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Stenosi cervicale (sindrome di Wobbler) nel cane

La stenosi cervicale nel cane è nota anche come instabilità vertebrale cervicale, spondilopatia o sindrome di Wobbler. È causata dalla compressione del midollo spinale, di solito alla base del collo. Sebbene la compressione a carico del midollo spinale insorga nel collo, spesso le zampe posteriori sono le prime ad esserne colpite.

La forma più lieve di stenosi cervicale si traduce in andatura o corsa instabile. Tale forma può progredire e tradursi in andatura traballante (da cui il nome della patologia “Wobbler” ovvero traballante). Nei casi gravi, il cane può improvvisamente sviluppare una paralisi totale di tutti e quattro gli arti.

Cause della stenosi cervicale nel cane

Una o più vertebre site alla base del collo (vertebre cervicali) possono essere deformate o sviluppare instabilità sottoponendo il midollo spinale ad una pressione anomala. Tale compressione danneggia i nervi che trasmettono informazioni agli arti causando conseguentemente paresi (debolezza) o paralisi degli stessi.

Inizialmente, la pressione influisce sulla capacità del cane di muoversi normalmente. Tuttavia, tale lieve incoordinazione può essere difficile da rilevare. La carenza di coordinazione, anche se di lieve entità, può sottoporre i dischi intervertebrali (che fungono da ammortizzatori) ad un ulteriore stress. Nel caso in cui si verifichi una rottura a carico di questi ultimi, il midollo spinale è sottoposto ad una improvvisa ed eccessiva pressione. Ciò può tradursi nell’insorgenza improvvisa di paralisi.

Quali sono le razze più colpite?

La condizione interessa prevalentemente le razze Alano e Dobermann, ma anche Basset Hound, San Bernardo, Bobtail, Borzoi (Levriero Russo) e Pointers ne sono comunemente colpiti.

Sembra vi siano differenze per ciò che concerne l’età di insorgenza della patologia correlate alla razza. Per esempio, nell’Alano di solito insorge in giovane età (2-3 anni circa), mentre nel Doberman e in altre razze in genere i segni appaiono evidenti intorno ai 6-9 anni di età.

stenosi cervicale cane

Diagnosi

Razza e segni clinici sono buoni indicatori di stenosi cervicale. Una volta anestetizzato o sedato il cane, verranno eseguite radiografie del collo che riveleranno anomalie a carico delle vertebre alla base della colonna cervicale. La diagnosi definitiva richiede l’esecuzione di mielografia, tomografia computerizzata o risonanza magnetica.

La mielografia è l’esame diagnostico più comunemente eseguito. Una speciale soluzione radiopaca viene iniettata nel fluido che circonda il midollo spinale. In seguito, vengono eseguite radiografie della colonna vertebrale. L’area di compressione viene identificata da un assottigliamento della colonna della soluzione nei punti di pressione.

Trattamento della stenosi cervicale nel cane

La somministrazione di farmaci antinfiammatori e analgesici può alleviare il disagio iniziale, ma le maggiori probabilità di successo risiedono nell’intervento chirurgico, specie se eseguito precocemente nel decorso della malattia. Sebbene molti cani rispondano molto bene alla sola somministrazione di farmaci, l’impiego prolungato e continuato di questi ultimi può comportare effetti collaterali indesiderati.

È importante alleviare il prima possibile la pressione a carico del midollo spinale. Il trattamento medico con farmaci antinfiammatori riduce la pressione dovuta all’infiammazione ma non è risolutivo del problema qualora vi sia una vertebra deformata o materiale discale che sottopongono il midollo spinale a pressione.

Vi sono diverse tecniche chirurgiche che possono essere impiegate per alleviare la pressione. Se l’intervento viene eseguito nelle fasi iniziali della malattia, prima che si verifichino danni irreversibili, l’esito può essere molto buono. Il chirurgo determinerà la tecnica più appropriata per il cane e discuterà con il proprietario opzioni, rischi e prognosi a lungo termine.

La maggior parte dei chirurghi insiste sul ricovero post-operatorio in clinica per alcuni giorni successivi all’intervento. Una volta a casa, è importante che il cane venga aiutato a camminare. Non deve essergli consentito di salire gradini o scale per un periodo di tempo. Verrà formulato un programma appropriato di terapia fisica specifico per il cane. Il veterinario discuterà con il proprietario le cure specifiche da effettuare a casa.

La condizione può insorgere nuovamente dopo l’intervento?

Questo dipende dalla condizione specifica del cane. Nel caso in cui vi sia una debolezza intrinseca a carico della colonna vertebrale, esiste la possibilità che la condizione si ripresenti. Tuttavia, grazie alle moderne tecniche chirurgiche, questa eventualità non è comune e la maggior parte dei cani gode di uno stile di vita relativamente normale successivamente all’intervento.

Fonti

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