Sindrome da iperestesia felina: sintomi e trattamento

Sin dagli albori dell’interazione tra essere umano e gatti, il gatto ha sempre avuto la reputazione di essere una creatura mistica e spirituale, divina o “posseduta”. Non è difficile comprenderne il motivo. Il gatto ha la propensione a fissare le persone negli occhi senza battere ciglio, sembra vedere cose che apparentemente non ci sono, corre all’impazzata senza una ragione apparente e passa dall’essere mite a feroce in un attimo.

Alcuni di questi attributi, in forma estrema, sono componenti della sindrome nota come iperestesia felina. I gatti affetti da questa sindrome manifestano cambiamenti caratteriali bizzarri, talvolta sembrano avere allucinazioni, agire in modo maniacale, schizofrenico o addirittura “posseduto”.

Segni clinici della sindrome da iperestesia felina

  • Attacchi improvvisi di comportamento bizzarro iperattivo o aggressivo.
  • Toelettatura frenetica autodiretta lungo il fianco o la coda (che può portare alla perdita del pelo).
  • I gatti affetti comunemente fissano la coda, la inseguono e la attaccano. Lo stesso dicasi per i fianchi. È comune che il gatto con iperestesia morda la base della coda, gli arti anteriori e le zampe.
  • Pupille dilatate (midriasi)/aspetto strano degli occhi. Gli occhi possono risultare fissi, sbarrati e vitrei.
  • Spasmi cutanei, increspature cutanee. La cute sulla colonna lombare risulta mossa, quasi a onde. Per questo motivo, questo disturbo talvolta viene indicato come disturbo della pelle arrotolata o sindrome della cute rotulea. La palpazione della muscolatura lombare può provocare segni di dolore.
  • Stati allucinatori. Il gatto sembra seguire il movimento di cose che non ci sono o sembra scappare da un avversario invisibile.
  • Vocalizzazione, lamenti, forte miagolio.
  • Ipersensibilità cutanea, in particolare lungo la colonna vertebrale. Accarezzare il gatto in quel punto può causare l’insorgere di un attacco del comportamento.
  • Sbalzi d’umore improvvisi. Ad esempio, i gatti normalmente calmi possono manifestare aggressività verso le persone o altri gatti in casa, mentre i gatti aggressivi possono mostrare maggiore affetto.
  • Uno o tutti i segni di cui sopra che progrediscono in attacchi convulsivi (caduta, movimento incontrollato degli arti, salivazione).
  • Il comportamento può essere indotto accarezzando il pelo del gatto e si verifica più comunemente al mattino o in serata.
  • Attacchi che si verificano quasi costantemente, tutto il giorno, tutti i giorni o una volta ogni pochi giorni.

Cause possibili della sindrome da iperestesia felina

La sindrome da iperestesia felina tende a manifestarsi per la prima volta in età matura. Le cause reali sono tuttora sconosciute, ma esistono alcune possibilità.

  • Poiché alcuni gatti manifestano crisi epilettiche durante o dopo un attacco di iperestesia, è possibile che la condizione insorga come risultato di un’attività elettrica anomala in aree del cervello deputate al controllo delle emozioni, della toelettatura e/o del comportamento predatorio (ad esempio, attività convulsiva parziale). A sostegno di questa spiegazione, alcuni gatti affetti da questa condizione rispondono alla terapia anticonvulsivante (antiepilettica).
  • La sindrome da iperestesia felina potrebbe essere una forma di disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) felino in cui l’ossessione si riferisce alla toelettatura e/o all’aggressività, oltre al timore del gatto per la propria sicurezza personale (l’animale sente di essere aggredito da qualcosa sulla schiena). La natura apparentemente compulsiva della toelettatura autodiretta e una risposta positiva ai farmaci anti-ossessivi supportano questa eziologia (lo studio delle cause delle malattie).
  • L’attività convulsiva porta a manifestazioni ossessivo-compulsive (quasi la metà dei bulimici umani presenta onde cerebrali anomale). Questa ipotesi fornisce un modo per unificare le eziologie apparentemente disparate sopra descritte.
  • Una tendenza ereditaria alla mania precipitata dallo stress. Alcune razze (orientali) sono più suscettibili alla sindrome da iperestesia felina e la sua espressione sembra essere legata allo stress.
  • Alcuni gatti affetti sono stati segnalati per avere lesioni patologiche nei muscoli lungo la colonna vertebrale. Si presume che le lesioni possano causare irritazione locale, sensibilità alterata e/o dolore.

iperestesia felina

Diagnosi della sindrome da iperestesia felina

Non esiste un esame diagnostico definitivo che confermi la sindrome da iperestesia felina. Se il quadro clinico corrisponde a quanto sopra descritto, la diagnosi viene confermata dall’esclusione di possibili cause mediche e da una risposta positiva al trattamento per l’iperestesia.

A tal fine, il veterinario provvederà alla raccolta dell’anamnesi comportamentale del gatto, eseguirà un esame fisico approfondito e preleverà un campione di sangue per un esame emocromocitometrico completo, profilo biochimico e misurazione del livello degli ormoni tiroidei (T4).

