Qual è la dieta adatta per il cane con epilessia?

L’epilessia è un disturbo neurologico caratterizzato da crisi convulsive ricorrenti senza una causa sottostante identificabile. Questa condizione può essere gestita efficacemente con farmaci anticonvulsivanti che mirano a ridurre la frequenza degli attacchi, diminuirne la gravità e abbreviare il tempo di recupero del cane dopo una crisi.

Questi farmaci aiutano a controllare gli episodi convulsivi, ma raramente eliminano completamente il problema. Molti proprietari si chiedono se esista una dieta specifica che possa contribuire alla gestione di questa patologia – un aspetto che esploreremo in questo articolo insieme alle cause, ai trattamenti e alle raccomandazioni alimentari.

Che cosa sono le crisi convulsive?

Le crisi convulsive rappresentano un sintomo e non una malattia in sé. Possono derivare da diverse cause come traumi cranici, ingestione di sostanze tossiche, tumori cerebrali, infezioni, insufficienza d’organo e altre condizioni. Quando non viene identificata una causa specifica, si parla di epilessia idiopatica.

Una crisi convulsiva si manifesta a seguito di un’eccessiva attività elettrica cerebrale che causa contrazioni muscolari involontarie, comportamenti anomali o alterazioni sensoriali. Frequentemente, questi episodi si verificano durante il riposo notturno o nelle prime ore del mattino.

Sebbene si ipotizzi una componente genetica, l’eziologia dell’epilessia rimane in gran parte sconosciuta. L’incidenza stimata varia dallo 0,5% al 2% della popolazione canina, con un’insorgenza tipica tra i 6 mesi e i 5 anni di età. La condizione colpisce indifferentemente cani maschi e femmine.

Percorso diagnostico

Per identificare la causa sottostante alle crisi convulsive, sono raccomandati diversi esami diagnostici in base alla sintomatologia:

  • Esami ematici completi: analisi dell’emocromo e profilo biochimico per valutare infezioni, anemia o anomalie degli organi interni
  • Analisi delle urine: valutazione della funzionalità renale
  • Esame degli acidi biliari: verifica della funzionalità epatica
  • Diagnostica per immagini avanzata: risonanza magnetica per rilevare alterazioni cerebrali o neoplasie
  • Analisi del liquido cerebrospinale: identificazione di segni di infiammazione o infezione
  • Esame coprologico: esclusione di parassitosi

Quando questi accertamenti non evidenziano cause specifiche, viene formulata una diagnosi di epilessia idiopatica.

Approccio terapeutico

La terapia dell’epilessia viene personalizzata in base alla frequenza delle crisi. Generalmente, il trattamento farmacologico è raccomandato quando:

  • Gli episodi si verificano più frequentemente di una volta ogni 4-6 settimane
  • Il cane manifesta crisi multiple nell’arco di 24 ore

I farmaci antiepilettici più comunemente prescritti includono:

  • Fenobarbital
  • Bromuro di potassio
  • Diazepam (Valium)
  • Zonisamide
  • Levetiracetam
  • Felbamato
  • Gabapentin
  • Clorazepato

È fondamentale seguire rigorosamente le indicazioni del medico veterinario. L’inizio, la modifica o la sospensione della terapia deve avvenire esclusivamente sotto supervisione professionale.

Alcuni farmaci, come il fenobarbital, richiedono monitoraggi ematici periodici per verificare che i livelli sierici rientrino nel range terapeutico.

dieta epilessia cane

Gestione nutrizionale dell’epilessia canina

Un’alimentazione adeguata è essenziale per tutti i cani, ma per quelli affetti da epilessia esistono alcune raccomandazioni specifiche:

Trigliceridi a media catena (MCT)

Recenti studi suggeriscono che i cani epilettici possono trarre beneficio da diete arricchite con trigliceridi a media catena. Le ricerche hanno evidenziato una riduzione della frequenza delle crisi nei soggetti alimentati con queste formulazioni rispetto alle diete standard.

Una fonte naturale di MCT è l’olio di cocco, che può essere integrato nell’alimentazione quotidiana alla dose di ¼ di cucchiaino per 4,5 kg di peso corporeo, due volte al giorno. Ad esempio, per un cane di 18 kg, si consigliano circa 4 ml (1 cucchiaino) ogni 12 ore.

Tra gli alimenti commerciali formulati con acidi grassi specifici, è disponibile la linea Purina Pro Plan Bright Mind.

