Cos’è l’amiloidosi renale
L’amiloidosi renale è una malattia in cui proteine anomale, chiamate amiloidi, si accumulano nei reni del cane compromettendone in modo graduale la funzionalità. Queste proteine si comportano come depositi che ostruiscono i filtri renali, impedendo ai reni di svolgere correttamente il loro lavoro di pulizia del sangue.
Si tratta di una condizione seria ma gestibile. Con il trattamento appropriato e il monitoraggio regolare, molti cani possono mantenere una buona qualità di vita per periodi significativi.
La malattia si presenta in diverse forme. La più comune nei cani è l’amiloidosi secondaria, che si sviluppa come conseguenza di infiammazioni croniche nell’organismo. Esiste anche una forma ereditaria, particolarmente frequente in alcune razze come lo Shar Pei cinese.
Sintomi da riconoscere
Segni iniziali
I primi sintomi dell’amiloidosi renale sono spesso graduali e possono essere scambiati per normale invecchiamento:
- Aumento della sete e della minzione – Il cane beve più acqua del normale e ha bisogno di urinare più frequentemente, anche durante la notte.
- Diminuzione dell’appetito – Interesse ridotto per il cibo, soprattutto per gli alimenti prima graditi.
- Riduzione dell’energia – Il cane appare meno attivo, si stanca più facilmente durante le passeggiate.
- Perdita di peso graduale – Nonostante possa continuare a mangiare, il peso corporeo diminuisce lentamente.
Sintomi avanzati
Quando la malattia progredisce, i segni diventano più evidenti:
- Vomito – Episodi di vomito, soprattutto al mattino o a stomaco vuoto.
- Alitosi particolare – L’alito assume un odore chimico caratteristico dovuto all’accumulo di tossine.
- Gonfiori – Edema alle zampe, al muso o accumulo di liquido nell’addome.
- Difficoltà respiratorie – Respiro affannoso senza sforzo fisico, che può indicare complicazioni gravi.
Quando consultare il veterinario
Contatta immediatamente il veterinario se osservi vomito persistente, rifiuto completo del cibo per oltre 24 ore, difficoltà respiratorie acute, gonfiore improvviso o letargia estrema.

Cause e fattori di rischio
Predisposizione genetica
Alcune razze presentano una maggiore suscettibilità all’amiloidosi renale. Lo Shar Pei cinese è la razza più colpita, con una forma ereditaria che può manifestarsi già in giovane età. Altre razze predisposte includono Beagle, Collie, Pointer e Foxhound inglese.
Fattori scatenanti
L’amiloidosi secondaria può svilupparsi come conseguenza di condizioni che causano infiammazione cronica nell’organismo: infezioni batteriche persistenti, malattie fungine sistemiche, alcuni tumori, filariosi cardiopolmonare, malattie infiammatorie intestinali croniche.
È bene precisare che la presenza di queste condizioni non garantisce lo sviluppo dell’amiloidosi – solo una piccola percentuale di cani con malattie infiammatorie croniche sviluppa questa complicazione.
Fattori demografici
La maggior parte dei cani viene diagnosticata in età adulta o anziana, con un’età media di 9 anni. Nelle forme ereditarie, tuttavia, i sintomi possono comparire molto prima. Le femmine sembrano essere leggermente più colpite rispetto ai maschi.
Processo diagnostico
Esami di laboratorio fondamentali
- Esami del sangue – Includono la misurazione della creatinina e dell’urea, che si accumulano quando i reni non funzionano correttamente. Vengono valutati anche i livelli di proteine e albumina nel sangue.
- Test SDMA – Questo biomarcatore moderno può rilevare problemi renali quando è andata persa solo il 25-40% della funzione renale, molto prima dei test tradizionali che richiedono una perdita del 75%.
- Analisi delle urine – Fondamentale per identificare la perdita eccessiva di proteine, segno caratteristico dell’amiloidosi renale. Il rapporto proteine/creatinina urinario quantifica questa perdita.
Diagnostica per immagini
- Ecografia addominale – Permette di valutare dimensioni, forma e struttura dei reni, oltre a identificare eventuali altre anomalie.
- Radiografie – Meno specifiche ma utili per una valutazione generale delle dimensioni renali.
