Rigurgito nel cane: cause, sintomi e soluzioni per gestire il problema

Il rigurgito rappresenta una manifestazione clinica frequente nel cane, richiamando l’attenzione tanto dei proprietari quanto dei veterinari. Questa condizione si discosta significativamente dal vomito, in termini di meccanismi fisiologici e potenziali implicazioni per la salute del cane.

Il rigurgito è caratterizzato dalla risalita passiva del materiale alimentare non digerito dalla cavità gastrica all’esofago e alla bocca, senza alcuno sforzo attivo da parte dell’animale. Tale fenomeno può essere influenzato da diverse cause sottostanti, che vanno da patologie dell’esofago a disturbi neurologici o malformazioni congenite.

Comprendere le distinzioni chiave tra rigurgito e altre manifestazioni gastrointestinali è di fondamentale importanza per un’accurata valutazione diagnostica e per la pianificazione di un appropriato piano terapeutico.

Nel presente articolo, esploreremo in dettaglio le caratteristiche distintive del rigurgito nel cane, nonché le potenziali cause sottostanti e le implicazioni cliniche correlate. Inoltre, forniremo approfondimenti sul trattamento e le strategie di prevenzione per gestire efficacemente questa condizione.

Differenze tra rigurgito e vomito nel cane

La corretta distinzione tra rigurgito e vomito riveste un’importanza fondamentale, in quanto le cause e i relativi trattamenti differiscono notevolmente. Esaminiamo in dettaglio le caratteristiche distintive di ciascuno.

Caratteristiche del vomito

Il vomito nel cane ha origine dall’espulsione attiva di contenuto gastrico proveniente dallo stomaco o dalla porzione prossimale dell’intestino tenue. Questo processo richiede un sforzo muscolare coordinato. Prima dell’episodio di vomito, è possibile osservare nel cane segni premonitori come respirazione affannosa, contrazione e rilassamento dei muscoli addominali. Inoltre, spesso si manifesta una sensazione di nausea, caratterizzata da abbondante salivazione e leccamento delle labbra, sintomi tipici della sintomatologia associata alla nausea canina.

Caratteristiche del rigurgito

Nel rigurgito, il cibo risale passivamente dall’esofago senza dover passare attraverso gli sfinteri e proseguire lungo il tratto digestivo. Di conseguenza, il rigurgito si manifesta in modo improvviso e privo di sforzo evidente. Il cane può semplicemente abbassare la testa e aprire la bocca, e il materiale alimentare ingerito sarà presente sul pavimento.

Elementi di valutazione

L’analisi del materiale espulso dal cane può fornire indizi utili per determinare se si tratta di vomito o rigurgito. La presenza di bile, un liquido di colore giallo, indica inequivocabilmente la presenza di vomito, poiché la bile è secreta nell’intestino tenue. Tuttavia, l’assenza di bile non rappresenta un fattore discriminante, poiché può verificarsi sia nel caso di vomito che di rigurgito.

Nel caso del rigurgito, spesso la sostanza espulsa assomiglia molto a ciò che è stato appena ingerito: cibo, eventualmente masticato, mescolato a saliva o muco. Talvolta, il materiale rigurgitato può mantenere anche la forma tubulare originaria dell’esofago.

Cause del rigurgito nel cane

In alcuni casi, il fenomeno del rigurgito o del vomito nel cane può essere attribuito a un’eccessiva velocità nell’assunzione del cibo durante il pasto. Se il cane sembra essere in buona salute, è importante mantenere la calma. È sufficiente monitorare attentamente la situazione e programmare una visita veterinaria se i problemi persistono.

D’altra parte, il rigurgito cronico è un sintomo di potenziali problemi di salute di natura grave. Questi problemi possono essere suddivisi in due ampie categorie:

Fattori che possono causare un’ostruzione dell’esofago

  • Corpi estranei: la presenza di un corpo estraneo nell’esofago del cane può comportare un’occlusione del lume esofageo, compromettendo il normale transito di cibo e liquidi e determinando il manifestarsi del fenomeno del rigurgito.
  • Tumori: la presenza di tumori benigni o maligni all’interno o in prossimità dell’esofago può restringere il lume esofageo, causando il rigurgito.
  • Stenosi: condizioni patologiche o lesioni dell’esofago possono indurre la formazione di cicatrici e la comparsa di un restringimento anomalo del lume esofageo. Alcuni cani possono essere affetti sin dalla nascita da una condizione nota come stenosi esofagea, che potrebbe rimanere asintomatica fino all’introduzione di alimenti solidi.
  • Anomalia dell’anello vascolare: i cuccioli possono presentare anomalie vascolari che determinano la formazione di un anello stenotico attorno all’esofago, causando difficoltà nel passaggio del cibo. Questa condizione è comunemente conosciuta come arco aortico destro persistente.
  • Ernia iatale: il contenuto addominale può fuoriuscire attraverso un’apertura nel diaframma e comprimere l’esofago. Ciò può verificarsi a seguito di traumi o come difetto congenito presente fin dalla nascita.
  • Parassiti esofagei: nelle regioni meridionali degli Stati Uniti, esiste la possibilità che i cani siano esposti ai vermi Spirocerca lupi attraverso l’ingestione di coleotteri e altri ospiti intermedi. La presenza di tali vermi nell’esofago può causare la formazione di noduli e, di conseguenza, il manifestarsi del rigurgito nel cane infetto.

Fattori che influenzano la funzione esofagea

  • Megaesofago: il megaesofago è caratterizzato dalla dilatazione e dalla compromissione della funzione contrattile dell’esofago, un condotto muscolare che agevola il passaggio del cibo verso lo stomaco. In presenza di questa condizione, il cibo permane nel lume esofageo senza essere adeguatamente spinto verso il basso, causando la comparsa di rigurgito. Il megaesofago può manifestarsi fin dalla nascita o svilupparsi successivamente a causa di una varietà di fattori. Le sue cause possono includere:
    • Miastenia gravis: la miastenia gravis è una patologia caratterizzata da un’anomalia nella trasmissione neuromuscolare, che influisce sulla corretta contrazione dei muscoli e può determinare una debolezza muscolare significativa. È importante notare che altre malattie che coinvolgono i nervi e i muscoli possono manifestarsi con sintomi simili alla miastenia gravis.
    • Morbo di Addison: i cambiamenti ormonali correlati alla condizione medica nota come morbo di Addison, o ipoadrenocorticismo, possono influire sui muscoli dell’esofago, contribuendo alla manifestazione del megaesofago. Il morbo di Addison è caratterizzato da un’insufficienza delle ghiandole surrenali nell’adeguata produzione di ormoni corticosteroidi, che può influenzare negativamente la funzione muscolare dell’esofago.
    • Esofagite: l’infiammazione cronica o grave dell’esofago può provocare danni ai muscoli esofagei. Tale condizione può essere associata alla malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) o ad altre situazioni che irritano l’esofago. La GERD è caratterizzata dal reflusso del contenuto acido dello stomaco nell’esofago, causando irritazione e infiammazione a lungo termine.
    • Esposizione a determinate tossine: l’esposizione a specifiche sostanze tossiche come il piombo, gli organofosfati, il botulino e altre tossine può contribuire all’insorgenza di megaesofago nei cani. Queste sostanze tossiche possono avere un impatto negativo sulla salute e sul normale funzionamento dei muscoli dell’esofago, causando alterazioni strutturali e funzionali che possono contribuire alla comparsa del megaesofago.
    • Ipotiroidismo: esistono evidenze che suggeriscono un’associazione tra bassi livelli di ormone tiroideo e la presenza di megaesofago in alcuni cani, sebbene la connessione definitiva tra i due non sia stata ancora stabilita. Si ipotizza che l’ipotiroidismo, caratterizzato da una produzione insufficiente di ormone tiroideo, possa influenzare la funzione e la motilità dell’esofago, contribuendo al manifestarsi del megaesofago. Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno la natura di questa associazione e per identificare i meccanismi sottostanti.
    • Megaesofago idiopatico: in molti casi, non è possibile identificare una causa sottostante specifica del megaesofago e viene diagnosticata una condizione nota come megaesofago idiopatico. Il termine “idiopatico” indica l’assenza di una causa chiaramente identificabile o di origine nota. Nel contesto del megaesofago idiopatico, non sono presenti anomalie strutturali evidenti dell’esofago o fattori predisponenti noti che possano giustificare la dilatazione e la debolezza dell’esofago.
  • Dismotilità esofagea: in alcuni casi, l’esofago del cane può presentare una struttura apparentemente normale (a differenza del megaesofago), ma la sua funzionalità è compromessa. Questa condizione è nota come disturbo della dismotilità esofagea. La dismotilità esofagea si manifesta come un’alterazione nel normale movimento peristaltico dell’esofago, che è responsabile del trasporto del cibo verso lo stomaco. Tale disturbo può derivare da infiammazione o lesioni esofagee precedenti, tuttavia, la causa specifica potrebbe non essere chiaramente identificabile. È importante notare che alcuni cuccioli possono nascere con disturbi della dismotilità esofagea, indicando una componente congenita della condizione.

