed esami del sangue ogni uno o tre anni per determinare i valori normali del gatto.

Fonti

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