Gastroenterite nel cane: sintomi, cause e trattamento

Il termine gastroenterite indica un processo infiammatorio che interessa il tratto gastrointestinale del cane, comprendente stomaco e intestino. Tale condizione può essere scatenata da molteplici fattori, quali infezioni batteriche, virali, parassitarie, farmacologiche e/o alimentari. La manifestazione clinica della patologia si esplica spesso attraverso la comparsa di dolore addominale, diarrea, vomito e/o altre manifestazioni sintomatiche.

Sintomi della gastroenterite nel cane

La maggior parte dei cani affetti da gastroenterite presenta episodi intermittenti di vomito e diarrea. Il vomito può essere accompagnato da bile schiumosa e di colore giallastro, specialmente dopo il completo svuotamento dello stomaco. Molteplici proprietari di cani hanno notato la comparsa di conati di vomito in seguito all’assunzione di cibo o acqua.

In generale, i cani affetti da gastroenterite possono manifestare una diarrea caratterizzata dall’emissione di grandi volumi di feci più volte al giorno, spesso associata alla presenza di sangue, e consistenza simile a quella del gelato morbido. Molti di questi animali manifestano dolore alla palpazione dell’addome o mostrano evitamento alla manipolazione dell’area addominale e dei quarti posteriori. La maggior parte dei cani affetti da gastroenterite appare meno attiva e può perdere l’appetito. La comparsa di febbre lieve è un altro sintomo comune. In caso di persistenza di vomito e diarrea per oltre 24 ore, si può verificare una rapida disidratazione.

Diagnosi della gastroenterite nel cane

La gastroenterite rappresenta una diagnosi di esclusione. Tale affermazione implica che il veterinario, prima di porre una diagnosi generica di gastroenterite, deve escludere altre cause più gravi dei sintomi clinici manifestati dal cane. Il primo passo per giungere alla diagnosi corretta consiste nella raccolta della storia clinica dell’animale.

Alcune informazioni chiave da acquisire includono:

  • La dieta corrente del cane, compresa la porzione e la frequenza dei pasti.
  • Tutto ciò che il cane ha mangiato o bevuto nelle ultime 48 ore.
  • L’eventuale introduzione di nuovi alimenti o snack.
  • L’esposizione recente del cane a pesticidi, farmaci, detergenti o altri materiali presenti nell’ambiente domestico.
  • L’esposizione recente a nuovi animali o persone.
  • Eventuali episodi precedenti di vomito e diarrea, incluse le cause e le terapie adottate.
  • Qualsiasi malattia insorta nell’ultimo mese.
  • L’eventuale presenza di malattie croniche.
  • Eventuali farmaci, vitamine o integratori somministrati al cane nell’ultimo mese.

Una volta raccolta la storia clinica, il veterinario eseguirà un esame fisico approfondito , finalizzato alla ricerca di segni di disidratazione, dolore addominale, ingrossamento addominale o accumulo di gas, o altre eventuali anomalie fisiche. Saranno misurati i segni vitali del cane, tra cui la temperatura corporea, la frequenza cardiaca e la frequenza respiratoria.

Test diagnostici raccomandati

In questa fase, il veterinario potrebbe proporre i seguenti esami diagnostici:

  • Emocromo completo. Questo esame permette di valutare la presenza di infezione e disidratazione.
  • Profilo biochimico del siero ed elettrolitico. Questo esame serve a valutare lo stato di idratazione del cane, il coinvolgimento di altri organi e gli eventuali squilibri elettrolitici causati da vomito e diarrea.
  • Analisi delle urine. Questo esame permette di rilevare eventuali infezioni del tratto urinario, malattie renali, disidratazione, presenza di glucosio nelle urine in caso di diabete, e così via.
  • Esame delle feci. Questo esame è utile per rilevare la presenza di parassiti e virus, come ad esempio il parvovirus.
  • Radiografie addominali. Questo esame consente di cercare occlusioni intestinali o altre anomalie.
  • Ecografia addominale. Questo esame serve a cercare occlusioni intestinali o altre anomalie.

