Allergie e intolleranze alimentari nel cane

Le allergie alimentari rappresentano il 10% circa di tutte le allergie osservabili nel cane. Inoltre, sono la terza causa più comune di allergie canine, dopo le allergie da morso di pulce e atopia. Le allergie alimentari sono responsabili del 20% dei casi di prurito e grattamento nei cani, mentre l’atopia e le allergie alimentari insieme rappresentano il 20% delle cause.

La sensibilizzazione del cane ad un particolare agente alimentare e la complessa risposta anticorpale che si verifica nel tratto intestinale dell’animale che soffre di allergie alimentari, sono ancora poco conosciuti. Tuttavia, i sintomi, la diagnosi e il trattamento delle allergie alimentari sono ben noti e studiati.

Le allergie alimentari possono interessare sia i cani che i gatti e a differenza dell’atopia, non vi è una forte correlazione tra razza e allergie alimentari. Sia i maschi che le femmine, così come gli animali sterilizzati e non sterilizzati, possono essere colpiti dalle allergie alimentari. L’insorgenza delle allergie alimentari può avvenire sia in giovane età, intorno ai 5 mesi, che in età avanzata, fino a 12 anni. Inoltre, molti animali affetti da allergie alimentari presentano anche altre allergie concomitanti da contatto o ad agenti inalanti.

Allergia alimentare o intolleranza alimentare?

È opportuno fare una distinzione tra allergie e intolleranze alimentari.

Le allergie alimentari sono caratterizzate da una risposta immunitaria anormale del sistema del cane all’esposizione a un allergene alimentare specifico, che può causare sintomi quali prurito e problemi cutanei. Questa reazione è mediata da anticorpi IgE specifici, che provocano l’attivazione dei mastociti e il rilascio di mediatori chimici che causano la risposta allergica.

Le intolleranze alimentari nei cani, d’altra parte, sono causate dalla difficoltà del cane di digerire o tollerare determinati alimenti, senza che vi sia una reazione immunitaria specifica. Ciò può portare a sintomi gastrointestinali come diarrea o vomito. Le intolleranze alimentari possono essere causate da una varietà di fattori, tra cui la sensibilità alle proteine o ai carboidrati presenti negli alimenti.

Fortunatamente, sia le intolleranze che le allergie alimentari nei cani possono essere gestite attraverso una dieta specifica che escluda gli alimenti causa dei sintomi. La diagnosi richiede un’attenta valutazione del paziente, compresa la storia clinica, la valutazione fisica e la valutazione della risposta alla dieta di eliminazione.

I “colpevoli” alimentari comuni

Diversi studi hanno dimostrato che alcuni ingredienti alimentari sono associati a un maggior rischio di causare allergie alimentari nei cani.

Tra gli ingredienti più comuni associati alle allergie alimentari nei cani si trovano:

  • Manzo
  • Prodotti lattiero-caseari
  • Pollo
  • Agnello
  • Pesce
  • Uova di gallina
  • Mais
  • Frumento
  • Soia

Questi ingredienti sono spesso presenti nei cibi per cani e la loro frequente somministrazione può aumentare la probabilità di sviluppare una reazione allergica.

Tuttavia, è importante notare che la complessità della risposta immunitaria del cane alle proteine alimentari rende difficile stabilire una correlazione precisa tra la presenza di un particolare ingrediente alimentare e lo sviluppo di una reazione allergica. Inoltre, la quantità di esposizione all’allergene è un fattore importante che può influire sulla suscettibilità dell’animale a sviluppare una reazione allergica.

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Sintomi

I sintomi correlati alle allergie alimentari nei cani e nei gatti sono simili a quelli riscontrati in molte altre forme di allergia. Il sintomo principale è il prurito cutaneo, localizzato soprattutto su muso, zampe anteriori, piedi, orecchie, regione ascellare e intorno all’ano. Altri sintomi possono includere:

  • Infezioni dell’orecchio croniche o ricorrenti
  • Perdita di pelo
  • Grattamento eccessivo
  • Hot spot (dermatite umida acuta)
  • Infezioni cutanee che rispondono agli antibiotici ma che si ripresentano una volta interrotta la terapia antibiotica

Rispetto ad altri cani non allergici, quelli affetti da allergie alimentari possono presentare una maggiore frequenza di movimenti intestinali. In particolare, uno studio ha dimostrato che i cani allergici possono avere 3 o più movimenti intestinali al giorno, rispetto ai 1,5 movimenti al giorno dei cani non allergici.

È difficile distinguere un animale affetto da allergie alimentari da un altro che soffre di atopia o altre forme di allergia, basandosi solo sui segni fisici. Tuttavia, alcuni indizi possono far sospettare la presenza di allergie alimentari. Ad esempio, se un cane presenta problemi auricolari ricorrenti, in particolare infezioni da lieviti, oppure se un cane giovane manifesta problemi cutanei moderati o gravi, o ancora se un cane sperimenta prurito cutaneo intenso ma non risponde al trattamento con steroidi, possono essere indizi di una possibile allergia alimentare. Infine, se il cane soffre di allergie durante tutto l’anno o se i sintomi si manifestano durante l’inverno, ciò potrebbe far sospettare una allergia alimentare.

