Urolitiasi (calcolosi delle vie urinarie) nel gatto

Il termine urolitiasi si riferisce alla formazione di calcoli (o uroliti) nelle vie urinarie del gatto. Tali calcoli possono formarsi in qualunque tratto delle vie urinarie (reni, uretere o vescica), ma la loro formazione avviene più comunemente nella vescica.

Cause

I calcoli si formano a causa della sovrasaturazione delle urine dovuta ad alcuni minerali. Vi sono diversi fattori che possono contribuire alla suddetta sovrasaturazione, tra cui un aumento delle concentrazioni di minerali specifici nelle urine, alterazioni del pH (acidità o alcalinità), urina altamente concentrata, presenza o assenza di stimolanti e inibitori della formazione di cristalli.

I fattori che possono contribuire allo sviluppo di urolitiasi sono molteplici e includono:

  • Fattori genetici, come l’alterato metabolismo dell’urato (acido urico)
  • Differenze nella composizione del regime alimentare e nell’assunzione di acqua
  • Disordini metabolici sottostanti, come una elevata concentrazione di calcio nel sangue derivante da un’iperattività delle ghiandole paratiroidi
  • Problemi congeniti, come la presenza di vasi anomali che consentono il passaggio del sangue venoso nella circolazione sistemica bypassando la circolazione epatica. Ciò può contribuire alla formazione di calcoli di urati.
  • Infezioni batteriche delle vie urinarie (formazione di calcoli di struvite). In molti casi, la causa della formazione dei calcoli è sconosciuta.

La nomenclatura relativa alle varie tipologie di calcoli si basa sulla composizione minerale predominante. Nei gatti, i calcoli di fosfato di ammonio-magnesiaco (struvite) e di ossalato di calcio sono i più comuni. I calcoli di urati sono meno comuni. I calcoli di cistina e silice sono relativamente rari. I diversi tipi di calcoli devono essere trattati in modo differente.

Il rischio di recidiva in caso di urolitiasi è elevato e varia dal 20% al 50%.

Sintomi

I sintomi dipendono dal numero di calcoli presenti, dalla loro sede nelle vie urinarie, dalle loro caratteristiche fisiche e dalla presenza di una infezione batterica delle vie urinarie.

  • Minzione difficoltosa o frequente

I sintomi causati dai calcoli renali includono dolore alla schiena o addominale oppure, nel caso sia presente una infezione batterica, odore anomalo delle urine. Sorprendentemente, tuttavia, molti gatti affetti da calcolosi renale presentano pochi o nessun sintomo.

Altre condizioni che possono causare sintomi simili a quelli dell’urolitiasi

Vi sono altri problemi di salute in grado di causare sintomi simili a quelli dell’urolitiasi. Prima di stabilire una diagnosi di urolitiasi, il veterinario, se necessario, provvederà ad escludere tali condizioni. Gli esempi includono:

  • Disordini della coagulazione
  • Difetti congeniti (presenti alla nascita), come ureteri ectopici
  • Cistite batterica (infezione delle basse vie urinarie)
  • Cistite farmaco-indotta, come quella causata da ciclofosfamide (un farmaco utilizzato per trattare alcune tipologie di cancro e malattie del sistema immunitario)
  • Idronefrosi (si tratta della distensione dello spazio urinario all’interno del rene dovuta a una ostruzione)
  • Neoplasia delle vie urinarie
  • Disturbi del sistema nervoso centrale che interferiscono con la minzione
  • Parassiti rari delle vie urinarie (vermi renali e vescicali)
  • Patologie prostatiche
  • Malattie vaginali

urolitiasi gatto

Diagnosi

Per confermare la diagnosi di urolitiasi ed escludere altre patologie che possono causare sintomi simili, è necessaria l’esecuzione di alcuni test diagnostici, tra cui:

  • Anamnesi completa. La raccolta dell’anamnesi dovrebbe essere concomitante ad un esame fisico approfondito. Quest’ultimo includerà la palpazione dell’addome per valutare la presenza di calcoli vescicali.
  • Analisi delle urine. Questo test valuta il pH dell’urina, la concentrazione dell’urina e la presenza di globuli bianchi, globuli rossi, batteri e cristalli. La presenza di cristalli nelle urine non implica necessariamente la presenza di urolitiasi. I cristalli possono essere osservabili sia nei gatti normali che in quelli che presentano calcolosi urinaria. Idealmente, i campioni di urina vengono raccolti mediante cistocentesi, che prevede il posizionamento di un ago attraverso la parete addominale nella vescica. La procedura evita la contaminazione genitale o uretrale dell’urina.
  • Urinocoltura. Questo test viene eseguito per identificare una eventuale infezione delle vie urinarie che può insorgere nei gatti che presentano urolitiasi. L’antibiogramma delle urine contribuirà a determinare l’antibiotico più efficace per il trattamento dell’infezione.
  • Radiografie addominali. Questo procedimento di analisi è di utilità per identificare gli uroliti caratterizzati da una densità sufficientemente elevata da consentirne la visualizzazione sulle radiografie in bianco. Alcune tipologie di calcoli non possono essere viste sulle radiografie in bianco. In questi casi, può essere necessario uno studio contrastografico.

Esami selezionati su base individuale

Per escludere altre condizioni e comprendere meglio l’impatto dell’urolitiasi sul gatto, il veterinario può raccomandare l’esecuzione di ulteriori test diagnostici. Questi test vengono selezionati su base individuale a seconda di ogni caso specifico. Gli esempi includono:

  • Esame emocromocitometrico completo e profilo biochimico del siero per valutare la salute generale del gatto, la funzionalità renale e per assicurarsi che l’animale possa essere sottoposto ad anestesia senza rischi, qualora sia necessario ricorrere a procedure chirurgiche per rimuovere i calcoli.
  • Esame ecografico. Si tratta di una tecnica di imaging che consente la visualizzazione degli organi interni per mezzo di onde ultrasoniche dirette nei tessuti. Contribuisce a identificare una ostruzione delle vie urinarie e i calcoli che non possono essere osservabili mediante studi radiografici.
  • Studi contrastografici per la valutazione calcoli che presentano una densità non sufficientemente elevata da consentirne la visualizzazione sulle radiografie in bianco.
  • Uretrocistoscopia. Prevede l’inserimento di un cistoscopio (rigido o flessibile) nell’uretra e nella vescica che consente la visualizzazione diretta di calcoli o altre anomalie e la possibilità di raccogliere un campione bioptico dalla parete vescicale.
  • Pielografia endovenosa o urografia escretoria. Può essere eseguita per valutare le vie urinarie per la ricerca di ostruzione o di calcoli non sufficientemente densi da essere visibili sulle radiografie in bianco.
  • Analisi del liquido prostatico per valutare una infezione della prostata.
  • Analisi degli uroliti. Questa procedura è molto importante poiché contribuisce a determinare un trattamento appropriato e una terapia preventiva.
  • Test di valutazione della funzionalità epatica. Possono essere indicati per i gatti che presentano una tipologia specifica di calcoli (urati di ammonio), poiché questi uroliti spesso sono associati a difetti epatici congeniti (shunt portosistemico) o ad altre patologie epatiche.

Trattamento

Il trattamento dell’urolitiasi deve essere formulato su base individuale a seconda della gravità della condizione e di altri fattori che devono essere valutati dal veterinario. Il trattamento può includere uno o più dei seguenti elementi:

  • Nel caso sia presente una ostruzione delle vie urinarie, è necessario un trattamento di emergenza atto a ristabilire il flusso urinario. Per alleviare l’ostruzione può essere inserito un catetere urinario ben lubrificato o, nei casi difficili, può rivelarsi necessario un intervento chirurgico di emergenza.
  • I calcoli possono essere eliminati chirurgicamente o mediante terapia medica a seconda della loro composizione minerale. Entrambi i metodi presentano pro e contro. L’approccio appropriato verrà determinato sulla base della salute generale del gatto, della tipologia di calcoli presenti, della sede e della quantità di calcoli e di altri fattori che il veterinario discuterà con il proprietario dell’animale.