rigurgito cane

Razze canine predisposte allo sviluppo di problemi che causano il rigurgito

Tutti i cani possono manifestare episodi di rigurgito, tuttavia alcune razze presentano una maggiore predisposizione a sviluppare problemi di salute sottostanti che possono contribuire a tale sintomo.

Ad esempio, il Fox Terrier a pelo ruvido (Wirehaired Fox Terrier) e lo Schnauzer nano sono geneticamente predisposti allo sviluppo di megaesofago. Tuttavia, tale condizione è frequente anche nel Pastore Tedesco, nello Shar Pei e nei cani di razza mista.

Inoltre, i cani brachicefali, caratterizzati da un cranio corto e un muso appiattito, come il Carlino e il Bulldog, presentano un rischio maggiore di sviluppare diverse patologie esofagee che possono causare il rigurgito.

È importante sottolineare che la predisposizione genetica aumenta la suscettibilità a determinate condizioni, ma non garantisce necessariamente la loro manifestazione. Pertanto, è fondamentale effettuare una valutazione approfondita e una diagnosi precisa per identificare le cause specifiche del rigurgito in ogni cane, indipendentemente dalla razza di appartenenza.

Diagnosi

Il veterinario avvierà il processo diagnostico mediante un’anamnesi completa e un esame fisico approfondito. Ciò permetterà di confermare la presenza effettiva di rigurgito piuttosto che di vomito e individuare eventuali segni indicativi delle possibili cause.

Successivamente, potrebbe essere richiesta l’esecuzione di radiografie del torace e del collo del cane. Le radiografie risultano utili per identificare condizioni come il megaesofago, corpi estranei, tumori o polmonite da aspirazione. In alcuni casi, potrebbe essere somministrato al cane un mezzo di contrasto, come il bario, al fine di ottenere una migliore visualizzazione dell’esofago. Tuttavia, è fondamentale adottare precauzioni poiché l’ingestione accidentale di bario nei polmoni può comportare rischi.

Inoltre, il veterinario potrebbe avvalersi di un endoscopio per esaminare internamente l’esofago del cane. Tale approccio consente di diagnosticare l’esofagite e i tumori esofagei.

In aggiunta, potrebbero essere necessari test di laboratorio per valutare lo stato di salute generale del cane e identificare eventuali condizioni sottostanti. Tra i test specializzati rientrano:

  • Test degli anticorpi anti-recettore dell’acetilcolina per la miastenia gravis.
  • Test di stimolazione con ACTH per il morbo di Addison.
  • Misurazione dei livelli di piombo nel sangue.
  • Misurazione dei livelli degli ormoni tiroidei.

Questi test risultano utili per ottenere una panoramica completa della situazione clinica del cane e fornire un supporto per la diagnosi e il trattamento adeguato.

Trattamento del rigurgito nel cane

Quando possibile, il trattamento per il rigurgito nel cane si focalizza sulla gestione del problema sottostante.

Ad esempio:

  • L’endoscopia può essere utilizzata per rimuovere corpi estranei presenti nell’esofago.
  • La correzione chirurgica può essere adottata per le anomalie dell’anello vascolare, la rimozione di tumori o la correzione di stenosi esofagee.
  • Condizioni come la miastenia gravis, il morbo di Addison, la GERD (gastroesophageal reflux disease, malattia da reflusso gastroesofageo) e l’ipotiroidismo possono essere gestite attraverso l’uso di farmaci appropriati.