Le condizioni mediche che possono essere confuse con l’iperestesia felina includono:

  • Ipertiroidismo (iperattività della tiroide)
  • Infezioni cerebrali
  • Traumi cerebrali
  • Tumori cerebrali
  • Alcuni tipi di avvelenamento (es. piombo, stricnina)
  • Gravi infestazioni parassitarie della cute
  • Deficit nutrizionali (es. tiamina)
  • Gravi allergie

Trattamento della sindrome da iperestesia felina 

Ottimizzare l’ambiente in cui vive il gatto affetto da iperestesia per ridurre al minimo lo stress (lo stress potrebbe essere, probabilmente lo è, un fattore in ogni espressione della sindrome). Le raccomandazioni includono:

  • Fornire al gatto opportunità quotidiane di esercizio aerobico giocando con il gatto con una bacchetta con piume o giocattoli che possono essere trascinati da una corda.
  • Offrire al gatto pasti frequenti e a intervalli regolari per ridurre al minimo lo stress dovuto al cibo. Può essere utile istituire un programma di alimentazione regolare per fornire all’animale una fonte di cibo più prevedibile.
  • Addestrare il gatto a eseguire un nuovo trucco ogni mese (es. “vieni a prendere il cibo”, “siediti per il cibo”, “salta su”, “salta giù”). L’addestramento con clicker e snack è il modo migliore per raggiungere questo obiettivo.
  • Affrontare eventuali dispute tra i gatti esistenti in casa.
  • Organizzare attività di gioco predatorio per consentire al gatto di “sfogarsi” e dissipare qualsiasi istinto predatorio inespresso. I giocattoli del tipo bacchetta con piume sopra menzionati sono appropriati allo scopo, così come i puntatori laser per gatti, le palline da ping-pong prese a calci o trascinate in giro e così via.
  • Rendere la vita del gatto interessante. Trascorrere con il gatto più tempo di qualità e rendere l’ambiente più “cat friendly”. Offrire un ambiente tridimensionale aggiungendo trespoli per gatti posizionati strategicamente in modo che l’animale possa sedersi in alto e avere una buona visione dell’ambiente circostante. Comprare un acquario e degli uccellini in gabbia (assicurati che siano sempre al sicuro). Acquistare una mangiatoia per uccelli da posizionare alla finestra. Fornire un assortimento di giocattoli per gatti; i giocattoli interattivi in movimento sono i migliori. Ad alcuni gatti, inoltre, piacciono i topi con erba gatta.

Terapia anti-ossessiva e terapia antidepressiva

I farmaci che possono essere di aiuto sono farmaci potenti che migliorano la serotonina. Nel cervello, il neuromodulatore serotonina stabilizza l’umore e ha effetti anti-ossessivi e anti-aggressivi.

I farmaci che si sono rivelati efficaci includono clomipramina (Clomicalm®) e fluoxetina (Prozac®) anche se, in teoria, qualsiasi potente farmaco che migliora la serotonina, tra cui paroxetina (Paxil®), setralina (Zoloft®) e fluvoxamina (Luvox®) dovrebbero essere tutti efficaci.

L’efficacia di questi farmaci richiede tempo. In genere, per le prime tre settimane gli effetti non sono particolarmente visibili. In seguito, entro quattro settimane, il proprietario potrebbe notare una riduzione del 50% dell’incidenza e della gravità degli attacchi dell’iperestesia. Generalmente, il miglioramento può raggiungere il 75% a otto settimane, l’85% a 12 settimane e il 95% a sedici settimane. La guarigione completa è rara e la maggior parte dei gatti necessita di proseguire la terapia a lungo termine per sopprimere il comportamento dovuto all’iperestesia.

Questo non dovrebbe rappresentare un problema, poiché le dosi impiegate sono basse, quindi poco costosi, e le complicanze mediche del trattamento sono rare. Tuttavia, è sempre consigliabile che il gatto trattato venga controllato dal veterinario, opportuni esami del sangue inclusi, almeno una volta all’anno.

Terapia anticonvulsivante

Quando la terapia anti-ossessiva risulta inefficace o solo marginalmente efficace, è possibile provare gli anticonvulsivanti. Il farmaco di prima scelta è solitamente il fenobarbital. Questo farmaco raggiunge il picco di concentrazione plasmatica nel giro di tre settimane. Una volta trascorso questo periodo, deve essere prelevato un campione di sangue (quando si prevede che il livello sia il più basso) per determinare la concentrazione del farmaco nel plasma. Se il livello è appropriato per il controllo delle crisi convulsive, e tuttavia non si è verificato alcun miglioramento, dovranno essere adottate misure alternative. Se necessario, è possibile combinare il trattamento con fenobarbital con la terapia anti-ossessiva.

Conclusione

Con un appropriato trattamento ambientale e farmacologico, i gatti affetti da iperestesia spesso possono essere riabilitati e condurre una vita normale.

Fonti

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