Calcoli renali nel gatto: cause, sintomi e cura

I reni sono filtri importanti per il flusso sanguigno in quanto rimuovono le tossine e ne favoriscono l’uscita nelle urine. Vitamine, glucosio, ormoni e molti altri componenti importanti vengono reimmessi in circolo nell’organismo dopo questo meccanismo di filtrazione. I reni conducono l’urina nella vescica attraverso canali tubulari chiamati ureteri. Una volta riempita la vescica, l’urina defluisce dal corpo del gatto attraverso un canale di forma tubulare chiamato uretra.

Quando un gatto presenta una quantità di minerali o sali nell’organismo più elevata del normale, come il calcio, questi si accumulano e danno luogo alla formazione di piccoli calcoli nei reni. Tale processo è molto simile a quello che avviene nell’essere umano. Il tipo più comune di calcolosi renale sia nell’essere umano che nel gatto è l’ossalato di calcio. I calcoli renali, inoltre, sono spesso associati a livelli elevati di calcio nel sangue (ipercalcemia). I calcoli di fosfato di magnesio e ammonio, noti anche come calcoli di struvite, sono la seconda tipologia di calcoli più frequente nei gatti e sono associati a infezioni batteriche in corso.

I calcoli renali non sono così comuni. È difficile sapere con esattezza quanto spesso si verificano, poiché molti gatti con calcolosi renale non manifestano sintomi e i calcoli potrebbero non essere mai rilevati.

I gatti siamesi sono più inclini allo sviluppo di calcoli renali rispetto ad altre razze. Si ritiene che anche i gatti a pelo lungo presentino una maggiore predisposizione allo sviluppo di questa condizione.

Calcoli vescicali e calcoli renali

I calcoli vescicali e renali sono costituiti dai medesimi minerali e insorgono per le stesse ragioni. Tuttavia, questi due tipi di calcoli non insorgono necessariamente insieme. Solo il 15% dei gatti con calcoli renali presenta calcoli alla vescica. I calcoli vescicali sono molto più comuni e costituiscono oltre il 90% di tutte le calcolosi rilevate nel sistema urinario.

I sintomi dei calcoli vescicali e renali sono generalmente simili, sebbene possano variare. I sintomi comuni includono aumento della minzione, aumento del consumo di acqua, sangue nelle urine e alterazioni del comportamento (il gatto tende ad essere meno attivo o urina fuori dalla cassetta igienica). Per i calcoli renali, la maggior parte dei gatti non manifesta sintomi. Quando i sintomi sono presenti, i calcoli renali spesso causano dolore nella parte bassa della schiena. Tale dolore può indurre il gatto ad inarcare la schiena e retrarre la pancia.

Sintomi dei calcoli renali nel gatto

I calcoli renali spesso non causano sintomi nel gatto. Quando i sintomi sono presenti, di solito è perché un calcolo renale sta tentando di fuoriuscire dal rene attraverso l’uretere causando dolore.

Il gatto potrebbe manifestare sintomi nel caso in cui fosse presente una patologia renale e al contempo fossero presenti anche i calcoli. I calcoli renali possono causare:

calcoli renali gatto
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Diagnosi

Il più delle volte, i calcoli renali vengono diagnosticati quando il gatto non manifesta nemmeno i sintomi. Le radiografie sono la procedura diagnostica più comune, ma anche l’ecografia può rilevare i calcoli renali.

L’esame fisico è importante per la ricerca di sintomi correlati alla calcolosi renale e altre condizioni che possono causare sintomi simili. Gli esami del sangue di base sono necessari per verificare l’eventuale presenza di una patologia renale. Alcuni studi hanno dimostrato una correlazione tra malattie renali e calcoli renali.

Inoltre, controllare i livelli di calcio è importante per prevenire l’insorgere di calcoli di ossalato di calcio. Una analisi delle urine e una urinocoltura sono altrettanto importanti, poiché alcuni calcoli renali insorgono in seguito a una infezione cronica. I cristalli presenti nelle urine possono indicare la tipologia di calcolo presente.

