Condrosarcoma nel gatto: cause, sintomi, diagnosi e trattamento

I condrosarcomi sono neoplasie maligne che originano dalla trasformazione neoplastica delle cellule cartilaginee. La cartilagine è un tessuto connettivo specializzato che riveste le estremità ossee nelle articolazioni e agisce come un cuscinetto o una barriera protettiva per ridurre la pressione e l’usura durante i movimenti articolari. La cartilagine è presente anche in altre sedi anatomiche del corpo, tra cui orecchie, naso, trachea, costole e laringe.

Il condrosarcoma è un tumore raro nei gatti, tuttavia, non è completamente escluso che possa verificarsi. Questa patologia neoplastica sembra interessare con maggiore frequenza i gatti domestici di mezza età a pelo corto.

Cause del condrosarcoma nel gatto

La determinazione del processo patogenetico sottostante all’insorgenza di tumori, tra cui il condrosarcoma, in un particolare animale domestico è un compito complesso e multifattoriale. La vasta maggioranza dei tumori, compreso il condrosarcoma, non può essere attribuita a una singola causa conosciuta. Piuttosto, sembra emergere da un intricato complesso di fattori di rischio, che includono componenti ambientali, genetiche ed ereditarie.

Nel contesto del condrosarcoma, non è stato possibile identificare con precisione specifici fattori di rischio o cause sottostanti.

Sintomi del condrosarcoma nel gatto

Le manifestazioni cliniche del condrosarcoma possono variare in modo significativo in base alla localizzazione tumorale.

Circa il 44% dei casi di condrosarcoma felino è localizzato nelle ossa lunghe degli arti, come le zampe. Nei gatti affetti da condrosarcoma delle ossa lunghe, si osserva frequentemente l’insorgenza di una claudicazione come sintomo iniziale. Tale claudicazione può inizialmente manifestarsi in modo intermittente, evolvendo spesso gradualmente verso una condizione di claudicazione persistente, con un ampio spettro di gravità che può variare da lieve a completa assenza di carico. Inoltre, è possibile riscontrare un edema nella sede della massa tumorale, spesso associato a dolore alla palpazione.

Approssimativamente il 26% dei casi di condrosarcoma felino coinvolge le ossa piatte, che includono le strutture ossee craniche, le costole, lo sterno, il bacino e la scapola. Le manifestazioni cliniche associate al condrosarcoma in queste sedi possono variare in base alla posizione anatomica del tumore. Sintomi quali gonfiore visibile o dolore localizzato possono manifestarsi a seconda della localizzazione tumorale. In alcuni scenari, la riduzione dell’appetito o la perdita di peso possono rappresentare l’unico segno rilevante di condrosarcoma.

Il rimanente 30% dei casi di condrosarcoma felino si presenta come masse sottocutanee, ossia al di sotto della superficie cutanea. Queste masse possono risultare evidenti al tatto, presentandosi come noduli o protuberanze quando si accarezza il gatto.

condrosarcoma gatto

Diagnosi del condrosarcoma felino

Le procedure di screening iniziali per il condrosarcoma solitamente comprendono una serie di esami di laboratorio, tra cui analisi del sangue e delle urine, unitamente a indagini radiografiche dell’area ossea o articolare coinvolta. Nella maggior parte dei casi, i gatti affetti da condrosarcoma non manifestano alterazioni evidenti nei parametri ematici o nelle analisi urinarie. Le radiografie possono rivelare la presenza di una massa, tuttavia, spesso non permettono una distinzione netta da altre neoplasie ossee o dei tessuti molli.

Qualora sussista un sospetto oncologico, si procede con l’esecuzione di un prelievo mediante agoaspirato (FNA, Fine Needle Aspiration) o con una biopsia. L’agoaspirato prevede l’aspirazione di un campione di cellule direttamente dal tumore mediante un ago sottile inserito in una siringa, successivamente depositato su un vetrino per l’esame microscopico eseguito da un patologo veterinario.

In alcuni casi, i risultati dell’agoaspirato possono risultare ambigui, rendendo necessaria l’esecuzione di una biopsia, che implica l’escissione chirurgica di un frammento del tumore. I frammenti bioptici vengono quindi sottoposti ad analisi istopatologiche da parte di un patologo veterinario mediante microscopio. Questa procedura, nota come istopatologia, non solo contribuisce alla diagnosi definitiva, ma fornisce anche informazioni sul futuro comportamento del tumore.

Qual è la progressione tipica del condrosarcoma?

Nonostante la massa tumorale possa crescere rapidamente, meno del 20% dei casi di condrosarcoma nei gatti manifesta metastasi, ovvero la diffusione del tumore ad altre sedi corporee. Pertanto, in molti casi, la rimozione chirurgica si dimostra curativa.

Prima di procedere all’intervento chirurgico, si raccomanda una valutazione della stadiazione, finalizzata a identificare la possibile presenza di metastasi in altre regioni del corpo. Il processo di stadiazione può comprendere l’esecuzione di esami del sangue, analisi delle urine, radiografie dei polmoni ed eventualmente un’ecografia addominale. Qualora emergesse un’anomalia o un ingrossamento nei linfonodi, ulteriori prelievi potrebbero essere eseguiti per determinare la presenza di metastasi.

Trattamento del condrosarcoma nel gatto

L’approccio terapeutico di elezione per il condrosarcoma, quando fattibile, consiste nell’escissione chirurgica. La rimozione della massa tumorale viene generalmente condotta con ampi margini. Ciò implica la resezione dei tessuti sani circostanti la massa allo scopo di ridurre le probabilità di recidiva locale o di metastasi, cioè la diffusione del tumore in altre aree anatomiche. Nei casi in cui il condrosarcoma coinvolga un arto, questa procedura potrebbe richiedere l’amputazione dell’arto interessato.

Subito dopo l’intervento chirurgico, i tessuti rimossi vengono sottoposti ad analisi istopatologica al fine di valutare il potenziale rischio di recidiva locale o di metastasi. Attraverso l’esame completo del tumore, il patologo veterinario sarà in grado di determinare se il tumore è stato completamente rimosso o se sono necessarie ulteriori terapie, che possono includere un secondo intervento chirurgico, radioterapia o chemioterapia.

Sebbene la metastatizzazione del condrosarcoma sia un evento raro, la recidiva locale rappresenta un potenziale rischio, soprattutto se la rimozione della massa non è stata completa.

Per questo motivo, il veterinario potrebbe suggerire di monitorare attentamente la sede interessata per eventuali recidive post-operatorie. Di solito, vengono eseguite radiografie dell’area interessata a intervalli regolari, solitamente ogni 3-6 mesi, in base alle peculiarità specifiche del caso e alle preferenze del veterinario. Questa pratica consente di rilevare tempestivamente eventuali recidive future, consentendo un intervento immediato, se necessario.

Fonti

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