Macroadenoma ipofisario nel cane

Il macroadenoma ipofisario è un tumore benigno di grandi dimensioni che colpisce la ghiandola pituitaria del cane, caratterizzato da un diametro di solito superiore a 1 centimetro.

Tuttavia, la definizione di macroadenoma può variare soggettivamente a seconda delle dimensioni del cranio dell’animale. Questa condizione è più frequente nei cani, sebbene possa verificarsi anche nei gatti.

Macroadenoma ipofisario funzionale e non funzionale

I macroadenomi ipofisari possono essere classificati in funzionali, se secernono ormoni, o non funzionali, se non lo fanno. Gli effetti clinici di questi tumori dipendono dalla presenza o dall’assenza della produzione di ormoni. Nei macroadenomi ipofisari non funzionali, gli effetti sono principalmente correlati alla pressione fisica esercitata dal tumore in crescita sulle strutture cerebrali circostanti. Per quanto riguarda i macroadenomi funzionali, invece, gli effetti clinici sono determinati dal tipo di ormoni prodotti dal tumore e dalla loro azione sul sistema endocrino dell’animale.

Nella maggior parte dei casi, i macroadenomi ipofisari sono tumori funzionali, caratterizzati dalla secrezione di ormoni. Tra i macroadenomi ipofisari funzionali più comuni nei cani, si riscontra la produzione dell’ormone adrenocorticotropo (ACTH). Questo ormone stimola le ghiandole surrenali a produrre una quantità eccessiva di cortisolo, causando la comparsa della sindrome di Cushing. Questa è una patologia metabolica comune nei cani, soprattutto nelle razze Boxer, Carlino, Bulldog, Boston Terrier e Bassotto tedesco.

Segni clinici del macroadenoma ipofisario nel cane

Nei cani affetti da macroadenoma ipofisario funzionale, la complicanza più frequente è la sindrome di Cushing, una condizione caratterizzata da un eccessivo rilascio di cortisolo a causa della produzione anomala di ormone adrenocorticotropo (ACTH) da parte del tumore ipofisario. I sintomi associati a questa sindrome includono:

I cani con la sindrome di Cushing presentano anche un sistema immunitario compromesso, quindi è possibile osservare infezioni ricorrenti o croniche.

Nei cani affetti da macroadenoma ipofisario non funzionale, possono manifestarsi segni correlati alla compressione esercitata dal tumore sulle strutture cerebrali circostanti, poiché nell’area della ghiandola pituitaria si trovano diverse strutture ottiche. Ciò può risultare in difetti visivi e disturbi della produzione degli ormoni che influenzano la concentrazione dell’urina. Questo può causare un aumento della sete e della minzione, associato a una condizione chiamata diabete insipido.

Tuttavia, in molti casi, i segni iniziali possono essere vaghi, come letargia o diminuzione dell’appetito, e progredire nel tempo fino a manifestarsi come circling (il cane gira in tondo) o crisi convulsive. I sintomi possono variare a seconda della localizzazione e delle dimensioni del tumore.

macroadenoma ipofisario cane
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Diagnosi del macroadenoma ipofisario nel cane

La diagnosi definitiva di un macroadenoma ipofisario richiede l’utilizzo di tecniche avanzate di imaging cerebrale, come la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (MRI). Questi esami vengono eseguiti sottoponendo il cane ad anestesia, tipicamente presso strutture specializzate, come ospedali veterinari con accesso a apparecchiature diagnostiche avanzate, o presso università con reparti veterinari.

L’uso dell’anestesia è necessario per garantire una corretta immobilità del paziente durante l’esame, permettendo una valutazione accurata delle strutture cerebrali e dell’ipofisi per confermare la presenza e la dimensione del tumore.

Trattamento del macroadenoma ipofisario nel cane

Rimozione chirurgica

Il trattamento di elezione per il macroadenoma ipofisario nei cani è la rimozione chirurgica del tumore. Anche se nei pazienti umani è comune ricorrere all’intervento chirurgico per trattare i tumori ipofisari, negli animali questa opzione è rara a causa dei costi e della complessità dell’intervento. Tuttavia, se viene eseguita una chirurgia, la risoluzione dei segni clinici è spesso rapida e completa. La rimozione del tumore permette di alleviare la pressione sulle strutture cerebrali circostanti, riducendo i sintomi associati al tumore stesso.

Tuttavia, è importante considerare attentamente i rischi e i benefici dell’intervento chirurgico nel contesto del caso clinico specifico, valutando attentamente la fattibilità dell’intervento e discutendo con il proprietario le opzioni terapeutiche disponibili.

Radioterapia

La radioterapia è una modalità di trattamento comunemente utilizzata per ridurre le dimensioni dei tumori ipofisari nei cani. Questa procedura prevede la somministrazione di radiazioni multiple settimanali per un periodo di 4-6 settimane, con l’obiettivo di ridurre le dimensioni del tumore e alleviare i segni clinici associati.

La radioterapia di solito non elimina completamente il tumore, ma può ridurne significativamente le dimensioni per alleviare i sintomi clinici. Gli effetti collaterali della radioterapia possono includere danni cutanei e i rischi associati alle procedure anestetiche ripetute necessarie per la somministrazione delle radiazioni.

Farmaci

Anche l’utilizzo di farmaci può essere considerato come opzione per gestire gli effetti ormonali dei macroadenomi ipofisari funzionali nei cani. Sebbene questo tipo di trattamento non affronti direttamente il tumore, poiché il tumore continua ad aumentare gradualmente di dimensioni, i farmaci possono essere utilizzati per mitigare gli effetti degli ormoni prodotti da questi tumori. Ad esempio, i cani affetti dalla sindrome di Cushing possono essere trattati con farmaci che riducono la produzione di cortisolo, come il mitotano o il trilostano.

Fonti

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