Supplementi e integratori

Oltre agli MCT, altri supplementi nutrizionali possono svolgere un ruolo importante nel supporto ai cani con epilessia:

  • Acidi grassi omega-3: presenti nell’olio di pesce e nei semi di lino, possiedono proprietà antinfiammatorie che potrebbero contribuire alla salute neurologica. La dose raccomandata è generalmente di 40 mg per kg di peso corporeo al giorno.
  • Vitamina E: agisce come antiossidante e può proteggere le cellule cerebrali dallo stress ossidativo causato dalle crisi. È spesso somministrata in combinazione con gli acidi grassi omega-3 per aumentarne l’efficacia.
  • Complesso vitaminico B: in particolare la vitamina B6 (piridossina) è coinvolta nella produzione di neurotrasmettitori e può supportare la funzionalità neurologica.
  • Taurina: un aminoacido che svolge un ruolo importante nella regolazione dell’eccitabilità neuronale.

L’integrazione deve essere sempre discussa con il veterinario curante, poiché dosaggi eccessivi di alcuni nutrienti possono interferire con la terapia farmacologica o causare effetti indesiderati.

Frequenza dei pasti

La gestione della frequenza dei pasti rappresenta un aspetto cruciale nella dieta del cane epilettico:

  • Pasti regolari e frazionati: distribuire l’assunzione di cibo in 2-3 pasti giornalieri aiuta a mantenere stabili i livelli di glucosio nel sangue, prevenendo picchi e cali che potrebbero potenzialmente innescare crisi convulsive.
  • Evitare digiuni prolungati: l’ipoglicemia può rappresentare un fattore scatenante per le crisi epilettiche in alcuni soggetti. È importante assicurarsi che il cane non rimanga a digiuno per periodi superiori alle 12 ore.
  • Coerenza negli orari: mantenere orari regolari per i pasti contribuisce a stabilizzare il metabolismo e ridurre potenziali fattori di stress.

Importanza della routine alimentare

La costanza rappresenta un elemento fondamentale nella gestione nutrizionale del cane epilettico:

  • Stabilità della composizione: cambiamenti improvvisi nella dieta possono determinare alterazioni nella digestione e nell’assorbimento dei nutrienti, influenzando potenzialmente la stabilità neurologica.
  • Transizioni graduali: qualsiasi modifica al regime alimentare dovrebbe essere introdotta progressivamente nell’arco di 7-10 giorni, monitorando attentamente eventuali variazioni nella frequenza o nell’intensità delle crisi.
  • Coerenza nella marca: se si utilizza un alimento commerciale, è preferibile mantenere lo stesso prodotto una volta che si è dimostrato ben tollerato e non associato a un aumento delle crisi.
  • Registro alimentare: può essere utile tenere un diario che documenti gli alimenti somministrati e la loro correlazione temporale con gli episodi convulsivi, per identificare eventuali trigger alimentari specifici.

Interazione tra dieta e farmaci

L’alimentazione può influenzare in modo significativo l’efficacia della terapia farmacologica anticonvulsivante:

  • Assorbimento dei farmaci: alcuni anticonvulsivanti, come il fenobarbital, presentano un assorbimento ottimale quando somministrati con il cibo, mentre altri possono richiedere la somministrazione a stomaco vuoto.
  • Metabolismo epatico: una dieta ricca di proteine può accelerare il metabolismo di alcuni farmaci a livello epatico, riducendone potenzialmente l’efficacia.
  • Bromuro di potassio e cloruro: l’apporto di sale nella dieta influenza significativamente i livelli sierici di bromuro. Una dieta a basso contenuto di cloruro aumenta la ritenzione di bromuro mentre un’alimentazione ricca di sale ne accelera l’escrezione.
  • Valproato e carnitina: l’acido valproico, utilizzato in alcuni casi di epilessia refrattaria, può ridurre i livelli di carnitina. In questi casi, può essere consigliabile un’integrazione specifica.
  • Interazioni con supplementi: alcuni integratori possono interferire con l’azione dei farmaci antiepilettici. Ad esempio, gli integratori a base di erbe come l’erba di San Giovanni o la valeriana possono alterare il metabolismo di alcuni anticonvulsivanti.

Ricerche in corso e prospettive future

Il campo della nutrizione terapeutica per l’epilessia canina è in continua evoluzione:

  • Diete chetogeniche modificate: sebbene le diete chetogeniche tradizionali non abbiano mostrato risultati significativi nei cani, nuove formulazioni con diversi rapporti di grassi e carboidrati sono oggetto di studio.
  • Microbiota intestinale: ricerche recenti suggeriscono un collegamento tra la composizione della flora batterica intestinale e la salute neurologica (“asse intestino-cervello”). Sono in corso studi sull’utilizzo di probiotici specifici come supporto nella gestione dell’epilessia.
  • Nutraceutici emergenti: composti come il resveratrolo, la curcumina e altri antiossidanti naturali sono attualmente oggetto di ricerca per il loro potenziale ruolo neuroprotettivo.
  • Metodi di somministrazione innovativi: si stanno sviluppando nuove tecnologie per migliorare la biodisponibilità di nutrienti benefici, come sistemi di rilascio controllato e microincapsulazione.

