Iperlipidemia nel cane: cause, sintomi e trattamento

Il termine iperlipidemia si riferisce alla presenza di livelli elevati di lipidi (grassi) nel sangue del cane. Questa condizione comprende principalmente l’aumento dei trigliceridi o del colesterolo circolanti.

Cause

Esistono diverse possibili cause di iperlipidemia:

  • Iperlipidemia postprandiale: dopo un pasto, specialmente se ricco di grassi, i livelli di trigliceridi nel sangue possono risultare elevati per 6-12 ore. Se un esame del sangue rileva valori alti in questo periodo, è consigliabile ripetere il test dopo 12-18 ore di digiuno per determinare se si tratta di una condizione temporanea o di un problema più serio.
  • Iperlipidemia indotta da farmaci: alcuni farmaci, in particolare i corticosteroidi, possono alterare il metabolismo lipidico causando un innalzamento dei valori.
  • Iperlipidemia ereditaria: alcune razze hanno una predisposizione genetica a sviluppare livelli elevati di trigliceridi e/o colesterolo. Lo Schnauzer, lo Shetland Sheepdog e il Collie sono particolarmente suscettibili, ma anche altre razze possono esserne colpite. Alcuni soggetti presentano sintomi evidenti, mentre altri risultano completamente asintomatici.
  • Iperlipidemia secondaria o acquisita: spesso l’aumento dei lipidi è conseguenza di altre patologie come diabete, ipotiroidismo, sindrome di Cushing, pancreatite o malattie renali che interferiscono con il normale metabolismo dell’organismo.

Sintomi

Nella maggior parte dei casi, l’iperlipidemia è asintomatica e viene scoperta durante esami ematici di routine. Quando presenti, i sintomi sono principalmente gastrointestinali:

  • Vomito
  • Diarrea
  • Riduzione dell’appetito
  • Possibile sviluppo di pancreatite

L’eccesso di lipidi può depositarsi anche sulla cornea, causando macchie biancastre visibili, o all’interno dell’occhio, provocando infiammazione e potenziale cecità. Alcuni cani possono manifestare problemi cutanei come prurito e perdita di pelo.

In casi rari, livelli estremamente elevati di trigliceridi possono causare episodi convulsivi e alterazioni comportamentali.

Diagnosi

Il primo passo diagnostico consiste nel verificare che i valori anomali provengano da un campione prelevato a digiuno. Se il cane ha mangiato nelle 12 ore precedenti il prelievo, il veterinario raccomanderà probabilmente di ripetere l’esame dopo un digiuno di 12-18 ore. Se l’iperlipidemia persiste anche in queste condizioni, saranno necessari ulteriori accertamenti.

Il veterinario raccoglierà un’accurata anamnesi, valutando anche l’eventuale assunzione di farmaci che potrebbero influenzare i livelli lipidici. Seguirà un esame fisico completo alla ricerca di segni indicativi di condizioni sottostanti come diabete, ipotiroidismo, sindrome di Cushing o pancreatite. In presenza di sospetti clinici, verranno prescritti esami specifici per confermare o escludere queste patologie.

Se non emergono cause secondarie, il veterinario potrebbe orientarsi verso una diagnosi di iperlipidemia ereditaria, caratterizzandola attraverso test specialistici.

Trattamento

L’approccio terapeutico si concentra innanzitutto sul trattamento dell’eventuale causa sottostante: terapia ormonale sostitutiva per l’ipotiroidismo, farmaci specifici per la sindrome di Cushing, insulina per il diabete o trattamenti appropriati per la pancreatite.

In assenza di cause identificabili, la gestione dell’iperlipidemia si basa principalmente su una dieta a basso contenuto di grassi e ricca di fibre. Generalmente vengono prescritte diete veterinarie specifiche, ma è possibile anche formulare un regime alimentare personalizzato con l’aiuto di un veterinario nutrizionista. Entro 1-2 mesi, questo cambiamento dovrebbe portare a una significativa riduzione dei livelli lipidici.

Come supporto alla terapia dietetica, possono essere consigliati integratori di acidi grassi omega-3 (olio di pesce). In casi selezionati, il veterinario potrebbe prescrivere farmaci come gemfibrozil, bezafibrato, fenofibrato o statine, sebbene questi medicinali ad uso umano non siano stati estensivamente studiati nei cani. Per questo motivo, quando possibile, si preferisce privilegiare l’approccio dietetico.

iperlipidemia cane
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Prognosi e monitoraggio

La prognosi per i cani con iperlipidemia varia in base alla causa sottostante e alla gravità della condizione. In molti casi, con una gestione appropriata, i cani possono condurre una vita normale e sana.

