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Prurito nel cane: cause, sintomi e trattamenti per alleviare il disagio cutaneo

Il prurito, noto anche come prurito cutaneo, è fondamentalmente una sensazione avversa che provoca nel cane il desiderio di grattarsi o mordicchiarsi. Tale sensazione è innescata da reazioni chimiche che si verificano nella pelle, stimolando i nervi e trasmettendo al cervello la percezione del prurito. L’atto del grattarsi può stimolare ulteriormente queste reazioni infiammatorie cutanee, aggravando così la condizione. Qualsiasi disturbo cutaneo che provoca infiammazione può essere responsabile dell’insorgenza del prurito.

Il prurito può manifestarsi in forma lieve, senza causare conseguenze significative. Tuttavia, se si presenta in forma grave, può determinare un grattamento intenso che, a sua volta, può causare lesioni cutanee dolorose e aumentare il rischio di infezione.

Ogni cane ha una “soglia del prurito”, che rappresenta il punto oltre il quale l’intensità dello stimolo supera la capacità di tolleranza. Il grattamento, quindi, inizia quando la stimolazione supera tale soglia.

Il prurito è associato ad altre condizioni cutanee, incluse le infezioni batteriche secondarie della pelle (piodermite) e le infezioni secondarie da lieviti. Il prurito costituisce il sintomo principale di condizioni cutanee come allergie e parassitosi della pelle.

Sintomi del prurito nel cane

Le manifestazioni principali del prurito nel cane consistono nel grattamento e nella tendenza a mordicchiare in modo persistente. Qualora questi sintomi persistano per più di una giorno e siano accompagnati da lesioni cutanee quali alopecia (perdita del pelo), eritema (arrossamento della cute), dolore o disagio, si raccomanda di consultare il veterinario.

Inoltre, il leccamento cronico delle zampe rappresenta un sintomo associato al prurito.

Cause del prurito nel cane

Numerose patologie cutanee possono essere responsabili o contribuire all’insorgenza del prurito nel cane.

Allergie

  • Dermatite allergica da pulci (DAP): rappresenta una delle forme più comuni di allergia cutanea. I cani affetti da questa condizione tendono a manifestare prurito nella regione posteriore del corpo, il quale può portare a lesioni localizzate nella zona del posteriore, delle zampe posteriori, della coda e dell’addome.
  • Atopia: si tratta di una reazione allergica agli allergeni presenti nell’ambiente, come pollini, acari della polvere e muffe. I cani affetti da atopia manifestano prurito alle orecchie e al muso, oltre a mordicchiare e leccarsi eccessivamente le zampe. Questa condizione spesso si aggrava durante la stagione estiva, quando i livelli di pollini e muffe sono più elevati.
  • Allergia alimentare: si verifica come reazione a uno o più ingredienti presenti nella dieta del cane. In caso di allergia alimentare, il cane presenta prurito nelle stesse zone menzionate per l’atopia.
  • Ipersensibilità alle punture di insetti: rappresenta una forma meno comune di allergia. Si caratterizza per la presenza di lesioni cutanee nelle aree in cui il cane è stato punto dagli insetti, come il ponte del naso e le orecchie.
  • Allergia da contatto: si manifesta come reazione a un agente irritante che entra in contatto con la pelle dell’animale. Le zone interessate spesso sono l’addome o il torace. Le allergie di questo tipo sono rare.

Malattie parassitarie

  • Scabbia (sarcopticosi): si tratta di una condizione cutanea estremamente pruriginosa causata dall’infestazione dell’acaro Sarcoptes scabiei. Si osservano lesioni caratteristiche alle orecchie, ai gomiti e ai garretti.
  • Rogna demodettica (demodicosi o rogna rossa): è causata dall’acaro Demodex e colpisce principalmente i cani giovani. Questa condizione provoca una grave perdita di pelo e dermatite. Sebbene di solito non sia pruriginosa, può favorire l’insorgenza di infezioni batteriche secondarie della pelle (piodermite) che possono causare prurito.
  • Infestazione da pulci: le pulci possono causare prurito nei cani non allergici, sebbene l’intensità del prurito sia di solito meno grave.
  • Cheyletiellosi: si tratta di una condizione cutanea pruriginosa causata dall’acaro Cheyletiella. Le lesioni sono più gravi sulla parte superiore della schiena. Talvolta, gli acari possono essere visibili a occhio nudo e appaiono come minuscole macchie bianche in movimento, da qui il termine “forfora che cammina”.
  • Pidocchi: sono piccoli insetti visibili a occhio nudo che possono causare prurito.
  • Infestazione da acari dell’orecchio: causano prurito alle orecchie e talvolta anche in altre parti del corpo.

