Dilatazione-torsione gastrica nel cane: sintomi, terapia e prevenzione

La dilatazione-torsione gastrica (DTG), nota anche come GDV dall’acronimo inglese Gastric Dilatation-Volvulus, rappresenta una delle emergenze veterinarie più gravi che possono colpire il cane. Si tratta di una condizione che può compromettere la vita dell’animale nel giro di poche ore. Per questo è importante che ogni proprietario, soprattutto di razze predisposte, sappia riconoscerne i segni e intervenire con tempestività.

Cos’è la dilatazione-torsione gastrica?

La DTG è una sindrome complessa in cui lo stomaco del cane si dilata in modo eccessivo per accumulo di gas, liquidi e materiale alimentare, e può poi ruotare su se stesso. Per comprendere meglio, immaginiamo lo stomaco come un organo mobile che, in condizioni fisiologiche, si riempie durante i pasti e si svuota nell’intestino.

Nella DTG, questo processo viene alterato in modo drammatico. All’inizio si verifica una dilatazione: lo stomaco si espande oltre misura, riempiendosi di gas e contenuto. Questa fase può evolvere in torsione, dove l’organo ruota attorno al proprio asse, in genere di 180-360 gradi. Quando ciò accade, le due aperture dello stomaco – il cardias (che lo connette all’esofago) e il piloro (che lo collega all’intestino) – vengono occluse. Lo stomaco diventa così un compartimento chiuso dove i gas continuano ad accumularsi senza possibilità di fuoriuscita.

Uno studio innovativo del 2024 ha permesso di identificare caratteristiche radiografiche specifiche delle torsioni complete a 360 gradi, fornendo ai veterinari strumenti diagnostici più precisi per valutare la gravità della condizione.

infografica della dilatazione torsione gastrica nel cane

Le conseguenze sull’organismo del cane

Quando si sviluppa una DTG, l’intero organismo del cane ne risente in modo rapido. Lo stomaco dilatato comprime i grandi vasi sanguigni addominali, in particolare la vena cava caudale che trasporta il sangue dalla parte posteriore del corpo verso il cuore. Questa compressione riduce il ritorno di sangue al cuore, che di conseguenza non riesce più a pompare sangue nell’organismo in modo efficiente. Il cane entra così in stato di shock.

La milza, collegata allo stomaco attraverso legamenti e vasi sanguigni, viene coinvolta nella rotazione. L’organo si congestiona e può aumentare notevolmente di volume, sviluppando sofferenza ischemica. Nel contempo, la parete dello stomaco, privata del normale apporto sanguigno, può sviluppare aree di necrosi che rilasciano tossine nell’organismo.

Ricerche recenti del 2023 hanno evidenziato come questa condizione scateni una risposta infiammatoria sistemica importante, con rilascio di mediatori che possono compromettere la funzione di altri organi.

Quali sono i cani più a rischio?

Sebbene la DTG possa teoricamente colpire qualsiasi cane, esistono fattori di rischio ben identificati. Uno studio italiano del 2025 condotto su 130 casi ha fornito dati preziosi sulla distribuzione della patologia.

Le razze di taglia grande e gigante sono più predisposte. L’Alano detiene purtroppo il primato: oltre un terzo di questi cani sviluppa la DTG nel corso della vita. Il Pastore Tedesco è la razza più rappresentata in termini numerici (oltre il 25% dei casi nello studio italiano), seguito da San Bernardo, Weimaraner, Setter Irlandese, Dobermann, Rottweiler, Labrador Retriever, Boxer e Barbone Standard.

Anche alcune razze di taglia media, come lo Shar Pei e il Basset Hound, presentano un’incidenza elevata, probabilmente correlata alla particolare conformazione toracica profonda.

L’età rappresenta un altro fattore importante: la maggior parte dei casi si verifica nei cani adulti e anziani, con un picco tra i 5 e i 10 anni. I maschi, specie se non castrati, sembrano essere più a rischio delle femmine.

Un aspetto fondamentale da considerare è la conformazione fisica dell’animale. I cani con torace profondo e stretto presentano una predisposizione anatomica particolare: questa conformazione crea maggiore spazio nella cavità addominale, consentendo allo stomaco una mobilità eccessiva che facilita la rotazione. È questa caratteristica anatomica che accomuna molte delle razze predisposte, dall’Alano al Setter, e spiega perché anche alcune razze di taglia media come il Basset Hound, pur non essendo giganti, siano comunque a rischio.