Diagnosi

È importante tenere presente che vi possono essere altre condizioni mediche in grado di provocare sintomi simili a quelli delle allergie alimentari, motivo per cui la diagnosi di allergia alimentare deve essere posta solo dopo aver escluso altre patologie e problemi di salute. L’atopia, le allergie da puntura di pulce, l’ipersensibilità ai parassiti intestinali, la rogna sarcoptica e le infezioni batteriche o da lievito sono alcune delle patologie che possono presentare sintomi simili a quelli delle allergie alimentari.

È importante identificare e trattare ogni altra patologia in modo adeguato, al fine di evitare di sottoporre l’animale a un test alimentare inappropriato e potenzialmente pericoloso. Solo dopo aver escluso altre patologie e problemi di salute, è possibile effettuare un test alimentare (food trial) per confermare la diagnosi di allergia alimentare.

Test alimentare e dieta di eliminazione

Il test alimentare è un procedimento utile per la diagnosi di allergie alimentari nel cane, che prevede l‘introduzione di una nuova fonte di proteine e carboidrati nella dieta per almeno 12 settimane. Si consiglia di utilizzare una fonte alimentare mai somministrata in precedenza, ad esempio carne di coniglio e riso o carne di cervo e patate. È possibile utilizzare linee alimentari disponibili sul mercato che contengono proteine e carboidrati scissi o “proteine idrolizzate” per prevenire eventuali risposte allergiche.

Durante il test alimentare, il cane deve assumere solo il cibo specifico e l’acqua, evitando snack extra, farmaci aromatizzati e altri alimenti. Si consiglia inoltre di evitare che il cane abbia accesso ad altre fonti di cibo, spazzatura o cassetta igienica del gatto, e di nutrirlo in un luogo separato dagli altri animali domestici.

È importante che il cane segua il regime alimentare specifico per 12 settimane, periodo necessario per valutare la risposta del cane alla nuova dieta. Se il cane manifesta una riduzione o scomparsa dei sintomi, si procederà al test di provocazione, reintroducendo gradualmente il regime alimentare abituale. In caso di ripresentazione dei sintomi, si confermerà la diagnosi di allergia alimentare. Se i sintomi non migliorano, si potrà provare un ulteriore test con una nuova fonte alimentare.

Esami del sangue

Va precisato che gli esami del sangue non costituiscono una modalità precisa per la diagnosi delle allergie alimentari. Per ottenere una diagnosi accurata, l’unica metodologia valida è rappresentata dal test alimentare (vedi sezione precedente). Sebbene il test cutaneo intradermico sia un’ottima opzione diagnostica per le allergie ad agenti inalanti (atopia), risulta invece inefficace per le allergie alimentari. Gli esami del sangue specialistici possono fornire un contributo nella formulazione della diagnosi di atopia, ma non rappresentano alcun beneficio nella diagnosi delle allergie alimentari.

Trattamento

Il trattamento delle allergie alimentari nei cani consiste principalmente nell’evitare di somministrare l’alimento responsabile della risposta allergica. Una volta individuati gli ingredienti responsabili del problema attraverso un test alimentare, questi verranno rimossi dalla dieta dell’animale. Sebbene acidi grassi, antistaminici e steroidi possano fornire un sollievo a breve termine, l’eliminazione delle fonti alimentari “colpevoli” dalla dieta del cane rappresenta l’unica soluzione a lungo termine.

I proprietari possono scegliere fra due opzioni: una dieta commerciale specifica o una dieta casalinga preparata personalmente. Nel caso di una dieta casalinga, il proprietario può periodicamente introdurre nuovi ingredienti per determinare quelli responsabili dell’allergia. Ad esempio, se una dieta a base di coniglio e patate riduce o elimina i sintomi, il proprietario può successivamente aggiungere carne di manzo per due settimane e poi carne di pollo per altre due settimane. Se l’animale manifesta sintomi allergici, si può dedurre che il pollo sia uno degli ingredienti responsabili e verrà eliminato dalla dieta. Questo processo viene ripetuto fino alla completa identificazione degli ingredienti responsabili.

È importante che la dieta casalinga sia bilanciata e contenga la giusta quantità di ingredienti, vitamine e minerali. Si consiglia pertanto di consultare un veterinario nutrizionista per una corretta pianificazione dietetica.

I cani affetti da allergie alimentari possono sviluppare allergie a nuovi alimenti se nutriti con questi ultimi per un periodo sufficiente. Pertanto, se si osservano segni di allergia alimentare ricorrenti, si consiglia di consultare un veterinario per ulteriori valutazioni e trattamenti.

Fonti

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