Biopsia renale
La biopsia rappresenta l’unico metodo per una diagnosi definitiva di amiloidosi. Il campione di tessuto viene esaminato con colorazioni speciali che rendono visibili i depositi amiloidi. Questa procedura viene considerata quando la diagnosi definitiva cambierebbe in modo significativo l’approccio terapeutico.
Opzioni terapeutiche
L’amiloidosi renale non può essere curata, ma la sua progressione può essere rallentata e i sintomi possono essere gestiti efficacemente. L’obiettivo è mantenere la qualità di vita del cane il più a lungo possibile.
Il primo passo consiste nell’identificare e trattare aggressivamente qualsiasi condizione infiammatoria o infettiva che possa contribuire alla produzione di amiloide.
Farmaci renoprotettivi
- Inibitori dell’ACE – Farmaci come enalapril e benazepril riducono la pressione all’interno dei filtri renali e diminuiscono la perdita di proteine nelle urine.
- Bloccanti del recettore dell’angiotensina – Il telmisartan rappresenta una classe più recente di farmaci che può essere altrettanto efficace o superiore agli ACE-inibitori nella riduzione della proteinuria.
La scelta del farmaco dipende dalle condizioni specifiche del cane e viene sempre personalizzata dal veterinario.
Terapie specifiche
- Colchicina – Utilizzata principalmente nei cani Shar Pei, questo farmaco può ridurre la formazione di amiloide se iniziato precocemente nella malattia.
- Altri trattamenti sperimentali – Esistono approcci terapeutici in fase di studio che potrebbero diventare disponibili in futuro.
Gestione nutrizionale
Le diete renali terapeutiche sono parte integrante del trattamento. Queste formulazioni speciali riducono il carico di lavoro sui reni attraverso proteine di alta qualità in quantità controllata, ridotto contenuto di fosforo e ingredienti che supportano la funzione renale.
Trattamenti di supporto
- Controllo della pressione arteriosa – Molti cani sviluppano ipertensione che richiede trattamento specifico.
- Gestione dell’anemia – Nei casi avanzati può essere necessario trattare l’anemia associata alla malattia renale.
- Prevenzione delle complicazioni – Include il monitoraggio per complicazioni tromboemboliche e la gestione dell’equilibrio elettrolitico.

Monitoraggio e gestione a lungo termine
Controlli veterinari
Il monitoraggio regolare è essenziale per valutare la risposta al trattamento e adattare la terapia. Inizialmente i controlli sono più frequenti (ogni 2-4 settimane), per poi distanziarsi quando la condizione si stabilizza.
Parametri da monitorare
Il veterinario valuterà regolarmente la funzione renale attraverso esami del sangue, la quantità di proteine perse nelle urine, la pressione arteriosa e il peso corporeo del cane.
Gestione domestica
- Osservazione quotidiana – Monitora l’appetito, la quantità di acqua bevuta, il comportamento generale e la produzione di urina.
- Somministrazione corretta dei farmaci – Segui scrupolosamente le indicazioni del veterinario per dosaggi e orari.
- Adattamento dell’ambiente – Assicura sempre disponibilità di acqua fresca e adatta la routine alle nuove esigenze del cane.
Prognosi e qualità di vita
Fattori prognostici
La prognosi varia in modo considerevole in base a diversi fattori: stadio della malattia al momento della diagnosi, risposta al trattamento iniziale, presenza di altre malattie concomitanti, età e condizioni generali del cane.
I cani diagnosticati precocemente e che rispondono bene al trattamento hanno generalmente una prognosi migliore. La sopravvivenza può variare da alcuni mesi a diversi anni.
Gestione della qualità della vita
L’obiettivo principale è mantenere il benessere del cane. Questo include il controllo dei sintomi, la prevenzione delle complicazioni e l’adattamento delle attività alle capacità fisiche attuali.
Molti cani possono continuare a godere di molte attività che amavano prima, anche se potrebbero richiedere alcune modificazioni nell’intensità o nella durata.
Prevenzione e screening
Razze predisposte
Per le razze ad alto rischio, sono raccomandati controlli preventivi regolari che includono esami del sangue annuali, test SDMA dopo i 5 anni di età e monitoraggio del rapporto proteine/creatinina urinario.
Gestione delle malattie predisponenti
La prevenzione passa attraverso il controllo delle condizioni che possono scatenare l’amiloidosi: trattamento tempestivo delle infezioni, gestione delle malattie infiammatorie croniche, prevenzione della filariosi attraverso profilassi appropriata.