Come riconoscere i sintomi

Il riconoscimento precoce dei sintomi può salvare la vita del tuo cane. La DTG si manifesta in modo improvviso, spesso nelle ore serali o notturne, e i sintomi progrediscono con rapidità.

I primi segnali d’allarme

  • Irrequietezza marcata: il cane non trova pace, si alza e si sdraia continuamente, cammina nervosamente. È un’agitazione diversa dal normale, caratterizzata da evidente disagio.
  • Tentativi di vomito improduttivi: questo è forse il sintomo più caratteristico. Il cane assume la posizione per vomitare, con evidenti contrazioni addominali, ma non riesce a espellere nulla o produce solo piccole quantità di saliva schiumosa.
  • Salivazione eccessiva: si osserva ipersalivazione profusa, con bava che può colare in abbondanza.
  • Addome gonfio e teso: l’addome si dilata visibilmente, appare duro al tatto e il cane manifesta dolore se viene sfiorato. Picchiettandolo leggermente con le dita, è possibile avvertire un suono simile a quello di un tamburo.

Quando la situazione si aggrava

  • Difficoltà respiratorie: il cane presenta respiro affannoso e superficiale, causato dalla pressione dello stomaco dilatato sul diaframma.
  • Debolezza e instabilità: le zampe cedono, il cane barcolla, fatica a mantenersi in piedi o cade improvvisamente.
  • Gengive pallide o bluastre: sollevando il labbro, le gengive appaiono bianche o tendenti al blu, invece del consueto colore rosa.
  • Polso rapido e debole: è possibile percepire un battito cardiaco accelerato ma debole.

Segnali di emergenza estrema

  • Collasso: il cane non riesce più ad alzarsi e può perdere conoscenza.
  • Estremità fredde: zampe e orecchie risultano fredde al tatto
  • Stato di incoscienza o semi-incoscienza: il cane è apatico, non risponde agli stimoli, sembra assente o del tutto incosciente.

Se noti anche solo uno di questi sintomi, non aspettare: contatta immediatamente il tuo veterinario di fiducia e recati verso la clinica veterinaria più vicina il prima possibile. Con la DTG, ogni minuto conta: aspettare può costare la vita al tuo cane.

esemplare di razza Pastore Tedesco

Diagnosi

All’arrivo in clinica, il veterinario procederà con una valutazione rapida ma completa. L’esame clinico iniziale include la valutazione dei parametri vitali: frequenza cardiaca, qualità del polso, colore delle mucose, tempo di riempimento capillare e grado di distensione addominale.

La conferma diagnostica definitiva si ottiene attraverso radiografie addominali. Nelle immagini radiografiche, lo stomaco interessato da torsione presenta un aspetto caratteristico che i veterinari definiscono “segno della doppia bolla” o “C rovesciata”, dovuto alla compartimentazione dello stomaco torto. La presenza di gas nella parete gastrica indica necrosi tissutale ed è un segno prognostico negativo.

Gli esami del sangue forniscono informazioni cruciali sulla gravità della condizione. Il lattato ematico è un parametro importante: valori normali o poco elevati (sotto 4 mmol/L) sono associati a prognosi migliore, mentre valori molto elevati (sopra 6 mmol/L) indicano compromissione circolatoria severa e maggior rischio di complicanze. Tuttavia, anche i cani con lattato elevato possono recuperare se trattati con tempestività.

Trattamento

Il trattamento della DTG richiede un approccio immediato e coordinato. La prima fase consiste nella stabilizzazione del paziente: vengono posizionati accessi venosi di grosso calibro per somministrare fluidi e correggere lo stato di shock. Contemporaneamente, si procede alla decompressione gastrica mediante l’inserimento di un tubo oro-gastrico (un tubo flessibile che passa attraverso la bocca fino allo stomaco) o, quando questo non è possibile, attraverso trocarizzazione percutanea (inserimento di un ago speciale attraverso la parete addominale).

Il controllo del dolore è fondamentale e viene gestito con analgesici potenti, spesso oppioidi. Il monitoraggio cardiaco continuo è essenziale poiché possono svilupparsi aritmie pericolose.

Una volta stabilizzato, il paziente deve essere sottoposto a intervento chirurgico. Durante l’operazione, il chirurgo riposiziona lo stomaco nella sua sede anatomica, valuta la vitalità dei tessuti, rimuove eventuali porzioni necrotiche e controlla lo stato della milza. Fondamentale è l’esecuzione della gastropessi, una procedura che fissa in modo permanente lo stomaco alla parete addominale per prevenire future torsioni.