Il monitoraggio a lungo termine è fondamentale per la gestione dell’iperlipidemia. Il veterinario stabilirà un programma di controlli periodici che generalmente include:

  • Esami del sangue ogni 2-3 mesi inizialmente, quindi ogni 6-12 mesi se i valori si mantengono stabili
  • Valutazioni cliniche regolari per identificare precocemente eventuali complicazioni
  • Aggiustamenti della dieta o della terapia in base all’andamento dei valori ematici

È importante ricontattare immediatamente il veterinario se si notano:

  • Episodi ripetuti di vomito o diarrea
  • Letargia o depressione improvvisa
  • Dolore addominale (postura anomala, addome teso)
  • Alterazioni della vista o opacità oculari
  • Cambiamenti comportamentali significativi

Prevenzione

Sebbene non sia sempre possibile prevenire l’iperlipidemia, specialmente quella di origine genetica, alcuni accorgimenti possono ridurre il rischio o la gravità della condizione:

  • Mantenere il cane in un corretto stato di nutrizione, evitando il sovrappeso
  • Privilegiare un’alimentazione bilanciata, naturalmente povera di grassi
  • Limitare gli spuntini e i cibi ricchi di grassi
  • Effettuare controlli veterinari regolari, con particolare attenzione ai parametri ematici nelle razze predisposte
  • Garantire un adeguato livello di attività fisica

Per i proprietari di razze geneticamente predisposte (Schnauzer, Collie, Shetland Sheepdog), è consigliabile discutere con il veterinario l’opportunità di eseguire screening ematici preventivi regolari, anche in assenza di sintomi.

Implicazioni a lungo termine

Se non adeguatamente gestita, l’iperlipidemia può portare a serie complicazioni:

  • Pancreatite ricorrente o cronica, potenzialmente letale
  • Malattie epatiche progressive
  • Problemi oculari persistenti fino alla cecità
  • Compromissione della funzionalità renale
  • Sviluppo di patologie cardiovascolari (meno comuni nei cani rispetto all’uomo, ma comunque possibili)
  • Aumento del rischio di sviluppare diabete mellito

Una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo riducono in modo significativo il rischio di queste complicazioni.

Esempi di diete appropriate

Una dieta appropriata per un cane con iperlipidemia dovrebbe contenere:

  • Basso contenuto di grassi (generalmente inferiore al 10% della materia secca)
  • Moderato apporto di proteine di alta qualità
  • Elevato contenuto di fibre solubili
  • Adeguato apporto di carboidrati complessi

Ingredienti consigliati

  • Carni magre (pollo senza pelle, tacchino, coniglio)
  • Pesce a basso contenuto di grassi (merluzzo, nasello)
  • Albume d’uovo
  • Riso, orzo, pasta (in quantità moderate)
  • Verdure (zucchine, carote, fagiolini)
  • Patate dolci

Ingredienti da limitare o evitare

  • Carni grasse (maiale, agnello, manzo grasso)
  • Latticini interi
  • Tuorli d’uovo
  • Oli e grassi aggiunti
  • Frattaglie
  • Snack commerciali e avanzi della tavola

Il veterinario potrà consigliare una dieta commerciale specifica o formulare un piano alimentare casalingo personalizzato, calibrato sulle esigenze individuali del cane.

Domande frequenti

L’iperlipidemia è una condizione curabile?

Dipende dalla causa sottostante. Le forme secondarie possono risolversi completamente trattando la patologia di base. Le forme ereditarie generalmente richiedono una gestione a vita attraverso dieta e, talvolta, terapia farmacologica.

Il mio cane dovrà seguire una dieta speciale per sempre?

Nella maggior parte dei casi di iperlipidemia ereditaria o idiopatica, la dieta a basso contenuto di grassi dovrà essere mantenuta a vita. Tuttavia, il veterinario potrà valutare periodicamente la possibilità di modificare gradualmente l’alimentazione in base all’evoluzione della condizione.

Posso dare qualche premio o snack al mio cane con iperlipidemia?

È possibile offrire occasionalmente piccoli premi a basso contenuto di grassi. Ottime alternative sono pezzetti di frutta (mela, banana), verdure (carote, zucchine) o piccoli bocconcini di carne magra. È importante che questi spuntini rientrino nel conteggio calorico giornaliero complessivo.

L’iperlipidemia può ridurre l’aspettativa di vita del mio cane?

Con una gestione appropriata, molti cani con iperlipidemia hanno un’aspettativa di vita normale. Il rischio di complicazioni aumenta significativamente solo nei casi non trattati o gestiti in modo inadeguato.

È possibile prevenire la trasmissione dell’iperlipidemia ereditaria?

I cani con diagnosi confermata di iperlipidemia ereditaria non dovrebbero essere utilizzati per la riproduzione, per evitare la trasmissione della condizione alle generazioni future.

Fonti

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