Ipokaliemia nel gatto: cause, sintomi e trattamento

L’ipokaliemia, o ipopotassiemia, è una condizione caratterizzata da una concentrazione anormalmente ridotta di potassio nel flusso ematico. Il livello di potassio considerato normale si attesta approssimativamente tra 3.5 e 5.1 mEq/L. Qualora la concentrazione di potassio nel sangue scenda al di sotto di 3.5 mEq/L, si manifesta l’ipokaliemia.

Il potassio è un elettrolita di vitale importanza per il corretto funzionamento di svariati organi, tra cui cuore, tratto gastrointestinale e muscoli. Affinché l’organismo possa mantenere una concentrazione di potassio adeguata, la quantità di tale elettrolita ingerita deve corrispondere alla quantità di potassio persa attraverso le urine e il tratto gastrointestinale.

Nonostante la perdita di potassio sia una componente normale del metabolismo, gli animali malati tendono spesso a subire una perdita eccessiva di questo elettrolita. Nel caso in cui l’animale non riesca a ingerire una quantità di potassio sufficiente a compensare le perdite eccessive, è possibile lo sviluppo dell’ipokaliemia.

Cause dell’ipokaliemia nel gatto

L’ipokaliemia rappresenta un sintomo e può essere causata da diverse patologie.

La causa più comune di ipokaliemia è l’insufficienza renale cronica. Altre condizioni che possono determinare bassi livelli di potassio nel sangue includono:

  • Diabete
  • Iperadrenocorticismo
  • Iperaldosteronismo (aumentata produzione di aldosterone da parte delle ghiandole surrenali)
  • Ipertiroidismo

Anche i gatti affetti da vomito persistente, diarrea o iperglicemia possono sviluppare ipokaliemia. Inoltre, esiste una forma ereditaria di ipokaliemia che può interessare la razza Burmese.

Sintomi dell’ipokaliemia nel gatto

L’ipokaliemia determina una serie di manifestazioni nel corpo felino. Nella forma lieve della condizione (3.0-3.5 mEq/L), molti gatti rimangono asintomatici. Tuttavia, i segni clinici si manifestano frequentemente quando la concentrazione di potassio scende al di sotto di 3.0 mEq/L.

Uno dei sintomi classici della carenza di potassio è rappresentato dalla debolezza muscolare, in particolare dei muscoli del collo. Nei gatti affetti da ipopotassiemia, è comune osservare una postura flessa del collo e un’incapacità di sollevare la testa. Altri sintomi che possono presentarsi includono:

ipokaliemia gatto

Diagnosi

L’ipokaliemia e le patologie sottostanti vengono diagnosticate attraverso esami ematici. Al fine di valutare gli effetti della carenza di potassio sul cuore, viene eseguito un elettrocardiogramma.

I seguenti sono gli esami utilizzati per la diagnosi:

  • Esame emocromocitometrico completo: Spesso evidenzia una lieve anemia, solitamente associata a un’insufficienza renale sottostante.

  • Profilo biochimico: Rivela bassi livelli di potassio nel sangue, confermando la diagnosi. Inoltre, può fornire informazioni utili per identificare altre anomalie come l’insufficienza renale, il diabete o altre patologie.

  • Analisi delle urine: Può rilevare la presenza di urina diluita, correlata all’insufficienza renale.

  • Elettrocardiogramma: Viene eseguito se il livello di potassio è significativamente basso al fine di valutare eventuali alterazioni gravi osservabili sul tracciato elettrocardiografico riguardanti il ritmo cardiaco.

Trattamento dell’ipokaliemia nel gatto

Una volta che l’ipokaliemia è stata diagnosticata, il trattamento prevede la somministrazione di integratori di potassio per via endovenosa o orale. Nei casi in cui la concentrazione di potassio sia drasticamente bassa, indicando una grave condizione, il gatto richiede un ricovero ospedaliero e la somministrazione di potassio tramite infusione endovenosa. Tuttavia, il potassio non può essere somministrato per via endovenosa se non viene significativamente diluito e infuso lentamente. L’infusione endovenosa rapida può infatti causare gravi problemi nell’attività elettrica del cuore e portare al decesso dell’animale.

Una volta che la grave carenza di potassio è stata corretta, è possibile passare alla supplementazione orale. Per l’assunzione giornaliera a casa, è disponibile il potassio sotto forma di gluconato. La dose giornaliera varia tra 2 e 4 mmol. Spesso, la supplementazione dovrà essere continuata per tutta la vita dell’animale.

È importante trattare anche la causa sottostante dell’ipokaliemia nel gatto. Molti gatti rispondono positivamente al trattamento entro 2-5 giorni, ma il recupero completo può richiedere diverse settimane.

Il gatto deve essere monitorato attentamente per eventuali recidive o lo sviluppo di nuovi sintomi. Molti gatti presentano patologie sottostanti come l’insufficienza renale, e potrebbe essere necessario un trattamento aggiuntivo.

La somministrazione di una dieta di alta qualità e la supplementazione di potassio, quando necessario, possono contribuire a prevenire l’insorgenza di ipokaliemia e dei sintomi ad essa associati.

Fonti

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