I dati mostrano che i cani operati da chirurghi specializzati presentano un tasso di sopravvivenza superiore (88,7%) rispetto a quelli trattati da veterinari generalisti (81,7%). Un dato che evidenzia l’importanza dell’esperienza e della competenza in interventi di questa complessità.

Esemplare di razza Alano

Prevenzione

La prevenzione della DTG si basa su due strategie principali: la chirurgia preventiva e la gestione appropriata dell’alimentazione e dello stile di vita.

Gastropessi preventiva

La gastropessi profilattica rappresenta l’unico metodo scientificamente provato per prevenire la torsione gastrica. Si tratta della stessa procedura eseguita durante il trattamento della DTG, ma effettuata su cani sani prima che si verifichi il problema. Per razze ad altissimo rischio come l’Alano, questo intervento può ridurre la mortalità correlata alla DTG di quasi 30 volte.

L’intervento può essere eseguito con tecnica tradizionale o laparoscopica (mininvasiva). Molti proprietari scelgono di far eseguire la gastropessi preventiva quando il cane viene sottoposto ad altri interventi chirurgici programmati, come la sterilizzazione o la castrazione (interventi comunemente eseguiti per il controllo delle nascite e la prevenzione di alcune patologie). Combinare le procedure permette di sottoporre il cane a un’unica anestesia generale, riducendo così i rischi anestesiologici complessivi e contenendo i costi. Tuttavia, la gastropessi può essere eseguita anche come intervento singolo in qualsiasi momento della vita del cane. Uno studio ha dimostrato che la procedura è economicamente vantaggiosa quando il rischio di DTG nel corso della vita supera il 34%.

Gestione quotidiana

Alcune modifiche nello stile di vita possono contribuire a ridurre il rischio:

Gestione dei pasti

Dividere la razione giornaliera in 2-3 pasti più piccoli invece di un unico pasto abbondante riduce il carico gastrico e il rischio di dilatazione.

Rallentare la velocità del pasto

È fondamentale per i cani che divorano il cibo con eccessiva voracità, ingoiandolo quasi senza masticare. Per questi soggetti esistono diverse soluzioni pratiche. Le ciotole anti-ingozzamento (chiamate anche “slow feeder bowls” o “puzzle feeders”) presentano ostacoli interni di varie forme (spirali, labirinti, protuberanze o divisori) che costringono il cane a mangiare più lentamente aggirando gli ostacoli con la lingua. Tra le marche disponibili in Europa troviamo Trixie, Flamingo, Zolux e Zoomalia, oltre alle più note Outward Hound e IRIS.

Un’alternativa economica ma efficace consiste nel posizionare una palla da tennis o un oggetto pesante e liscio (come una roccia pulita di dimensioni appropriate) al centro della ciotola normale, costringendo il cane a mangiare intorno all’ostacolo. Alcuni proprietari utilizzano anche tappetini da leccare (lick mats) o distribuiscono il cibo su una teglia da forno ampia e piatta, obbligando il cane a raccogliere le crocchette una alla volta.

Per i casi più estremi, esistono giocattoli distributori di cibo come il Kong Wobbler o il PetSafe Busy Buddy che rilasciano il cibo in modo graduale mentre il cane gioca. Questi metodi allungano il tempo necessario per consumare il pasto – da pochi secondi a 10-15 minuti – consentendo una masticazione più accurata e riducendo l’ingestione di aria, fattore che contribuisce a diminuire il rischio di DTG.

Evitare le ciotole rialzate

Questo punto merita particolare attenzione, poiché rappresenta uno dei ribaltamenti più significativi nelle raccomandazioni veterinarie degli ultimi decenni. Per anni, i proprietari di cani di grossa taglia sono stati incoraggiati a utilizzare ciotole rialzate nella convinzione che potessero prevenire la DTG. Si pensava che mangiare con la testa sollevata riducesse l’ingestione di aria e facilitasse la digestione.

Tuttavia, uno studio condotto nel 2000 dalla Purdue University su 1.637 cani di razze predisposte ha ribaltato questa convinzione. I ricercatori hanno scoperto che l’uso di ciotole rialzate aumentava il rischio di DTG: del 20% nei cani di taglia grande e del 52% in quelli di taglia gigante. In pratica, più della metà dei casi di DTG negli Alani e altre razze giganti era associata all’uso di ciotole sollevate.

