Ipertensione nel cane: sintomi e strategie efficaci di trattamento

La pressione arteriosa, o pressione sanguigna, è la misura della forza esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie durante il ciclo cardiaco, che comprende sia la fase di contrazione e svuotamento del cuore, chiamata sistole, che la fase di rilassamento e riempimento del cuore, conosciuta come diastole.

Durante la sistole, si verifica la pressione sistolica, che rappresenta il valore massimo di pressione esercitato sulle arterie. Durante la diastole, si registra la pressione diastolica, che rappresenta il valore minimo di pressione contro le pareti arteriose.

Come viene misurata la pressione arteriosa nel cane?

La misurazione della pressione arteriosa nel cane segue un procedimento simile a quello utilizzato per la pressione arteriosa umana. In generale, il cane viene condotto in una stanza tranquilla e posizionato delicatamente su un fianco, allo scopo di favorire il rilassamento dell’animale.

Nel caso in cui il veterinario utilizzi il metodo di misurazione Doppler, provvederà a radere una piccola area di pelo sul lato inferiore del metacarpo (polso) o del metatarso (caviglia) del cane, al fine di posizionare una piccola sonda in loco. Successivamente, sopra l’area interessata verrà applicato un bracciale di dimensioni appropriate, che sarà gonfiato in maniera simile a quanto avviene durante la misurazione della pressione arteriosa umana. Durante la deflazione del bracciale (ossia quando il bracciale viene sgonfiato), il veterinario ascolterà il suono pulsante del sangue, registrando così la pressione arteriosa sistolica. Tuttavia, è importante notare che determinare la pressione arteriosa diastolica negli animali domestici mediante questa tecnica risulta molto difficile e poco affidabile.

Di solito, vengono effettuate più misurazioni nel corso di pochi minuti, al fine di ottenere una media dei risultati ottenuti.

Cos’è l’ipertensione sistemica nel cane?

L’ipertensione sistemica è una condizione caratterizzata da un elevato livello di pressione in tutto il corpo. Questo si verifica quando la pressione sistolica è costantemente pari o superiore a 140 mmHg e/o la pressione diastolica è pari o superiore a 90 mmHg o entrambi.

Analogamente agli esseri umani, anche i cani possono sperimentare aumenti temporanei della pressione sanguigna a causa dello stress, ad esempio durante una visita presso una clinica veterinaria. Per questo motivo, è fondamentale effettuare più misurazioni e creare un ambiente il più tranquillo possibile.

L’ipertensione nei cani spesso è associata a una malattia sottostante e in tal caso viene definita ipertensione secondaria. Quando non è presente o non è possibile identificare alcuna malattia sottostante, si parla di ipertensione primaria.

L’ipertensione è più comune nei cani anziani, poiché è spesso correlata allo sviluppo di patologie sottostanti come la malattia renale cronica o l’elevata produzione di steroidi da parte delle ghiandole surrenali nei cani affetti dalla sindrome di Cushing. Tuttavia, anche i cani più giovani possono sviluppare ipertensione a causa di malattie renali derivanti da infezioni (come la leptospirosi) o da anomalie nello sviluppo renale.

Sintomi dell’ipertensione nel cane

I segni di ipertensione nel cane possono includere:

  • Cecità improvvisa, sanguinamento all’interno del bulbo oculare e pupille persistentemente dilatate.
  • Distacco delle retine.
  • Manifestazioni del sistema nervoso come depressione, inclinazione della testa, convulsioni, disorientamento, atassia (movimenti traballanti o non coordinati), circling (comportamento anormale caratterizzato dalla tendenza del cane a girare in cerchio in modo ripetitivo o persistente), debolezza o paralisi parziale, e nistagmo (movimenti involontari, rapidi e ripetitivi, degli occhi).
  • Aumento della sete e della minzione in presenza di malattia renale cronica in progressione.
  • Presenza di sangue nelle urine (ematuria).
  • Epistassi o sanguinamento dal naso e dai passaggi nasali.
  • Presenza di soffi cardiaci o ritmi cardiaci anomali.

ipertensione cane

Cause dell’ipertensione nel cane

L’eziologia dell’ipertensione primaria nei cani rimane sconosciuta. Tuttavia, l’ipertensione secondaria rappresenta la forma predominante di ipertensione nel cane e può essere attribuita a diverse cause, tra cui:

  • Malattia renale: le affezioni renali, come la malattia renale cronica, possono contribuire all’insorgenza dell’ipertensione sistemica nei cani.
  • Malattia della ghiandola surrenale: disturbi come l’iperadrenocorticismo (sindrome di Cushing) possono provocare un’elevata produzione di steroidi da parte delle ghiandole surrenali, favorendo l’insorgenza dell’ipertensione.
  • Diabete mellito: sebbene meno comune, il diabete mellito può essere associato all’ipertensione sistemica nei cani.
  • Feocromocitoma: si tratta di una condizione molto rara caratterizzata dalla presenza di un tumore nella ghiandola surrenale che produce quantità eccessive di catecolamine, come l’adrenalina, causando ipertensione.
  • Malattia del sistema nervoso centrale: questa è un’evenienza molto rara, ma alcune patologie del sistema nervoso centrale possono essere correlate all’insorgenza dell’ipertensione nei cani.