Trattamento dei calcoli renali nel gatto

Esistono alcuni modi per gestire la calcolosi renale nel gatto:

  • Nessun trattamento. La maggior parte dei calcoli renali non causa sintomi nel gatto. Se i calcoli rimangono delle stesse dimensioni e quantità e il gatto non manifesta sintomi, non è necessario alcun trattamento. Tuttavia, ciò non significa ignorare il problema. Il monitoraggio annuale di routine è importante. Sarà il veterinario a stabilire la frequenza delle visite di controllo in base all’età e alle condizioni di salute del gatto.
  • Terapia medica. I gatti affetti da patologie renali dovrebbero essere trattati in modo sintomatico (come trattare nausea e disidratazione). Dovrebbero essere somministrati farmaci antidolorifici nel caso in cui il gatto manifesti malessere. La somministrazione di antibiotici sarà necessaria qualora l’analisi delle urine rivelasse la presenza di un’infezione.
  • Cambiamenti alimentari. Alcuni tipi di calcoli possono essere dissolti mediante la somministrazione di diete specifiche. Sfortunatamente, i calcoli di ossalato di calcio non possono essere dissolti medicalmente. I calcoli di struvite, invece, possono essere dissolti alimentando il gatto con una dieta povera di magnesio e fosforo. Le diete casalinghe senza la supervisione di un veterinario nutrizionista non sono raccomandate, poiché i minerali spesso non sono bilanciati e possono aggravare la condizione.
  • Terapia chirurgica o procedurale. Sono state sviluppate nuove tecniche chirurgiche più sicure, meno invasive, eseguite da specialisti e con percentuali di successo relativamente buone. Un esempio è la nefrolitotomia percutanea durante la quale un ago specializzato viene fatto passare attraverso il fianco in un’area specifica del rene dove si procede alla accurata rimozione dei calcoli. Nel caso in cui un calcolo si depositi nell’uretere, è possibile posizionare uno stent che allarga l’uretere e consente all’urina di fluire attorno al calcolo. Nei cani viene comunemente eseguita una procedura che prevede onde d’urto per ridurre i calcoli in parti più piccole, ma non è molto efficace nei gatti e può causare danni renali significativi.
  • Terapia omeopatica. Stimolare il gatto a bere più acqua può contribuire a prevenire la formazione di cristalli e favorire il transito dei calcoli attraverso l’uretere. È possibile aumentare la quantità di acqua che il gatto assume offrendo cibo umido per gatti, posizionando una fontanella per gatti e aromatizzando l’acqua con brodo di pollo povero di sodio o succo di tonno per renderla più appetibile. I veterinari omeopatici possono prescrivere rimedi erboristici che hanno dimostrato di poter ridurre alcuni sintomi e contribuire a trattare i calcoli renali.

Prevenzione

Non è possibile prevenire in gran parte i calcoli renali felini, soprattutto perché i veterinari non ne hanno ancora compreso appieno il motivo per cui si formano. Una volta che al gatto viene diagnosticata una calcolosi renale, nella maggior parte dei casi l’animale svilupperà altri calcoli anche nel caso in cui i calcoli preesistenti vengano dissolti o rimossi.

In caso di diagnosi di calcoli renali, il proprietario può adottare le seguenti misure per prevenire la formazione di più calcoli renali:

  • Somministrare al gatto una dieta su prescrizione che favorisce la dissoluzione e/o la prevenzione del tipo di calcolo specifico presente nei reni del gatto.
  • Incoraggiare un maggiore consumo di acqua (vedi la voce “terapia omeopatica” sopra).
  • Eseguire esami del sangue di routine 2-4 volte all’anno per lo screening di patologie renali o altri problemi, come livelli elevati di calcio.
  • In caso di calcoli di ossalato di calcio, è possibile somministrare al gatto integratori di citrato di potassio (un sale prescritto dal veterinario).
  • Somministrare integratori di vitamina B6, poiché livelli insufficienti di vitamina B6 nei gattini può favorire la formazione di calcoli di ossalato di calcio. Si raccomanda di consultare sempre il veterinario prima di somministrare al gatto qualsiasi tipo di integratore.
Fonti

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