La decisione di effettuare uno o più esami diagnostici dipenderà dalla gravità e dalla durata dei sintomi clinici, dalla storia clinica e dall’esame fisico del cane. Dopo aver escluso altre possibili cause dei sintomi, il veterinario prescriverà il trattamento appropriato.

gastroenterite cane

Cause della gastroenterite nel cane

La gastroenterite canina è una patologia multifattoriale e la diagnosi di esclusione è fondamentale per determinare l’eziologia dei sintomi gastroenterici. Durante il processo diagnostico, il veterinario cercherà di eliminare altre cause più gravi dei segni clinici, come:

  • Cause alimentari (ad esempio, l’ingestione di cibo avariato, l’eccesso di cibo, l’assunzione di una dieta troppo ricca di grassi o un alimento che il cane non tollera).
  • Infezioni batteriche, virali, fungine o parassitarie.
  • Presenza di corpi estranei, soprattutto lacci o fili, o altri oggetti nel tratto gastrointestinale.
  • Intussuscezione, una condizione in cui una porzione dell’intestino si ripiega all’interno di un’altra, causando un blocco intestinale.
  • Tumori/cancro che interessano il tratto gastrointestinale o altri organi.
  • Avvelenamento da agenti tossici come piante, agenti di pulizia, e altri composti.
  • Malattia infiammatoria intestinale (IBD , causata dall’accumulo di cellule infiammatorie nel tratto gastrointestinale, che può portare a vomito e diarrea. La reazione dell’organismo a qualcosa di insolito (infezione o intolleranza alimentare) spesso la provoca.
  • Malattie endocrine, come il diabete o l’ipertiroidismo.
  • Malattie del pancreas, del fegato o renali.

Tuttavia, queste sono solo alcune delle possibili condizioni che possono causare i sintomi gastroenterici nel cane. Il veterinario discuterà altre possibilità in base alle condizioni specifiche del cane.

Trattamento della gastroenterite nel cane

Il trattamento primario della gastroenterite nel cane prevede la correzione dell’equilibrio idro-elettrolitico mediante la somministrazione di fluidi sostitutivi per via orale, sottocutanea o endovenosa, a seconda del grado di disidratazione.

Il trattamento farmacologico può includere:

  • Antibiotici, come metronidazolo o ampicillina, indicati in presenza di segni clinici gravi o quando i test diagnostici indicano un’infezione batterica.
  • Farmaci antidiarroici. Possono essere usati una volta esclusa la presenza di occlusione intestinale o altri problemi meccanici ed anatomici. L’utilizzo di agenti che modificano la motilità intestinale non è generalmente raccomandato in caso di colite grave.
  • Farmaci antiemetici (anti-vomito), come maropitant (Cerenia®) o metoclopramide (Reglan®).
  • Protettori gastrointestinali, come famotidina (Pepcid®) o ranitidina (Zantac®), per prevenire le ulcere gastriche.

Durante le prime fasi del trattamento, si consiglia di evitare la somministrazione di cibo al cane per 24-48 ore. Successivamente, il cibo verrà reintegrato gradualmente con piccole e frequenti somministrazioni di una dieta altamente digeribile e povera di grassi. Il veterinario potrebbe consigliare una dieta specifica per il cane per favorire il recupero.

Prognosi

La maggior parte dei casi di gastroenterite acuta si risolve rapidamente grazie alla reidratazione. Nel caso in cui i sintomi di vomito e diarrea non migliorino significativamente entro 48 ore dal trattamento, è consigliabile contattare il veterinario per un’ulteriore valutazione.

La gastroenterite rappresenta una condizione frequente nella pratica veterinaria. La tempestiva identificazione e il trattamento della patologia sono essenziali per ripristinare rapidamente la salute del cane.

Fonti

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