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Cheratocongiuntivite secca nel gatto: sintomi, cause e trattamento

La cheratocongiuntivite secca felina, nota anche come sindrome dell’occhio secco, è una patologia caratterizzata dalla ridotta capacità delle ghiandole palpebrali di produrre una quantità sufficiente di lubrificazione per proteggere e mantenere adeguatamente umido l’occhio del gatto. Questa condizione può causare gravi sintomi tra cui secchezza oculare, dolore intenso e, se non trattata, può portare alla cecità.

Che cos’è la cheratocongiuntivite secca?

La cheratocongiuntivite secca (KCS), conosciuta anche come secchezza oculare, è una condizione comune nel gatto in cui le ghiandole lacrimali, localizzate sopra l’occhio e nella terza palpebra, non producono una quantità sufficiente di lacrime. Ciò porta alla secchezza, infiammazione e irritazione della cornea dell’occhio.

La KCS è di solito descritta come un’incapacità delle ghiandole di produrre acqua nelle lacrime. Poiché le lacrime sono principalmente composte d’acqua con l’aggiunta di oli e muco, questa condizione può causare la formazione di uno spesso strato di muco oleoso sopra gli occhi se non trattata. In molti casi, entrambi gli occhi sono interessati.

Con il tempo, la cornea può essere graffiata e segnata, e la cecità può insorgere come conseguenza. La secchezza oculare è notoriamente dolorosa per i gatti, che possono manifestare abbattimento (prostrazione fisica) e irritabilità a causa del dolore.

La KCS può colpire i gatti di qualsiasi età e non vi sono predisposizioni di razza. Nella maggior parte dei casi, è causata da un’infezione da herpesvirus felino.

A cosa fare attenzione

In caso di sospetta secchezza oculare, il proprietario del gatto dovrebbe essere consapevole dei segnali da monitorare con attenzione. Un sintomo di avvertimento evidente è la presenza di secrezioni dense di muco giallo-verde nell’angolo degli occhi. Inoltre, potrebbe verificarsi un’infiammazione di alcune parti dell’occhio, come la congiuntiva palpebrale o la cornea.

Il dolore e il disagio associati a questa condizione potrebbero spingere il gatto a sfregarsi frequentemente gli occhi con la zampa nel tentativo di alleviare i sintomi. Questo comportamento è un ulteriore segno rivelatore che richiede una valutazione accurata da parte del veterinario.

cheratocongiuntivite secca gatto

Sintomi della cheratocongiuntive secca nel gatto

Alcuni dei sintomi più comuni di secchezza oculare includono:

  • Secrezioni oculari
  • Gonfiore delle palpebre
  • Arrossamento delle membrane oculari
  • Sfregamento del muso
  • Sensibilità alla luce
  • Chiusura dell’occhio (o degli occhi) gonfio a causa di spasmi palpebrali

Se non trattata, la cheratocongiuntivite secca può causare danni permanenti alla vista. Può progredire in una cheratite, con ulcere corneali o perdita dello strato protettivo della cornea che copre la superficie dell’occhio. Nel corso del tempo, possono verificarsi la formazione di nuovi vasi sanguigni sulla cornea, di solito trasparente, e la comparsa di pigmentazione.

Cause della cheratocongiuntivite secca nel gatto

La maggior parte dei casi di secchezza oculare è dovuta a una infezione da herpesvirus felino. In casi più rari, può essere causata da lesioni o dalla rimozione della terza palpebra.

Herpesvirus felino

La cheratocongiuntivite secca felina è spesso associata a malattie croniche causate dall’herpesvirus felino. Questo virus è altamente contagioso e causa malattie respiratorie. Non esiste una cura definitiva per l’infezione da herpesvirus felino, ma può essere trattata per alleviare i sintomi. La malattia può entrare in fase di remissione per anni, ma può recidivare in caso di stress o malattia, portando alla possibile insorgenza di cheratocongiuntivite secca.

I gatti e i gattini che vivono in condizioni di sovraffollamento e igiene precaria sono a rischio elevato di contrarre l’infezione da herpesvirus felino. Tuttavia, esiste una buona notizia: i gatti possono essere vaccinati contro l’herpesvirus felino, il che può prevenire molti casi di cheratocongiuntivite secca. La vaccinazione appropriata può svolgere un ruolo importante nella prevenzione di questa condizione

Rimozione della terza palpebra

La cheratocongiuntivite secca può essere causata anche dalla rimozione della terza palpebra a causa della presenza di “occhio a ciliegia”, poiché questa palpebra produce la maggior parte delle lacrime necessarie per mantenere l’occhio umettato. Fortunatamente, la rimozione della terza palpebra non è più un trattamento comune per l’occhio a ciliegia. Invece, la palpebra viene riposizionata nella sua posizione originaria e direzionata verso il basso per mantenerla permanentemente nella corretta posizione anatomica.

Lesioni oculari

In rari casi, la cheratocongiuntivite secca può essere causata da lesioni oculari, ma ciò si verifica solo quando le ghiandole palpebrali situate sopra l’occhio o nella terza palpebra sono soggette a lesioni. Queste lesioni sono spesso il risultato di litigi tra gatti.

