Il Calicivirus felino (FCV) è un virus che causa malattie orali e infezioni a carico delle vie respiratorie superiori del gatto.
Questo virus è diffuso in tutto il mondo. Esistono almeno 40 ceppi diversi di Calicivirus felino la cui virulenza, o la gravità della malattia causata da tali ceppi, può variare in modo significativo.
Sebbene le malattie respiratorie che colpiscono i gatti possano essere causate da diverse tipologie di virus e batteri, il Calicivirus è uno degli agenti infettivi isolati più comuni nei gatti che presentano una infezione a carico delle vie respiratorie.
Sintomi
I sintomi tipici di una infezione delle vie respiratorie superiori coinvolgono naso e gola, causando sintomi quali:
- Starnuti,
- Congestione nasale
- Congiuntivite (infiammazione delle membrane che rivestono le palpebre)
- Secrezioni nasali e oculari. Tali secrezioni possono essere di colore chiaro o divenire purulente (ovvero contenenti pus)
Oltre ai sintomi tipici sopra descritti, i gatti affetti da Calicivirus spesso sviluppano ulcere su lingua, palato duro, gengive, labbra o naso. In presenza di queste ulcere orali, il gatto di solito sperimenta una eccessiva salivazione (scialorrea).
I sintomi aspecifici di una infezione delle vie respiratorie superiori includono:
- Anoressia
- Letargia
- Febbre
- Linfonodi ingrossati
- Blefarospasmo
A seconda del ceppo di Calicivirus coinvolto nell’infezione, il gatto manifesterà sintomi ampiamente variabili. In alcuni casi, l’unico sintomo può essere rappresentato dalla comparsa di ulcere orali o nasali, ma solitamente una infezione delle vie respiratorie superiori è caratterizzata anche da altri sintomi tipici. Alcuni ceppi di Calicivirus felino possono causare lo sviluppo improvviso di una claudicazione dolorosa a carico di una o più articolazioni (in genere si verifica con maggiore frequenza nei gattini).
Un ceppo molto virulento di Calicivirus felino, denominato “Calicivirus Felino Sistemico Virulento” o VS-FCV, causa una grave malattia generalizzata. In presenza di questo ceppo, i sintomi iniziali coinvolgono occhi, naso e bocca. Il gatto infetto sviluppa rapidamente febbre alta, grave abbattimento, edema alle zampe e/o al muso, ittero e sintomi di malattia multiorgano. Tale ceppo è altamente infettivo e il tasso di mortalità riferito raggiunge il 67%. Fortunatamente, questo ceppo specifico è molto raro.
In che modo il gatto contrae l’infezione?
Il Calicivirus è altamente contagioso e i gatti infetti possono espellere le particelle virali nella saliva o nelle secrezioni nasali od oculari. Se un gatto infetto starnutisce, le particelle virali espulse possono essere trasportate dall’aria per diversi metri. Si è ipotizzato che il virus possa anche essere espulso nelle urine o nelle feci, ma questa non viene considerata come una delle principali fonti di infezione.
Il virus può sopravvivere sino ad una settimana in un ambiente contaminato (e probabilmente più a lungo in un luogo fresco e umido). Il gatto può contrarre l’infezione attraverso il contatto diretto con un altro gatto infetto oppure a seguito dell’esposizione ambientale a oggetti che sono stati contaminati con secrezioni infettive. Anche le persone che hanno toccato oggetti contaminati o un gatto infetto possono diffondere il virus ai felini domestici.
Sebbene tutti i gatti predisposti possano sviluppare una infezione da Calicivirus, i sintomi tendono ad essere più gravi nei gattini giovani. Tuttavia, il ceppo VS-FCV sembra colpire più gravemente i gatti adulti.
Quanto può durare una infezione da Calicivirus?
Il periodo di incubazione, a seguito dell’esposizione al virus e prima dello sviluppo dei sintomi, è pari a 2-6 giorni. Se l’infezione è non complicata, in genere durerà per 14-21 giorni, a seconda dell’agente patogeno specifico coinvolto. Durante questo lasso di tempo, il gatto può potenzialmente infettare altri gatti.
I gatti infetti espelleranno il virus nelle secrezioni corporee per 2-3 settimane. Dopo un apparente recupero dalla malattia, almeno la metà di tutti i gatti infetti può sviluppare uno stato detto di portatore, in cui continueranno ad espellere particelle virali in modo discontinuo o costante. In alcuni di questi gatti lo stato di portatore può durare solo per pochi mesi, ma in una piccola percentuale di gatti tale stato può persistere per tutta la vita.
I gatti portatori possono manifestare o meno sintomi di infezione, quando espellono attivamente le particelle virali, e fungono da fonte di infezione per altri gatti. Le gatte portatrici di questo virus possono trasmettere l’infezione ai gattini appena nati.
Diagnosi
Nella maggior parte dei casi, una diagnosi presuntiva di infezione da Calicivirus si basa sui segni clinici caratteristici, specie nel caso in cui siano presenti ulcere.
La diagnosi può essere confermata mediante il prelievo di campioni di cellule e secrezioni da occhi, naso o bocca e sottoponendo tali campioni ad un laboratorio per esami specialistici come isolamento virale, identificazione per mezzo di analisi PCR (reazione a catena della polimerasi) o colorazione immunoistochimica.
Nell’eventualità in cui l’infezione si sia estesa ai polmoni, possono essere prelevati campioni, che verranno successivamente esaminati, per mezzo di una procedura detta lavaggio transtracheale. Se il gatto manifesta segni improvvisi di claudicazione, potrà essere raccomandata una radiografia per escludere altre cause, come ad esempio una lesione o un trauma.