Il meccanismo esatto non è ancora chiaro, ma si ipotizza che la posizione elevata possa aumentare la velocità di ingestione e paradossalmente favorire l’aerofagia (ingestione di aria). Una revisione sistematica pubblicata su Veterinary Evidence ha confermato l’assenza di prove scientifiche a supporto dei benefici delle ciotole rialzate nella prevenzione della DTG, evidenziando invece il rischio aumentato associato al loro utilizzo.

L’unico caso in cui l’uso della ciotola rialzata può essere considerato è quello dei cani con artrosi avanzata o patologie cervicali, che faticano a piegarsi.
In queste situazioni, il beneficio derivante dalla riduzione del dolore durante il pasto può superare il potenziale rischio, ma la decisione deve essere sempre presa insieme al veterinario valutando caso per caso.

Gestione dell’attività fisica

Evitare esercizio intenso per almeno un’ora prima e due ore dopo i pasti. Il movimento vigoroso con lo stomaco pieno può favorire la torsione.

Scelta del cibo

Preferire cibi di alta qualità, evitando quelli che elencano grassi o oli tra i primi quattro ingredienti, poiché possono rallentare lo svuotamento gastrico.

Prognosi

I progressi nella gestione della DTG hanno migliorato notevolmente le prospettive per i cani colpiti. I dati attuali mostrano:

  • Mortalità complessiva del 10-18% nei centri specializzati
  • Sopravvivenza del 98-100% in assenza di necrosi gastrica
  • Sopravvivenza del 66-75% anche quando è necessaria la rimozione di parte dello stomaco

I fattori che influenzano la prognosi includono:

  • Tempestività dell’intervento: arrivare in clinica entro 6 ore dalla comparsa dei primi sintomi aumenta in modo significativo le probabilità di successo
  • Assenza di gravi aritmie cardiache
  • Risposta positiva del lattato alla terapia (valori che migliorano con i fluidi indicano una prognosi più favorevole)

Anche in situazioni che sembrano critiche, molti cani si salvano grazie a un trattamento rapido e mirato. La chiave è non perdere tempo e agire subito: con il giusto intervento, la DTG può essere superata.

Recupero post-operatorio

Dopo l’intervento, il cane necessita di cure intensive per 24-48 ore. Il monitoraggio continuo è essenziale, in particolare per identificare eventuali aritmie cardiache che possono svilupparsi nei giorni successivi all’intervento. La gestione del dolore prosegue con approccio multimodale.

L’alimentazione viene reintrodotta in modo graduale: prima piccoli sorsi d’acqua, poi piccole quantità di cibo altamente digeribile. Il ritorno alla dieta normale avviene nell’arco di 3-5 giorni.

Le complicazioni post-operatorie sono rare, ma non impossibili: possono verificarsi infezioni della ferita, polmonite nel caso di rigurgito o, in rari casi, problemi legati alla gastropessi. Tuttavia, con una gestione adeguata e tempestiva, la maggior parte dei cani riesce a riprendersi completamente, tornando a una vita normale e attiva.

Sviluppi futuri nella gestione della DTG

La ricerca continua a progredire su diversi fronti. Si stanno studiando marcatori genetici per identificare in modo precoce i soggetti più a rischio, il ruolo del microbioma intestinale nella predisposizione alla patologia e nuove tecniche chirurgiche sempre meno invasive.

Particolarmente promettenti sono anche gli studi sui farmaci capaci di ridurre il danno tissutale che può insorgere quando il sangue torna a fluire dopo la derotazione dello stomaco, un momento critico in cui si può verificare il cosiddetto “danno da riperfusione”. Ridurre questo effetto potrebbe aumentare ulteriormente i tassi di sopravvivenza.

Conclusione

La dilatazione-torsione gastrica rimane un’emergenza seria, ma non è più la sentenza di morte di un tempo. La chiave del successo sta nella prevenzione per i soggetti a rischio, nel riconoscimento tempestivo dei sintomi e nell’azione immediata.

Se il tuo cane appartiene a una razza predisposta, ti invito a discutere con il tuo veterinario l’opportunità della gastropessi preventiva. Impara a riconoscere i sintomi, non minimizzare mai i segnali sospetti e, in caso di dubbio, non esitare: meglio una corsa dal veterinario per un falso allarme che arrivare troppo tardi.

La DTG ci insegna che essere proprietari responsabili significa anche essere preparati. Con la giusta conoscenza e prontezza d’azione, possiamo proteggere i nostri cani da questa temibile condizione.

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