Trattamento della cheratocongiuntivite secca nel gatto

In campo medico veterinario, le opzioni di trattamento non chirurgiche per secchezza oculare felina comprendono l’uso di una serie di soluzioni oftalmiche lubrificanti, integrate con gocce che attraversano lo strato mucoso corneale, quando tale condizione è presente. Nei casi di cheratocongiuntivite secca causata da herpesvirus felino cronico, i gatti possono beneficiare di terapie di supporto immunitario.

Tuttavia, nonostante l’esistenza di queste opzioni non chirurgiche, alcuni gatti potrebbero non rispondere adeguatamente a tali trattamenti e, in alcuni casi, i proprietari potrebbero avere difficoltà nell’instillare la quantità necessaria di gocce per trattare efficacemente la condizione. In tali situazioni, qualora i trattamenti non chirurgici si rivelino inefficaci, potrebbe essere necessario considerare un’opzione chirurgica conosciuta come “trapianto del dotto parotideo”.

Opzioni di trattamento non chirurgiche

Le opzioni terapeutiche non chirurgiche per la cheratocongiuntivite secca felina comprendono l’utilizzo di diversi tipi di colliri. Tra questi rientrano le lacrime artificiali, che hanno lo scopo di migliorare l’idratazione della superficie oculare, i colliri antibiotici, che vengono utilizzati per trattare eventuali infezioni concomitanti, e i colliri mucolitici, che hanno la funzione di ridurre la viscosità dello strato mucoso presente sulla cornea. L’impiego di colliri mucolitici è particolarmente importante per ridurre i potenziali traumi all’epitelio corneale, come graffi o sfregamenti, e per aumentare l’efficacia degli altri colliri somministrati.

Lacrime artificiali

Le lacrime artificiali devono essere somministrate con una frequenza di almeno 4-6 volte al giorno al fine di prevenire la cheratocongiuntivite secca felina. In aggiunta, esistono due tipi di farmaci, la ciclosporina e la pilocarpina, che possono essere utilizzati per stimolare la produzione lacrimale. La ciclosporina viene somministrata sotto forma di collirio, mentre la pilocarpina viene solitamente miscelata nel cibo del gatto. Tuttavia, l’effettiva capacità di questi farmaci nel aumentare la produzione lacrimale nel gatto è ancora oggetto di dibattito e studio.

Colliri antibiotici

L’impiego di colliri antibiotici è generalmente limitato a un breve periodo di tempo al fine di risolvere l’infiammazione e l’infezione associati alla cheratocongiuntivite secca felina. Una volta raggiunto un adeguato stato di lubrificazione degli occhi, l’uso di colliri antibiotici diventa superfluo.

Colliri mucolitici

L’impiego di colliri mucolitici, come ad esempio l’acetilcisteina, è indispensabile come parte integrante del trattamento della cheratocongiuntivite secca felina. Questi colliri vengono utilizzati in aggiunta alle lacrime artificiali al fine di prevenire la formazione continua di uno strato mucoso sulla superficie degli occhi, garantendo una corretta lubrificazione e un’idratazione ottimale.

Farmaci antivirali

L’herpesvirus felino cronico non è curabile, ma può essere gestito mediante l’uso di farmaci antivirali, un supporto nutrizionale adeguato e la creazione di un ambiente privo di stress per il gatto. L’impiego di farmaci antivirali può contribuire a controllare gli attacchi del virus, mentre una corretta alimentazione e un adeguato sostegno nutrizionale possono rafforzare il sistema immunitario del gatto. Inoltre, minimizzare il livello di stress ambientale può essere fondamentale nel ridurre la frequenza e la gravità degli episodi di herpesvirus felino cronico.

Opzioni di trattamento chirurgiche

Nei casi di cheratocongiuntivite secca da lieve a moderata, possono essere prescritte gocce oculari come opzione terapeutica. Tuttavia, nei casi più gravi, potrebbe essere necessario instillare le gocce quasi ogni ora, il che potrebbe risultare impraticabile per molti proprietari. Inoltre, la semplice somministrazione di colliri specifici potrebbe non essere sufficiente per trattare i casi gravi di cheratocongiuntivite secca. Pertanto, la chirurgia del dotto parotideo potrebbe essere considerata come un’opzione di trattamento, sebbene sia generalmente considerata come una risorsa estrema.

Il trapianto del dotto parotideo prevede il posizionamento delle ghiandole salivari, localizzate su ciascun lato della guancia, in prossimità degli occhi, in modo da fungere come dotti lacrimali aggiuntivi. Sebbene le ghiandole salivari non producano lacrime, la saliva può svolgere una funzione simile a quella di un agente lacrimale sintetico.

Tuttavia, è importante notare che questa procedura chirurgica è più comune nei cani e potrebbe essere difficile trovare un medico veterinario esperto nell’esecuzione di tale intervento sui gatti. Inoltre, è necessario considerare che il trapianto del dotto parotideo può comportare un costo significativo e può essere associato a potenziali complicazioni. Ad esempio, potrebbero verificarsi infezioni cutanee intorno agli occhi a causa dell’accumulo eccessivo di saliva, e potrebbero anche formarsi depositi di minerali sull’occhio, causando la comparsa di segni. Inoltre, anche dopo la chirurgia, potrebbe essere necessario continuare a instillare periodicamente colliri per favorire la pulizia oculare e ridurre l’accumulo di depositi di minerali.

Fonti

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