Actinomicosi nel cane: sintomi, cause e trattamento

L’actinomicosi rappresenta una forma di infezione di notevole complessità e gravità. Gli Actinomyces, batteri normalmente presenti nella bocca e nelle cavità nasali del cane, possono causare gravi problemi quando riescono ad accedere ad altre regioni corporee attraverso lesioni o ferite. Esistono diverse varianti di batteri appartenenti al genere Actinomyces, capaci di innescare processi infettivi. Alcune di queste varianti possono penetrare in profondità all’interno delle cavità corporee o delle ossa determinando esiti fatali, anche in caso di trattamento aggressivo.

L’importanza di un intervento tempestivo risiede nel fatto che l’instaurazione precoce di una terapia antibiotica mirata rappresenta il mezzo migliore per fornire al cane le maggiori possibilità di recupero e guarigione.

Che cos’è l’actinomicosi?

Il termine actinomicosi si riferisce all’insorgenza di un processo infettivo nel cane in cui i batteri appartenenti al genere Actinomyces riescono a penetrare nella pelle (tipicamente attraverso il morso da parte di un altro animale) o a migrare all’interno di una cavità corporea o nelle ossa sfruttando la circolazione ematica.

I cani, ai quali è consentito libero accesso all’ambiente esterno senza supervisione, risultano particolarmente esposti a un incremento del rischio di lesioni in grado di precipitare l’actinomicosi.

Sintomi dell’actinomicosi nel cane

L’actinomicosi rappresenta una condizione medica che richiede un’attenta valutazione delle sue manifestazioni cliniche per una diagnosi e un trattamento precisi. Di seguito, vengono delineati in dettaglio i sintomi associati all’actinomicosi nei cani:

  • Ferite cutanee e gonfiore: uno dei segni distintivi dell’actinomicosi è la presenza di ferite cutanee, che possono presentarsi sia con che senza secrezione. Queste ferite possono apparire come lesioni superficiali o come aree di gonfiore. La consistenza del gonfiore può variare da dura a morbida e le ferite possono essere o meno ulcerate in superficie. La secrezione proveniente da queste ferite può variare in consistenza e colore, da acquosa e rosea o rossa (sierosanguinosa) a densa e gialla o verde (pus). La secrezione può anche essere maleodorante, soprattutto se simile a pus.
  • Coinvolgimento delle vie aeree e della testa: l’actinomicosi può estendersi alle vie aeree superiori, al volto, alla testa e alla bocca del cane. Questo può portare a sintomi come tosse, starnuti o difficoltà respiratorie. Può essere presente una secrezione oculare, orale o nasale. La difficoltà a deglutire o a mangiare può essere un ulteriore segno di coinvolgimento della cavità orale.
  • Manifestazioni sistemiche: in alcuni casi, l’actinomicosi può colpire parti interne del corpo del cane che non sono immediatamente visibili. Ciò può portare a sintomi più generali, come letargia, riduzione dell’appetito e perdita di peso. l’infiammazione causata dall’actinomicosi può anche portare allo sviluppo di polmonite secondaria, risultando in difficoltà respiratorie più gravi.
  • Febbre e linfoadenopatia: poiché l’actinomicosi è una condizione infettiva, è comune che i cani colpiti sviluppino febbre. Inoltre, potrebbe verificarsi un ingrossamento dei linfonodi, evidenziando una risposta immunitaria del corpo all’infezione.

In sostanza, i sintomi dell’actinomicosi possono variare notevolmente a seconda della sede dell’infezione nel corpo del cane. La diagnosi precoce e il trattamento sono fondamentali per garantire un recupero ottimale. Se il tuo cane presenta ferite, gonfiori o segni di malessere, è consigliabile rivolgersi prontamente al veterinario per una valutazione accurata e un piano di trattamento adeguato.

actinomicosi cane
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Cause dell’actinomicosi nel cane

L’actinomicosi è più comunemente causata da una ferita penetrante dovuta a:

  • Morso animale: i morsi da parte di cani o di animali selvatici rappresentano una delle cause più comuni di insorgenza dell’actinomicosi. La penetrazione di batteri del genere Actinomyces attraverso una ferita derivante da morsi rappresenta un fattore scatenante.
  • Ferita da punta: ferite inferte da oggetti appuntiti come recinzioni metalliche o altri oggetti contundenti possono predisporre al verificarsi dell’actinomicosi.
  • Corpi estranei penetranti: l’ingresso di corpi estranei attraverso la pelle costituisce un’altra strada per l’instaurarsi dell’actinomicosi. Elementi come spine o semi, come quelli dei culmi di Bromus tectorum (noto anche come forasacco dei tetti), possono introdursi nel tessuto corporeo. In alcuni casi, possono transitare attraverso il sistema respiratorio o gastrointestinale a seconda del meccanismo di penetrazione.

Diagnosi

Nel caso in cui vi sia il sospetto di un’eventuale infezione batterica, è consigliabile rivolgersi prontamente al veterinario. Questo passo è essenziale per ottenere una diagnosi accurata e avviare un piano terapeutico appropriato.