Se il gatto presenta sintomi respiratori persistenti, il veterinario raccomanderà la conduzione di ulteriori procedure diagnostiche, come radiografie toraciche o craniche, esami del sangue o coltura e test di sensibilità delle secrezioni anomale.
Trattamento
La maggior parte dei gatti affetti da infezione da Calicivirus non complicata può essere trattata in modo sintomatico a casa. Il veterinario può prescrivere un farmaco oculare topico da applicare qualora il gatto presenti secrezioni oculari purulente.
Sebbene le infezioni virali non rispondano ai farmaci antibatterici, il veterinario potrà decidere di prescrivere farmaci antibatterici ad ampio spettro per prevenire l’insorgenza di infezioni batteriche secondarie che possono complicare la malattia, in particolar modo nei gattini.
Per alleviare i sintomi correlati alla claudicazione, può essere prescritto un farmaco antinfiammatorio. I gatti che presentano ulcere persistenti possono beneficiare di trattamenti che modulano o supportano il sistema immunitario.
I gatti con congestione nasale o delle vie respiratorie possono trarre beneficio da una maggiore umidificazione ambientale. Per minimizzare l’irritazione dovuta alle secrezioni, può risultare utile rimuovere delicatamente queste ultime da muso od occhi con un fazzoletto umido. Poiché i gatti affetti da una infezione respiratoria presentano un ridotto senso dell’olfatto, spesso sperimentano una perdita dell’appetito. La somministrazione di cibo umido altamente appetibile può contribuire a migliorare l’appetito dell’animale. In alcuni casi, il veterinario può prescrivere uno stimolante dell’appetito.
Nel caso in cui il gatto sia disidratato, abbattuto o nell’eventualità che la malattia sia grave, il veterinario raccomanderà il ricovero dell’animale per un trattamento più intensivo, che potrà includere la somministrazione di fluidi per via endovenosa o altri trattamenti di supporto.
Prevenzione
Poiché la calicivirosi è una malattia altamente contagiosa e i gatti apparentemente sani possono essere portatori della malattia, evitare l’esposizione al virus può essere difficile. Le strutture di imbarco, i rifugi per animali e le mostre feline sono tutti luoghi dove il gatto può essere facilmente esposto al virus.
Evitare il contatto diretto con altri gatti, minimizzerà enormemente il rischio del gatto di contrarre un’infezione. Inoltre, seguire una buona routine di igiene, come per esempio lavarsi le mani accuratamente prima e dopo aver accarezzato un altro gatto, ridurrà le probabilità di diffondere il virus.
I gatti predisposti possono contrarre una infezione attraverso il contatto diretto con un altro gatto infetto o a seguito di una esposizione ambientale ad oggetti come spazzole, ciotole, lettiere, giochi per gatti o coperte che sono stati contaminati con secrezioni infettive. È possibile disinfettare gli oggetti contaminati da Calicivirus immergendoli per almeno 10-15 minuti in una soluzione di candeggina e acqua (diluizione 1:32).
La profilassi vaccinale del gatto include l’immunizzazione contro il Calicivirus e contribuisce a ridurre la gravità e la durata della malattia in caso di esposizione al virus. I gattini di età compresa tra le 6 e le 16 settimane necessitano di diverse vaccinazioni di richiamo e di almeno un altro richiamo un anno dopo. Dopo questa prima serie, i richiami dovranno essere effettuati regolarmente ogni 1-3 anni.
È particolarmente importante che il gatto sia sottoposto ad una vaccinazione di richiamo prima di essere esposto ad eventuali situazioni ad alto rischio (mostre feline, toelettatura, ecc.) o al contatto con altri gatti che potrebbero essere potenziali portatori di Calicivirus. Si consiglia di consultare il veterinario per maggiori informazioni circa una corretta profilassi vaccinale del proprio animale.
Se ho altri gatti, possono essere a rischio di infezione?
Un gatto affetto da una infezione acuta da Calicivirus sarà contagioso per gli altri gatti durante il periodo di incubazione e per almeno le 3 settimane successive lo sviluppo dei sintomi. Un gatto portatore di Calicivirus può essere sempre contagioso per gli altri gatti.
I gatti non vaccinati, giovani o affetti da problemi cronici sottostanti sono maggiormente predisposti e possono sviluppare una grave malattia. Per la maggior parte dei ceppi di Calicivirus, i gatti adulti di età superiore ai 3 anni o i gatti che sono stati adeguatamente vaccinati probabilmente svilupperanno solo una forma lieve della malattia, che può risolversi senza alcun trattamento.
È consigliabile, inoltre, isolare un nuovo gatto dagli altri gatti presenti in casa per almeno 1-2 settimane per minimizzare la trasmissione di Calicivirus o di altre eventuali malattie infettive.
Il Calicivirus felino è molto specie-specifico e non rappresenta un rischio per l’essere umano o per altre specie di animali.
- ABCD (European Advisory Board On Cat Diseases) – Feline calicivirus infection (http://www.abcdcatsvets.org/feline-calicivirus-infection-2012-edition/)
- MERCK Animal Health – Feline Calicivirus (https://www.merck-animal-health-usa.com/condition/feline-calicivirus)
- Carey Hemmelgarn, DVM DACVECC – Feline Calicivirus: Signs of Infection and Causes of Limping in Cats – PetPlace (https://www.petplace.com/article/cats/pet-health/limping-calicivirus-cats/)
- Tammy Hunter, DVM; Cheryl Yuill, DVM, MSc, CVH – Feline Calicivirus Infection – VCA Animal Hospitals (https://vcahospitals.com/know-your-pet/feline-calicivirus-infection)
- Baker Institute for Animal Health – Feline Calicivirus (https://www.vet.cornell.edu/departments-centers-and-institutes/baker-institute/our-research/feline-calicivirus)
Ultimo aggiornamento in data 29 Giugno 2022