Idealmente, viene prelevato un calcolo che verrà sottoposto ad analisi al fine di determinarne la composizione minerale e decidere quale tipo di terapia (medica o chirurgica) impiegare. Solo alcuni tipi di calcoli possono essere trattati con mezzi medici (dissoluzione). I calcoli che hanno avuto modo di transitare nelle urine possono essere sottoposti ad analisi oppure è possibile prelevare calcoli di piccole dimensioni mediante una tecnica nota come uroidropropulsione, che viene eseguita in anestesia generale.

  • L’approccio chirurgico è la modalità più diretta ed efficiente per rimuovere gli uroliti, alleviare una ostruzione e prelevare uroliti da sottoporre ad analisi. Prima di procedere all’anestesia e all’intervento chirurgico, disidratazione e alterazioni elettrolitiche devono essere corrette.
  • Per alcuni tipi di calcoli sono state sviluppate tecniche di dissoluzione, come nel caso dei calcoli di struvite, urati e cistina. Non è stato sviluppato un efficace protocollo di dissoluzione per gli uroliti da ossalati, il secondo tipo di calcoli più comune. La dissoluzione medica consiste di un approccio combinato che prevede regolazione del pH dell’urina, eradicazione dell’infezione batterica, diluizione dell’urina e tentativo di ridurre l’escrezione urinaria dei minerali presenti nei calcoli. Questo approccio spesso consiste di una dieta speciale e antibiotici per trattare l’infezione batterica.

La dissoluzione dei calcoli può richiedere diversi mesi. La dissoluzione medica comporta il rischio di ostruzione delle vie urinarie, in quanto durante il processo di dissoluzione sia i calcoli vescicali che renali possono divenire sufficientemente piccoli da depositarsi rispettivamente nell’uretra o negli ureteri.

Il veterinario può raccomandare di aggiungere sale alla dieta del gatto per aumentare la produzione di urina e ridurre la concentrazione della stessa. Questo approccio in genere viene utilizzato negli animali con calcoli di struvite e urati, ma non per quelli con calcoli di ossalati o cistina.

La dissoluzione medica dei calcoli non è raccomandata nei pazienti affetti da patologie cardiache, ipertensione, insufficienza renale o a rischio di ostruzione.

  • Per trattare una infezione delle vie urinarie negli animali con urolitiasi, viene in genere raccomandato un ciclo di antibiotici della durata di 2-3 settimane. Idealmente, la scelta dell’antibiotico si basa sulla coltura batterica e sull’antibiogramma.

Cosa fare a casa

  • Somministrare al gatto tutti i farmaci prescritti secondo le modalità raccomandate dal veterinario. È importante che l’animale abbia sempre libero accesso ad acqua fresca e pulita.
  • In caso di asportazione chirurgica dei calcoli, monitorare la sede dell’incisione per la ricerca di arrossamento, gonfiore o secrezione. Non consentire al gatto di leccare la zona suturata. Se il gatto tende a leccarsi l’incisione, è possibile utilizzare un collare elisabettiano. Per qualsiasi dubbio o problema, contattare il veterinario.
  • Il follow-up è importante. L’urinocoltura dovrebbe essere ripetuta 5-7 giorni dopo il termine del ciclo di antibiotici per assicurarsi che l’infezione sia stata eradicata. Si raccomandano analisi delle urine su base periodica per monitorare lo sviluppo di nuove infezioni batteriche delle vie urinarie. Qualora la risposta del gatto al trattamento sia scarsa, può essere necessaria una ulteriore valutazione per la ricerca di processi patologici sottostanti.

Terapia preventiva

La maggior parte dei calcoli è difficile da prevenire. Garantire al gatto frequenti opportunità di urinare e acqua fresca pulita può essere di aiuto.

Il trattamento precoce delle infezioni delle vie urinarie può contribuire a ridurre il potenziale di formazione di alcuni calcoli.

Fonti

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