È consigliabile mantenersi aggiornati attraverso il proprio medico veterinario sugli sviluppi in questo campo, poiché nuove evidenze scientifiche potrebbero portare a raccomandazioni alimentari più specifiche ed efficaci in futuro.

Alimenti umani nella dieta del cane epilettico

Sebbene sia possibile offrire occasionalmente piccole quantità di cibo umano, è bene ricordare che un’alimentazione canina bilanciata e di qualità è ciò di cui il tuo animale ha realmente bisogno.

    Se desideri condividere qualche alimento come premio occasionale, evita cibi ad alto contenuto di sale (come insaccati o formaggi stagionati) specialmente se il tuo cane è in terapia con bromuro di potassio.

    Ricorda che alcuni alimenti umani possono essere tossici per i cani. Consulta sempre il tuo veterinario per indicazioni specifiche.

    Diete a base di carne cruda

    L’efficacia delle diete a base di carne cruda (BARF) nei cani con epilessia non è supportata da evidenze scientifiche. Le opinioni su questo tipo di alimentazione rimangono controverse nella comunità veterinaria e tra i proprietari, indipendentemente dalla presenza di epilessia.

    Raccomandazioni alimentari pratiche

    Per garantire un’alimentazione ottimale al tuo cane con epilessia:

    • Scegli alimenti di qualità che rispettino gli standard ministeriali ed europei, verificando attentamente le etichette
    • Integra acidi grassi a media catena, preferibilmente sotto forma di olio di cocco
    • Fornisci una dieta bilanciata, sia umida che secca (privilegiando quest’ultima per i cani di taglia medio-grande in considerazione della maggiore densità calorica)
    • Monitora il peso corporeo, evitando condizioni di sovrappeso o obesità
    • Controlla l’apporto di sale, in particolare in caso di terapia con bromuro
    • Assicurati che il cane abbia sempre a disposizione acqua fresca e pulita.

    Esempi di menu giornalieri

    Sebbene ogni cane richieda un piano alimentare personalizzato in base alle specifiche esigenze, età, peso e livello di attività, ecco alcuni esempi indicativi che possono servire come punto di partenza per la discussione con il tuo veterinario nutrizionista:

    Per un cane di taglia media (18-20 kg) con epilessia

    Piano alimentare con crocchette di alta qualità

    Mattina (ore 8:00)

    • 130g di crocchette specifiche per cani con sensibilità neurologiche
    • 1 cucchiaino di olio di cocco (fonte di MCT)
    • ½ cucchiaino di olio di pesce (fonte di omega-3)
    • Acqua fresca sempre disponibile

    Pomeriggio (ore 16:00)

    • 130g di crocchette specifiche per cani con sensibilità neurologiche
    • 1 cucchiaino di olio di cocco
    • Acqua fresca sempre disponibile

    Piano alimentare misto (secco e umido)

    Mattina (ore 8:00)

    • 100g di crocchette specifiche per cani con sensibilità neurologiche
    • 50g di alimento umido di alta qualità
    • 1 cucchiaino di olio di cocco
    • Acqua fresca sempre disponibile

    Pomeriggio (ore 16:00)

    • 100g di crocchette specifiche per cani con sensibilità neurologiche
    • 50g di alimento umido di alta qualità
    • 1 cucchiaino di olio di cocco
    • ½ cucchiaino di olio di pesce
    • Acqua fresca sempre disponibile

    Piano alimentare casalingo (previa approvazione veterinaria)

    Mattina (ore 8:00)

    • 150g di carne magra cotta (pollo o tacchino)
    • 100g di riso integrale cotto
    • 50g di verdure cotte miste (carote, zucchine)
    • 1 cucchiaino di olio di cocco
    • Integratore di calcio e vitamine prescritto dal veterinario
    • Acqua fresca sempre disponibile

    Pomeriggio (ore 16:00)

    • 150g di carne magra cotta (manzo)
    • 100g di patate dolci cotte
    • 50g di verdure cotte miste (zucca, piselli)
    • 1 cucchiaino di olio di cocco
    • ½ cucchiaino di olio di pesce
    • Integratore di calcio e vitamine prescritto dal veterinario
    • Acqua fresca sempre disponibile

    Ricorda che questi sono solo esempi generali. È essenziale consultare un veterinario nutrizionista per sviluppare un piano alimentare personalizzato che tenga conto delle esigenze specifiche del tuo cane, delle eventuali comorbidità e della terapia farmacologica in corso.

    Monitorare attentamente la risposta del tuo cane alla dieta, registrando qualsiasi cambiamento nelle crisi convulsive e comunicandolo prontamente al veterinario curante, permetterà di affinare il piano alimentare per ottenere i migliori risultati possibili.

    Fonti

    • Dr. Debra primovic, DVM – What’s the Right Canine Epilepsy Diet? – PetPlace
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