Durante la visita veterinaria, è importante condividere tutte le attività recenti del cane per fornire una panoramica completa della situazione. Il veterinario procederà quindi a un esame fisico completo. Nel caso in cui venga identificata la sede della presunta infezione, il veterinario potrebbe eseguire una coltura del materiale prelevato dalla lesione al fine di identificare i tipi di batteri presenti attraverso un esame microscopico.

In base alla gravità dell’infezione, potrebbero essere raccomandati anche esami di laboratorio. Un esame emocromocitometrico completo e un profilo biochimico del siero possono essere consigliati per valutare il funzionamento degli organi del cane, la conta dei globuli e lo stato di salute generale. Nel caso in cui si sospettino o si individuino anomalie interne, potrebbe essere indicata la realizzazione di radiografie al fine di ottenere una visione più approfondita della situazione.

Trattamento dell’actinomicosi nel cane

Il trattamento di un’infezione batterica, come l’actinomicosi, è influenzato dalla tipologia specifica dei batteri coinvolti e dalla gravità dell’infezione stessa. Nei casi di infezioni di lieve o moderata entità, l’uso di terapie antibiotiche può risultare sufficiente. La penicillina rappresenta l’antibiotico di elezione per il trattamento dell’actinomicosi. Tuttavia, il veterinario può decidere di prescrivere un agente antibiotico diverso in base ai risultati ottenuti dalla coltura, alla natura dell’infezione e alla storia clinica del cane. Solitamente, la somministrazione dell’antibiotico viene protratta per diverse settimane al fine di garantire il debellamento dell’infezione.

Nei casi di infezioni più gravi o invasive, potrebbe essere necessario ricorrere all’intervento chirurgico. Le opzioni terapeutiche chirurgiche variano in relazione alla sede e alla gravità dell’infezione. Nei casi di infezioni cutanee gravi, è prassi comune che il veterinario esegua una procedura di rimozione del tessuto necrotico al fine di favorire la rigenerazione di tessuto nuovo. Questo procedimento, noto come “sbrigliamento e debridement”, può essere accompagnato dall’inserimento di un drenaggio chirurgico nel caso di formazione di tasche sottocutanee. A seconda delle circostanze, alcune ferite possono essere suturate parzialmente, mentre altre potrebbero essere lasciate aperte per facilitare il processo di guarigione.

Nell’eventualità in cui la sede dell’infezione batterica si una cavità corporea, come l’addome, potrebbe essere necessario procedere alla rimozione chirurgica. Questo tipo di intervento potrebbe richiedere anche l’inserimento di un drenaggio chirurgico.

Nei casi di rare infezioni gravi, il veterinario potrebbe raccomandare la consulenza di un chirurgo veterinario, specializzato in chirurgia veterinaria e nella gestione delle procedure chirurgiche più complesse.

In sintesi, il trattamento dell’actinomicosi richiede un approccio personalizzato basato sulla valutazione accurata della situazione clinica da parte del veterinario. Una scelta ponderata tra terapia antibiotica e interventi chirurgici, o una combinazione di entrambi, mira a garantire il recupero ottimale del tuo cane.

Prognosi

Il completo recupero del cane colpito da actinomicosi e da altre infezioni batteriche può richiedere settimane o mesi. La gestione di questa situazione richiede l’assunzione prolungata di antibiotici, affiancata da un possibile trattamento per il controllo del dolore mediante farmaci appropriati. Nei casi in cui l’intervento chirurgico risulti necessario, è probabile che il cane venga ricoverato in una struttura clinica per alcuni giorni.

La pianificazione di visite di follow-up e controlli periodici rappresenta un elemento cruciale nella gestione del percorso di guarigione. Seguire scrupolosamente le indicazioni del veterinario costituisce un aspetto fondamentale per garantire il pieno recupero del cane. In caso di eventuali difficoltà o problemi nell’osservanza del piano terapeutico suggerito, si raccomanda di informare il veterinario. Questo consentirà di apportare opportune modifiche al piano terapeutico per adattarlo alle esigenze specifiche del cane.

Grazie a un riconoscimento precoce e a un trattamento tempestivo, la maggior parte dei cani colpiti da actinomicosi è in grado di raggiungere una completa guarigione. Purtroppo, nei casi più gravi, nonostante il ricorso a terapie antibiotiche aggressive, la prognosi può essere fatale. La tempestività e l’efficacia dell’intervento rivestono un ruolo centrale nel determinare l’esito del trattamento.

Prevenzione

L’approccio ottimale per prevenire l’actinomicosi e altre infezioni batteriche nel cane si basa sull’identificazione precoce del problema. In caso di morso animale, è cruciale rivolgersi immediatamente al veterinario. I morsi animali possono aggravarsi molto rapidamente. Sebbene sia possibile attuare misure di primo soccorso, risulta comunque indispensabile il coinvolgimento del veterinario.

Una pratica raccomandata è quella di esaminare e spazzolare accuratamente il cane dopo che ha trascorso del tempo all’aperto, specialmente in zone caratterizzate dalla presenza di erba o vegetazione simile. La maggior parte dei corpi estranei penetranti è difficile da rilevare a occhio nudo, ma è possibile rimuoverli grazie all’impiego di spazzole o pettini. Questa procedura, inoltre, può rivelarsi utile per individuare la presenza di parassiti come pulci o zecche.

Fonti

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