Esistono molte altre cause di prurito, inclusi le infezioni batteriche secondarie della pelle (piodermite) e le infezioni secondarie da lieviti.

prurito cane

Diagnosi

Per un trattamento efficace del prurito, è essenziale identificare e affrontare la causa sottostante. Il veterinario può decidere di eseguire alcuni esami diagnostici al fine di determinare la causa del prurito, tra cui:

  • Anamnesi completa: la raccolta accurata della storia clinica rappresenta la base per la diagnosi di qualsiasi condizione dermatologica. Informazioni importanti includono la razza del cane, l’età, l’esatta insorgenza dei sintomi, la durata, l’intensità, la stagionalità e la risposta a precedenti terapie farmacologiche.
  • Esame fisico completo: un esame generale e una valutazione dettagliata della cute, compresi pelle, orecchie, cuscinetti plantari e unghie, sono altrettanto cruciali. Contrariamente a molti organi interni, la cute può essere esaminata direttamente. Quindi, le osservazioni dermatologiche saranno fondamentali per la diagnosi. Il veterinario si focalizzerà sull’individuazione di lesioni primarie (causate direttamente dalla condizione) e lesioni secondarie (derivanti dalla risposta del cane alla condizione). La distribuzione delle lesioni sul corpo del cane è di grande importanza per giungere a una diagnosi precisa, poiché gli animali tendono a grattarsi in specifiche aree in base alla condizione. Inoltre, l’utilizzo di un pettine specifico (flea comb) può facilitare l’individuazione di pulci, feci di pulci e altri parassiti.
  • Raschiati cutanei: questi esami sono comunemente eseguiti per diagnosticare la presenza di parassiti cutanei. Utilizzando una lama da bisturi, vengono raschiati strati di pelle che successivamente vengono esaminati al microscopio per individuare acari della rogna e altri parassiti.
  • Colture per infezioni fungine: il veterinario può eseguire una coltura del pelo per escludere la presenza di dermatofiti (tigna). Nonostante la tigna non sia sempre pruriginosa, può talvolta indurre il cane a grattarsi e può simulare altre condizioni cutanee.
  • Esami del sangue e test allergologici: il veterinario potrebbe decidere di eseguire esami ematici per valutare la funzionalità di altri organi che potrebbero influire sulla salute della cute o test allergologici nel caso si sospetti una reazione allergica.

Trattamento del prurito nel cane

Il trattamento dipenderà dalla causa del prurito. Di seguito forniremo un approccio generale per la gestione del prurito nel cane:

  • Effettuare una valutazione della cute del cane, esaminando le aree in cui l’animale manifesta il maggior desiderio di grattarsi. Nel caso delle orecchie, queste potrebbero presentarsi arrossate, infiammate o con secrezioni auricolari maleodoranti (indicative di un’infezione auricolare). Questa potrebbe essere la causa del prurito in quella specifica zona. Il leccamento insistente di una determinata area può essere associato a un’eventuale infezione o lesione cutanea locale. Nel caso in cui il prurito coinvolga l’intero corpo dell’animale e sia accompagnato da perdita di pelo, nella maggior parte dei casi è associato ad allergie o infestazioni da pulci. È consigliabile esaminare attentamente la cute alla ricerca di pulci o delle loro feci, visibili a occhio nudo e rassomiglianti a minuscoli grani di pepe.
  • Verificare la presenza di pulci. Se si notano pulci, può essere utile un bagno lenitivo. Naturalmente, è consigliabile utilizzare prodotti antiparassitari. Inoltre, è essenziale pulire l’ambiente domestico, poiché per ogni pulce presente sul cane, ne sono presenti circa 200 nell’abitazione o nel giardino in diverse fasi di sviluppo, pronte a diventare presto adulte. Trattare solo il cane non sarà sufficiente poiché le “nuove” pulci continueranno a infestarlo.
  • Nel caso di un’infezione auricolare, è consigliabile fissare un appuntamento con il veterinario.
  • Se non si notano pulci ma il cane presenta prurito generalizzato e orticaria, potrebbe essere presente una reazione allergica. Alcuni cani possono manifestare una reazione allergica ai vaccini o alle punture di insetti.
  • Se si notano aree di cute arrossata e infiammata, il cane potrebbe essere affetto da una infezione cutanea chiamata piodermite. È fondamentale consultare il veterinario.
  • Nel caso in cui il cane manifesti prurito generalizzato, assenza di pulci, nessuna infezione cutanea e nessuna orticaria, il prurito potrebbe essere causato da allergie. Se il prurito è eccessivamente intenso e non è possibile portare immediatamente il cane dal veterinario (anche se è sempre consigliabile farlo), è possibile provare quanto segue:
    • Somministrare al cane solo i farmaci prescritti dal veterinario.
    • Effettuare un bagno con uno shampoo lenitivo. Questo tipo di shampoo può essere molto utile nella gestione del prurito. Gli shampoo contenenti avena colloidale hanno proprietà lenitive e idratanti, e possono essere utilizzati frequentemente senza rischio di seccare la pelle dell’animale. Alcuni shampoo a base di avena contengono anche anestetici topici o corticosteroidi topici, che sono molto sicuri e possono fornire un ulteriore sollievo dal prurito. Utilizzare acqua tiepida o fresca e evitare l’uso di acqua calda, poiché potrebbe irritare ulteriormente la cute.
    • Per qualsiasi domanda o dubbio, fissare un appuntamento con il veterinario.
  • Alcuni veterinari potrebbero consigliare l’uso di antistaminici. Gli antistaminici più comunemente utilizzati includono la difenidramina (Benadryl) e la cetirizina (Zyrtec). Gli antistaminici hanno una minore efficacia nel trattamento del prurito nei cani e nei gatti rispetto agli esseri umani. Alcuni animali rispondono meglio a un antistaminico rispetto ad altri, quindi il veterinario potrebbe provare diversi tipi di antistaminici prima di abbandonare tale approccio.

Non somministrare mai alcun tipo di farmaco al cane senza consultare prima il veterinario. Se un farmaco si è dimostrato efficace nel trattamento di un cane, non somministrarlo ad altri animali domestici senza aver prima chiesto il parere del veterinario.

  • Nel caso in cui il cane si lecchi o si mordicchi in modo eccessivo, può essere utile l’utilizzo di un collare elisabettiano. Questo dispositivo medico consentirà al cane di mangiare e bere, ma impedirà al cane di provocare ulteriori lesioni cutanee.
  • I cani con allergie a lungo termine possono trarre beneficio dalla supplementazione con acidi grassi. Questi possono contribuire a ridurre il prurito regolando la risposta immunitaria e possono essere utili nel caso di prurito cronico. Alcuni acidi grassi, come l’acido eicosapentaenoico presente negli oli di pesce, possono modificare la composizione dei mediatori prodotti durante la risposta allergica, rendendoli meno infiammatori. Come per gli antistaminici, questi prodotti non sono efficaci per tutti gli animali, ma sono generalmente sicuri. Ad esempio, alcuni cani che non traggono beneficio dagli antistaminici potrebbero invece beneficiare di una combinazione di antistaminici e acidi grassi.

Se il prurito persiste e la cute è arrossata, infiammata o se compaiono altri sintomi, è importante contattare prontamente il veterinario. Se il cane smette di mangiare, inizia a vomitare, presenta diarrea, letargia o qualsiasi altro sintomo anomalo, è essenziale portarlo dal veterinario. Il cane richiede cure professionali che solo il veterinario può fornire. In caso di segni clinici sopra descritti, il veterinario eseguirà alcuni esami diagnostici e stabilirà un trattamento adeguato in base all’entità e alla natura dei sintomi.

Fonti