Considerazioni riproduttive
Per i cani utilizzati nei programmi di allevamento, la diagnosi di amiloidosi ereditaria ha implicazioni importanti per le decisioni riproduttive future e dovrebbe essere comunicata all’allevatore.
Sviluppi futuri e ricerca
Processi diagnostici
La ricerca sta sviluppando biomarcatori sempre più sensibili per la diagnosi precoce delle malattie renali. Test genetici per alcune forme ereditarie stanno diventando disponibili per certe razze predisposte.
Nuove terapie
Sono in fase di studio trattamenti innovativi che in futuro potrebbero essere in grado di fermare o rallentare ulteriormente la formazione di depositi amiloidi. La ricerca include anche approcci di medicina rigenerativa per il ripristino della funzione renale.
Domande frequenti
Non è possibile fornire una risposta precisa sulla sopravvivenza poiché varia enormemente tra i singoli casi. Il veterinario può fornire stime basate sui risultati degli esami e sull’esperienza clinica, ma queste rimangono indicative.
Nelle forme genetiche, esiste il rischio di trasmissione alla prole. È importante discutere con il veterinario le implicazioni per eventuali programmi riproduttivi.
Il trattamento dell’amiloidosi renale richiede un impegno economico significativo per farmaci, diete speciali e controlli regolari. Discuti apertamente con il veterinario delle opzioni disponibili in base alle tue possibilità.
Consultare uno specialista in medicina interna veterinaria può essere utile per casi complessi o quando si desiderano opzioni terapeutiche aggiuntive.
Considerazioni pratiche
Preparazione per le emergenze
Tieni sempre disponibili i contatti del veterinario e della clinica di emergenza. L’amiloidosi renale può occasionalmente causare crisi acute che richiedono un intervento immediato.
Coinvolgimento della famiglia
Tutti i membri della famiglia dovrebbero comprendere le esigenze del cane e come riconoscere i segnali di peggioramento. I bambini possono essere coinvolti in compiti appropriati per la loro età.
Pianificazione a lungo termine
È importante discutere con il veterinario del piano terapeutico a lungo termine e di come verranno prese le decisioni relative alla qualità di vita man mano che la malattia progredisce.
Conclusioni
L’amiloidosi renale nel cane è una malattia seria ma gestibile. Con diagnosi precoce e trattamento appropriato, molti cani mantengono una buona qualità di vita per periodi prolungati.
I progressi nella diagnostica moderna, come il test SDMA, consentono ora di identificare problemi renali molto prima rispetto al passato, quando le possibilità di intervento sono maggiori.
Il successo del trattamento dipende dalla collaborazione stretta tra proprietario e veterinario. Il monitoraggio domestico attento e l’aderenza alle prescrizioni terapeutiche contribuiscono in modo significativo al benessere del cane.
La ricerca continua a sviluppare terapie sempre più efficaci, offrendo speranze concrete per il futuro. Ogni caso richiede un approccio personalizzato. Ecco perché il tuo veterinario rimane la risorsa più importante per prendere le decisioni migliori per la salute del tuo cane.
Fonti e riferimenti scientifici
- Merck Veterinary Manual – Amyloidosis in Dogs – Manuale veterinario di riferimento, aggiornamento 2024
- International Renal Interest Society (IRIS) Guidelines – Linee guida internazionali per la gestione delle malattie renali negli animali
- Classification of amyloidosis and protein misfolding disorders in animals 2024 – Iwaide S, et al. Veterinary Pathology, 2025
- Renal amyloidosis in dogs: retrospective study of 91 cases – Segev G, et al. Journal of Veterinary Internal Medicine, 2012
- VCA Animal Hospitals – Amyloidosis in Dogs – Informazioni cliniche aggiornate
- IDEXX Laboratories – SDMA Testing Guidelines – Biomarcatori renali avanzati
- Efficacy of telmisartan for persistent renal proteinuria in dogs – Lourenço BN, et al. Journal of Veterinary Internal Medicine, 2021
- Consensus Recommendations for Glomerular Disease in Dogs – Brown SA, et al. Journal of Veterinary Internal Medicine, 2013
- Comparison of serum SDMA and creatinine as a biomarker for kidney injury in cats – Frontiers in Veterinary Science, Studio 2024
- Clinical Approach to Proteinuria – Today’s Veterinary Practice, Guida clinica 2022