È fondamentale valutare attentamente le possibili cause sottostanti dell’ipertensione nel cane, in quanto una diagnosi accurata può contribuire a una gestione e a un trattamento appropriati.

Trattamento dell’ipertensione nel cane

Il trattamento dell’ipertensione nel cane dipende dalla presenza di una causa sottostante. In caso di gravi complicanze correlate all’ipertensione, come l’insufficienza renale acuta o il sanguinamento oculare, potrebbe essere necessario il ricovero ospedaliero. In generale, una volta che la condizione sottostante è stata adeguatamente gestita, l’uso di farmaci e un’alimentazione appropriata sono fondamentali per normalizzare la pressione sanguigna.

I farmaci comunemente impiegati per il controllo dell’ipertensione nei cani includono:

  • Inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE): questi farmaci agiscono inibendo l’enzima responsabile della conversione dell’angiotensina I in angiotensina II, riducendo così la contrazione dei vasi sanguigni e abbassando la pressione arteriosa.
  • Antagonisti del recettore dell’angiotensina II (ARB): questi farmaci bloccano l’azione dell’angiotensina II sui recettori, producendo un effetto simile agli ACE inhibitori nel ridurre la pressione arteriosa.
  • Beta-bloccanti: questi farmaci agiscono bloccando i recettori beta-adrenergici, riducendo così la frequenza cardiaca e la contrattilità del cuore, contribuendo a ridurre la pressione arteriosa.
  • Diuretici: questi farmaci promuovono l’eliminazione di liquidi e sali attraverso l’aumento della produzione di urina, riducendo il volume di sangue circolante e conseguentemente la pressione arteriosa.
  • Calcio-antagonisti: questi farmaci inibiscono l’ingresso di calcio nelle cellule muscolari lisce dei vasi sanguigni, rilassandoli e riducendo la resistenza vascolare periferica, abbassando la pressione arteriosa.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario l’utilizzo di ulteriori farmaci in base alla risposta individuale alla terapia iniziale. L’adozione di una dieta terapeutica specifica viene generalmente considerata una parte importante della gestione a lungo termine dell’ipertensione canina.

Quali forme di monitoraggio sono necessarie?

Nel trattamento dell’ipertensione nel cane, l’obiettivo principale è mantenere una pressione sistolica di 140 mmHg o inferiore e una pressione diastolica di 90 mmHg o inferiore.

Saranno quindi necessari controlli periodici mediante test di laboratorio per monitorare gli effetti collaterali dei farmaci utilizzati e la progressione della malattia.

Tra le potenziali complicazioni associate all’ipertensione nel cane si possono includere:

  • Insufficienza cardiaca congestizia: l’ipertensione può mettere un carico eccessivo sul sistema cardiaco, portando alla comparsa di insufficienza cardiaca congestizia.
  • Malattia renale cronica: l’aumento della pressione sanguigna può danneggiare i reni nel tempo, contribuendo alla progressione della malattia renale cronica.
  • Degenerazione retinica e cecità: l’ipertensione può causare danni ai vasi sanguigni nella retina, portando alla degenerazione e, in alcuni casi, alla perdita della vista.
  • Sanguinamento nell’occhio: l’elevata pressione arteriosa può causare sanguinamento all’interno dell’occhio, provocando disturbi visivi e potenzialmente danneggiando la struttura oculare.
  • Ictus (incidente vascolare cerebrale): l’ipertensione può aumentare il rischio di eventi vascolari cerebrali, come gli ictus, a causa della compromissione del flusso sanguigno cerebrale.

È pertanto di fondamentale importanza un monitoraggio regolare per individuare tempestivamente eventuali complicanze e adattare il trattamento di conseguenza, al fine di preservare la salute e il benessere del cane affetto da ipertensione.

Quali sono le prospettive a lungo termine per il cane affetto da ipertensione?

Le prospettive a lungo termine dell’ipertensione nel cane dipendono principalmente dalla causa sottostante della condizione. Tuttavia, quando la pressione arteriosa viene gestita in modo adeguato, si riducono al minimo i rischi di potenziali complicanze.

È importante sottolineare che il trattamento dell’ipertensione nei cani spesso richiede l’uso continuativo di farmaci specifici e può rappresentare un impegno a vita per il proprietario. Questi farmaci possono essere adattati nel tempo in base alle necessità individuali del cane, in modo da mantenere una pressione arteriosa controllata.

Un monitoraggio regolare da parte del veterinario è fondamentale per valutare l’efficacia del trattamento, identificare eventuali complicazioni precoci e apportare eventuali modifiche necessarie al piano terapeutico.

Con una gestione adeguata, l’impegno costante nel controllo della pressione arteriosa e la collaborazione con il veterinario, è possibile migliorare significativamente le prospettive a lungo termine del cane affetto da ipertensione, riducendo il rischio di sviluppare complicanze e migliorando la qualità di vita complessiva dell’animale.

Fonti

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