Rosmarino nella dieta del gatto: tocco aromatico o rischio da evitare?

Rosmarinus officinalis, comunemente noto come rosmarino, è un’erba comune appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Questa famiglia botanica è talvolta chiamata anche famiglia della menta, della falsa ortica o della salvia. Numerosi membri di questa famiglia di piante, proprio come la pianta del rosmarino, sono erbe aromatiche di grande utilità in ambito culinario. Basilico, erba gatta, lavanda, maggiorana, menta, origano, salvia e timo sono solo alcuni degli altri membri compresi all’interno di questa famiglia di piante. La presenza comune del rosmarino negli orti domestici suscita interrogativi riguardo alla sicurezza del suo consumo da parte del gatto.

Il rosmarino è sicuro per il gatto?

Secondo le valutazioni dell’ASPCA (American Society for the Prevention of Cruelty to Animals), il Rosmarinus officinalis (rosmarino) non presenta tossicità nei confronti dei gatti, dei cani e dei cavalli. Tuttavia, all’interno della famiglia delle Lamiaceae, vi sono membri che l’ASPCA classifica come tossici per il gatto. Tra questi sorprendono l’erba gatta, la lavanda, la maggiorana, la menta e l’origano. I sintomi di tossicità associati a tali piante includono disturbi gastrointestinali quali vomito, diarrea e riduzione dell’appetito. Al contrario, i membri non tossici della famiglia delle Lamiaceae comprendono basilico, Curio articulatus o Senecio articulatus (pianta candela), Coleus prostratus, salvia, santoreggia (sia estiva che invernale), edera svedese e timo.

Quanto rosmarino può consumare il gatto?

La quantità di rosmarino che il gatto può consumare è un fattore importante da considerare. Pur essendo il rosmarino considerato non tossico per i gatti, è consigliabile limitarne l’assunzione. Questa erba contiene una varietà di oli volatili, come monoterpene, idrocarburi, canfene, limonene, canfora, borneolo, cineolo, linalolo e verbinolo. Se ingeriti in quantità significative, questi oli possono causare disturbi gastrointestinali, tra cui vomito e diarrea. Tuttavia, è improbabile che la maggior parte dei gatti consumi una quantità sufficiente di rosmarino da causare fastidi. In genere, il felino prova solo uno o due bocconcini per mera curiosità.

rosmarino gatto

Cosa succede se il gatto ingerisce una quantità eccessiva di rosmarino?

Nel caso in cui il gatto ingerisca una quantità significativa di rosmarino, sebbene non sia tecnicamente considerato tossico, si raccomanda di monitorare con attenzione il felino per eventuali segni di disturbi gastrointestinali. Tali segni possono manifestarsi attraverso sintomi evidenti come vomito, diarrea o riduzione dell’appetito. Segni più sottili di disagio gastrointestinale possono includere sintomi non specifici come letargia o un cambiamento comportamentale, come una maggiore tendenza a riposare e una diminuzione del livello di attività. In presenza di uno qualsiasi di questi sintomi, è opportuno ricercare immediatamente assistenza veterinaria.

Quali sono i benefici del rosmarino per la salute del gatto?

Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato che il rosmarino potrebbe agire come coadiuvante alle terapie convenzionali per condizioni cardiache come l’ipertrofia o la ridotta funzionalità. Tuttavia, le evidenze attuali si basano su studi condotti esclusivamente su ratti e non sono disponibili prove scientifiche affidabili che possano affermare con certezza i benefici del rosmarino per la salute del gatto.

E per quanto riguarda l’olio essenziale di rosmarino?

Gli oli essenziali sono tossici per i gatti. Pertanto, se ne sconsiglia l’uso topico o aromatico in loro presenza. L’olio essenziale di rosmarino, in particolare, non deve mai essere applicato direttamente sul gatto, poiché potrebbe essere leccato e ingerito facilmente. L’ingestione di olio essenziale di rosmarino può causare vomito e diarrea, ma l’assunzione di oli altamente concentrati può determinare una depressione del sistema nervoso centrale. Ciò può causare una diminuzione della frequenza cardiaca e respiratoria e persino convulsioni.

I diffusori di oli essenziali agiscono mediante l’aerosolizzazione di oli altamente concentrati. Se il gatto inala tali oli aerosolizzati, può manifestare irritazione delle vie respiratorie, accompagnata da sintomi quali secrezioni nasali e oculari, scialorrea e difficoltà respiratorie.

Fonti

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