Nel caso di megaesofago idiopatico o di un disturbo della motilità esofagea in cui non sia possibile risolvere completamente il problema sottostante, sono necessarie cure di supporto e sintomatiche. Le opzioni terapeutiche comprendono:

  • La somministrazione del cibo al cane affetto da megaesofago in posizione verticale utilizzando una sedia di Bailey riveste un’importanza cruciale. Questa pratica è finalizzata a facilitare il passaggio del cibo dall’esofago allo stomaco in modo più efficace. Tenendo il cane in posizione eretta per almeno 15 minuti dopo aver mangiato, si favorisce il naturale flusso gravitazionale del cibo verso il basso, riducendo il rischio di rigurgito e permettendo al cibo di raggiungere correttamente lo stomaco. Questo approccio minimizza l’accumulo di cibo nell’esofago e aiuta a prevenire eventuali complicazioni associate al megaesofago, contribuendo al benessere e alla nutrizione del cane.
  • La modifica della consistenza del cibo in base alle preferenze individuali del cane rappresenta un aspetto significativo nella gestione del megaesofago. Alcuni cani possono beneficiare maggiormente del consumo di cibi in forma di pappa, mentre altri possono preferire le polpette. Si raccomanda di somministrare un alimento di alta qualità e ad elevato contenuto nutritivo al fine di ridurre la quantità totale di cibo necessaria. Questo approccio mira a garantire un’adeguata nutrizione e a facilitare il passaggio del cibo attraverso l’esofago, ottimizzando così l’assimilazione dei nutrienti e il benessere complessivo del cane.
  • La suddivisione dei pasti in piccole porzioni frequenti rappresenta una strategia fondamentale nella gestione del megaesofago, al fine di evitare un sovraccarico dell’esofago. Questo approccio consente di facilitare il passaggio del cibo attraverso l’esofago e ridurre la pressione esercitata su di esso durante l’assunzione del cibo. La suddivisione dei pasti in porzioni più piccole favorisce una migliore digestione e riduce il rischio di rigurgito o di complicanze associate al megaesofago.
  • In alcuni casi, il veterinario può optare per l’inserimento di una sonda gastrica direttamente nello stomaco del cane al fine di consentire l’assunzione di cibo, acqua e farmaci bypassando l’esofago. Questa procedura viene utilizzata quando il normale processo di deglutizione è compromesso a causa del megaesofago o di altre condizioni esofagee. L’inserimento della sonda gastrica permette di fornire al cane i nutrienti necessari per il sostentamento e di somministrare i farmaci prescritti senza dover passare attraverso l’esofago.
  • L’impiego di farmaci per ridurre l’acidità dello stomaco, favorire lo svuotamento dello stomaco e proteggere la mucosa esofagea può risultare benefico nel trattamento del cane affetto da rigurgito. Nel caso in cui si manifesti una polmonite da aspirazione, sarà necessario avviare una terapia antibiotica e adottare altri trattamenti appropriati. L’obiettivo di tali farmaci è quello di ridurre l’irritazione esofagea e prevenire ulteriori complicanze, favorendo così una migliore gestione della condizione clinica del paziente. La scelta dei farmaci specifici e il loro dosaggio devono essere stabiliti dal veterinario, tenendo conto delle caratteristiche individuali del cane e delle eventuali condizioni sottostanti.
  • L’utilizzo di una cuccia per cani rialzata, che mantenga la testa del cane più elevata rispetto all’addome durante il sonno, può favorire un corretto posizionamento e il deflusso del contenuto dell’esofago. Questo posizionamento favorisce la gravità nel contrastare il reflusso esofageo e può contribuire a ridurre il rischio di rigurgito durante il riposo. La cuccia rialzata può essere particolarmente utile nei casi di cani affetti da disturbi della motilità esofagea o da megaesofago idiopatico, in cui il corretto deflusso del contenuto esofageo è fondamentale per una migliore gestione della condizione clinica. È consigliabile consultare il veterinario per determinare l’angolazione ottimale della cuccia in base alle esigenze specifiche del cane e valutare eventuali altre misure terapeutiche complementari.

Prevenzione del rigurgito nel cane

Se si escludono altre patologie mediche e ci si confronta con un cane dall’appetito vorace che manifesta rigurgito (o vomito) a causa di un’eccessiva velocità nell’assunzione del cibo, sono disponibili soluzioni relativamente semplici. Inizialmente, è consigliabile suddividere i pasti in porzioni più piccole e frequenti. Ad esempio, se attualmente si somministrano due pasti al giorno, è possibile passare a tre pasti al giorno, riducendo adeguatamente la quantità di cibo per ogni pasto.

Inoltre, l’utilizzo di ciotole anti-ingozzamento progettate per aiutare il cane a mangiare più lentamente o l’inserimento di un oggetto voluminoso, come un sasso di grandi dimensioni, nella ciotola abituale, può risultare utile. Tuttavia, come sempre, se il cane continua a manifestare problemi, è consigliabile consultare il veterinario per una valutazione più approfondita.

Fonti

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